Fece un cd e lo mandò al Papa

Fece un cd e lo mandò al PapaFece un cd e lo mandò al Papa Un sogno: partecipare al Festival Fu anche coinvolto in una truffa IMPERIA. Giuseppe era un ragazzo attaccatissimo alla mamma. Il padre non si è mai interessato al figlio. Si chiama Salvatore, è più conosciuto come «Modugno». Uno strano tipo, che afferma di essere un medium e tenta la sorte con i sistemi al Totocalcio. Ha una pensione sociale, vive in una casa popolare che gli ha assegnato il Comune. Ma torniamo a Giuseppe: quando stava a Imperia, lavorava in una pasticceria ma con la testa sempre rivolta alle canzoni, la sua passione. Una passione che l'ha accompagnato da sempre. Da piccolo aveva partecipato all'Ambrogino d'Oro, poi, più grande, alla rassegna di Castrocaro. Aveva un sogno nel cassetto: debuttare al Festival di Sanremo. Si era fatto fotografare assieme a Fausto Leali e Loredana Berte e ad altri big. Andava orgoglioso di quelle foto, le mostrava agli amici. Nel '95 uscì un suo Cd, prodotto dalla casa discografica Gold, che mandò con dedica anche al Papa. Un brano, scritto da un cugino e musicato da Filippo «Pippo» Scordino, era dedicato al suo idolo musicale, Lucio Battisti. In un altro brano rifletteva sulle stragi del sabato sera. Argomento comune a gran parte dei testi era l'amore, quello romantico: «Di notte non dormivo/e pensavo a te/quando mi addormentavo/sognavo di te/di te», cantava in «Donna tu». Il sogno di una brillante carriera nel mondo della canzone subì un brusco stop quando da Imperia decise di trasferirsi in Calabria, per sposarsi. Era il '90. Di quella terra, di cui era originaria la famiglia, aveva sentito parlare in casa. Ma lui la Calabria l'aveva conosciuta superficialmente grazie a qualche viaggio estivo, quando in treno andava a trovare i cugini. Giuseppe era padre di due figli, William e Arianna, che ora hanno 4 e 9 anni. La vita di coppia è proceduta serena, anche se non sono mancate le turbolenze. Non riusciva a trovare lavoro, o forse non voleva, nella speranza mai abbandonata di «sfondare». E così erano cominciati i guai: venne coinvolto in una truffa legata allo smercio di patacche che effettuava con alcuni complici. Racimolò centinaia di milioni dalla vendita per corrispondenza di Rolex fasulli. Chi mandava i vaglia, riceveva paccottiglia priva di valore. Poi, si mise in qualche cosa più grande di lui e questo gli è stato fatale. [m. v.] Giuseppe Gregorio

Persone citate: Fausto Leali, Giuseppe Gregorio, Loredana Berte, Lucio Battisti

Luoghi citati: Calabria, Imperia, Sanremo