Perì nel rogo: nuove indagini

Perì nel rogo: nuove indagini D «giallo» delia morte del bracciante di Bormida. Forse riesumata la salma Perì nel rogo: nuove indagini La perizia del Cis non esclude l'omicidio BORMIDA. Nuovi accertamenti da parte del nucleo operativo e radiomobile di Cairo sulla morte di Romano Olivieri, il bracciante-custode terentunenne di Bormida, trovato carbonizzato nella sua auto la mattina del 4 ottobre scorso. Le indagini, estese a tutta la Val Bormida, sono state effettuate nella giornata di ieri dai carabinieri per ricostruire le ultime ore di vita del giovane, nella speranza di trovare eventuali nuovi elementi in grado di far luce sulla tragica vicenda. Non si esclude che vengano nuovamente ascoltati anche i testimoni, i famigliari e gli amici che con Romano avevano irascorso la serata del 3 ottobre nei locali della zona. Obiettivo degli inquirenti è quello di accertare se il trentunenne è stato vittima di uno scherzo fatale o se è stato ucciso. L'indagine, coordinata dal procuratore-capo Vincenzo Scolastico, segue i risultati della perizia effettuata dai Cis di Parma sui resti dell'auto, una Fiat «Croma», ritrovata da un cacciatore in una piazzola lungo la provinciale Carcare-Bormida, a poco distanza dalla casa in cui risiedeva Romano, insieme alla madre e alla sorella. Sino a questo momento, gli investigatori avrebbero espresso forti perplessità sull'accidentalità del rogo che ha avvolto la vettura e sull'ipotesi che il bracciante-custode si sia tolto la vita. L'origine dolosa dell'incendio che ha distrutto la «Croma», infatti, sarebbe suffragata dagli esiti della perizia dei Cis. Da qui i nuovi accertamenti. Non è escluso che possa anche essere disposta la riesumazione della salma, per stabilire l'eventuale presenza di residui molecolari di carburante sui resti. [1. b.] La zona dove è stata trovata la «Fiat Croma» distrutta dall'incendio

Persone citate: Romano Olivieri, Vincenzo Scolastico

Luoghi citati: Bormida, Carcare, Cis, Parma