Effetto truffa sulle giocate

Effetto truffa sulle giocate Effetto truffa sulle giocate «Sono aumentate del 20per cento» MILANO DAL NOSTRO INVIATO Permesso, permesso. Posa la borsa sul banco, tira fuori un foglietto, «lo gioco questi numeri», dice. Si sbottona il cappotto. Li ha sentiti alla televisione, e la signora vicino allunga gli occhi. Gli italiani sono uno strano popolo. Mario Barba prevede che «l'effetto truffa farà aumentare le giocate». Cosimo Negro dice che «forse non ce ne facciamo neanche più una ragiono». La ricevitoria numero 1 è piena come nei bei giorni, cuore di iviiiaiiu. e ressa agli sportelli. E anche da Giuliana Borghetti e anche alla 890, sigarette che fumano, le macchine che scattano, le schedine che escono. Allora, fa il signore con il cappotto scuro: 6, 77, 16, 1. L'Ansa spiega: 6 è la truffa, 77 è la truffa punita, 16 l'arresto, e 1 il bambino. Vogliamo giocare? Barba, invece, consiglia un altro terno per Milano: 7 per la manipolazione, 47 truffa, 67 scoperta. Terno secco. Ognuno ha la sua cabala, siamo strana gente. Qualcuno che protesta? Anna Cabona, via Santa Maria Segreta: «No, tutti che scherzano. Anzi, uno. Appena tirata su la serranda. E' venuto qui e fa: quando ci rimborserete i biglietti? E io gli ho spiegato che non rimborseremo niente». Al mattino presto, dalla signora Anna Caboni, c'è già la fila, il fumo che fa nuvole nella stanza, le impiegate con la testa china dietro gli sportelli. Il signore ritira la schedina, chiude la sua borsa, si riabbottona il cappotto. Allora 6, 77, 16 e 1. Il numero più giocato? «Il 39 sulla ruota di Genova». La signora Caboni sorride. E non importa se fino a ieri qualcuno ha barato? Risponde mio: «Hanno truffato lo Stato. Mica noi». Impiegata: «Non si sono sentiti troppo colpiti. Siamo abituati a sentirci truffati per abitudine». La padrona: «Noi tutti abbiamo più paura delle rapine. Ci spaventa il morto alla tabaccheria. Questa truffa fa sorridere». Dice mi altro: «E poi chi gioca lo sa bene che c'è chi bara. In Italia funziona così, l'otocalcio, lotto, lotteria halia». Anche all'Epifania? «Certo. Lo so perché quando cstraevano i buoni da 40 milioni per i magazzini, a un mio amico gli hanno detto: noi ti facciamo chiamare, tu non prendi i soldi e ti diamo noi 10 milioni». Lei che lavoro fa? «Dipendente delle Poste». Ha mai vinto? «Mai». E perché continua a giocare? «Perché mi piace, perché spero che prima o poi...». Eppure, anche se non sembra che sia successo niente, qualcosa questa volta dev'essere proprio successo se da domani mettono le telecamere antitruffa per il lotto, se c'è chi propone i carabinieri al posto dei bambini per le estrazioni, se il movimento dei consumatori chiede di rimborsare «almeno chi ha conservato le giocate nei giorni delle truffe», e se il Codacons vorrebbe addirittura una giocata gratuita di cinquemila lire per tutti come risarcimento morale. Invece no. Siamo uno strano popolo. Lottomatica con una nota informa che «non c'è stata nessuna flessione nelle giocate». Marco Staderini, amministratore delegato: «Abbiamo avuto un aumento del 20 per cento rispetto allo stesso giorno delle altre settimane. Queste notizie potevano essere una bomba. Per ora non è successo». Uno storico, Paolo Macry, docente all'Università di Napoli, spiega che «non c'è nes¬ sun motivo per cui questa inchiesta debba scoraggiare i giocatori: il lotto è un gioco come un altro, massificato, senza più radici culturali». E Mario Barba, dalla sua ricevitoria di Mestre, conferma i numeri di Lottomatica: «Le giocate; sono persino aumentate: ve¬ dete, è l'effetto truffa». Cosimo Negri, ricevitoria di piazza Cavour, Milano, ripete che non ha sentito neanche una protesta: «Gli italiani sono fatti così». E al mattino presto, il perito industriale Giosuè Besozzi ha già pinzato i due fogli scritti minuziosa- mente in stampatello. Soggetto: «Lotto ripetitivo. Ruota di Milano 28.10.98 e 13.1.99». E poi giù un elenco interminabile di numeri, ben distanziati l'uno dall'altro, e qualche volta sottolineati con pennarello rosso. Nella «pag. 2 of 2», come s'è appuntato all'angolo del secondo foglio in alto, alla fine c'è scritto: «Estratti n. 115 numeri = 100%. Riesiratti n. 80 numeri = 69,5% Riestratti tra: una e tre estrazioni n. 34 numeri = 29,5%». Uno scarabocchio al posto della firma. Presenta le due paginette, le scorre con le dita. Scusi? «Non ha capito? Faccio parlare solo i numeri. E' la prova che loro ritornano. Anche adesso». Cioè, che c'è ancora la truffa? «Non lo so. Come si fa a dirlo». E perché non pensare che anche la fortuna e la cabala non sono nient'altro che una truffa, pure loro. E poi, siamo sinceri, ma che importa. Pierangelo Sapegno E' ressa nel «botteghino» numero 1 di Milano Il Codacons: vogliamo una giocata gratuita I clienti scherzano e puntano i numeri dello scandalo «6, 77,16,1» Una ricevitoria del lotto Sopra, una giocata a Milano Nella foto in alto il momento di un'estrazione IL POPOLO DELLE RICEVITORIE

Luoghi citati: Genova, Italia, Milano