E l'Europa ha un piano

E l'Europa ha un piano I QUINDICI E LA CRISI E l'Europa ha un piano «Rivediamo i sistemi finanziari» CON una duplice iniziativa l'Europa intende assumere nei prossimi giorni un ruolo propositivo nella soluzione delle crisi finanziarie che sono toniate a scuotere l'economia globale. In una serie di incontri che si terranno a partire da oggi a Francoforte, il ministro delle Finanze tedesco, Oskar Lafontaine, vuole gettare le basi di un ambizioso progetto di riscrittura dell'architettura finanziaria mondiale. Secondo una fonte del Consiglio della Bundesbank, inoltre, anche la Banca centrale europea dovrebbe fornire a breve un contributo tecnico inedito e di ampio respiro sulla riforma del sistema monetario mondiale, con l'obiettivo di incrementare il grado di trasparenza delle istituzioni finanziarie internazionali e di rendere più efficaci i meccanismi di segnalazione delle crisi. Secondo Heiner Flassbeck, vice di Lafontaine al ministero delle Finanze di Bonn, le crisi finanziarie che attualmente colpiscono l'America Latina dimostrano la necessità di una filosofia economica completamente diversa anche in Europa. Flassbeck ritiene che il rilancio della domanda interna in Germania e nei maggiori Paesi europei, attraverso un aumento del reddito dei salariati, consentirà di riequilibrare i divari nelle bilance dei pagamenti europea e americana e quindi di stabilizzare le aspettative dei mercati globali sul cambio euro-dollaro. «Per aiutare il Brasile - spiega Flassbeck, principale ispiratore delle ricette keynesiane di Lafontaine - la Germania deve rinunciare alla rincorsa a guadagni di competitività sempre più ampi». Flassbeck ritiene che «dal '95 la Germania abbia esagerato nel guadagno di competitività attraverso una riduzione dei redditi da lavoro» che ha coinciso con l'aumento della disoccupazione. Ciò ha contribuito a un surplus commerciale enorme, «a cui fa fronte un deficit corrente americano di 250 miliardi di dollari». Bonn intende ora incoraggiare aumenti salariali in Germania e in tutta la zona dell'euro pari ai guadagni di produttività delle imprese. I sinda- cati tedeschi stanno in effetti chiedendo incrementi salariali per il '99 del 6,5%, con l'obiettivo di ottenere almeno il 3-4%. Gli aumenti di reddito spingerebbero i consumi e le importazioni, «dando - secondo Flassbeck - un contributo al riequilibrio economico mondiale» con un'inversione delle tendenze attuali delle bilance dei pagamenti. A sua volta questo si ripercuoterebbe sul cambio eurodollaro evitando un apprezzamento eccessivo della moneta unica europea. Lafontaine, che ha già espresso il proprio orientamento in un documento congiunto col collega francese Dominique Strauss Kahn, avrà occasione di sviluppare ia sua strategia di riordino del sistema monetario mondiale già oggi in occasione dell'incontro a Francoforte tra i ministri delle Finanze europee e quelli asiatici. Sempre a Francoforte si terrà sabato anche la riunione preparatoria del G7, in vista della riunione ufficiale del 20 febbraio dell'organismo presieduto quest'anno proprio dalla Germania. Il peggioramento della crisi brasiliana, per quanto ampiamente previsto, sta creando serie preoccupazioni in Europa dove è diventato sensibile il rallentamento della crescita economica. Il governo tedesco è particolarmente preoccupato per la forte caduta degli investimenti nel Paese e teme che ciò possa pregiudicare l'obiettivo di creare posti di lavoro. Il cancelliere Schroeder ieri ha ribadito a Berlino che l'abbattimento della disoccupazione «resta il compito principale del governo». Se Schroeder dovesse mancare l'obiettivo, posto a sorpresa da Lafontaine, di portare la cifra dei disoccupati tedeschi sotto i 3 milioni entro il 2002, potrebbe veder messo in pericolo il proprio destino politico. Dalla riunione di oggi tra i ministri europei ed asiatici nel castello di Kronberg si attendono segnali di ottimismo sulla ripresa delle economie maggiormente colpite dalla crisi di fiducia della scorsa estate. Il presidente della Banca centrale europea, Wim Duisenberg, aveva dichiarato nei giorni scorsi di ritenere che la fase più critica sia stata superata e che siano visibili segni di ripresa da parte di alcune economie del bacino asiatico. Nei giorni scorsi Lafontaine ha avuto modo di discutere con le autorità giapponesi i propri progetti di riordino valutario mondiale. Carlo Bastasin Il numero due di Lafontaine: «I continui crack provano che occorre un approccio differente anche da noi» Il presidente francese Chirac col cancelliere Gerhard Schroeder

Persone citate: Carlo Bastasin, Gerhard Schroeder, Heiner Flassbeck, Oskar Lafontaine

Luoghi citati: Berlino, Brasile, Germania