Messa leghista contro il Ramadan

Messa leghista contro il Ramadan E' la risposta alla preghiera del Muezzin annunciata per domani o domenica sera Messa leghista contro il Ramadan La sfida di Borghezto: Porta Palazzo non è musulmana «Porta Palazzo non è musulmana. Risponderemo alla benedizione del Muezzin diffusa dagli altoparlanti con una messa riservata a tutti coloro che non si rassegnano all'arabizzazione del proprio quartiere». Eccola l'ultima sfida - stavolta urbi et orbi - lanciata dal leghista Mario Borghezio. Polemica risposta all'iniziativa di diffondere domani o domenica sera (il giorno esatto è ancora da definire, ma si sa che sarà fra le 17,10 e le 17,11), in occasione della fine del Ramadan, le preghiere in arabo del Muezzin ad alto volume, attraverso ben sei altoparlanti installati in tutta l'area di Porta Palazzo. Iniziativa ideata da un'artista bolognese, Adriana Torregrossa. «Questa notizia assolutamente sconcertante e tra l'altro accompagnata da autorizzazione comunale spiega l'onorevole Borghezio - ha suscitato il comprensibile desiderio della maggior parte dei residenti e dei commercianti di ribadire che la religione araba non deve essere celebrata come un rito collettivo: pe¬ culiarità da riservare a quella cristiana». E così, ieri mattina il leader del Carroccio se n'è andato a Porta Palazzo per sondare fra commercianti e residenti come avrebbero accolto la proposta di organizzare all'inizio di febbraio una «contramessa» rigorosamente cattolica, sotto la tettoia del mercato: «Hanno risposto con entusiasmo: si percepisce nettamente quanto chi lavora o vive in questo quartiere non ne possa più di sentirsi straniero in patria». Ha poi aggiunto: «C'è un'antica tradizione di culto in questo mercato secolare che non va dimenticata. La nostra iniziativa non è certamente da ritenersi ostile al culto musulmano, ma è indirizzata a dare risposta al desiderio di identità anche religiosa della gente di Porta Palazzo in un'area che qualcuno, passo dopo passo, vuole trasformare in quartiere nordafricano)). Durante la giornata di ieri, poi, è emersa un'alternativa al luogo di celebrazione: la zona del mercato dove c'è la madonnina in pietra. «Chissà se otterremo l'autorizzazione - si chiede Borghezio - certo che lì almeno non saremmo all'aperto». Inutile chiedere quale sarà il prete che ha accettato di celebrare questa messa, in qualche modo, targata «leghista»: sul suo nome è il più assoluto top-secret. Secondo i duigenti del Carroccio, infatti, rivelarlo sarebbe molto pericoloso: «tenterebbero per bloccare la nostra iniziativa: ma la cosa non accadrà perchè ne abbiamo già contattati due». Per il momento la Curia non ha commentato la decisione. C'è comunque fra gli arnministratori comunali chi guarda a questo controrito come a un'inutile strumentalizzazione di un evento che rappresenta soltanto un momento di festa. E l'artista Adriana Torregrossa ribadisce: «L'amplificazione di una preghiera è un semplice invito all'ascolto. Io cerco solo un terreno nel quale ogni comunità possa esprimere la propria identità culturale, [e. min.]

Persone citate: Mario Borghezio