Giovani e anziani, volti noti e «fan»: applausi e commozione

Giovani e anziani, volti noti e «fan»: applausi e commozione Giovani e anziani, volti noti e «fan»: applausi e commozione In dodicimila per Fabrizio Genova, l'ultimo saluto a De André GENOVA. Fiorella Mannoia e Ivano Fossati, Fernanda Pivano, Beppe Grillo e Vasco Rossi, Roberto Vecchioni e Gianna Nannini, Paolo Villaggio, Michele, Teresa De Sio, Franco Mussida e Franz di Cioccio della Premiata Forneria Marconi, Mauro Pagani. E poi Francesco Baccini, Massimo Bubola, Gianna Nannini, Antonio Ricci, Vittorio De Scalzi e Nico Di Palo dei New Trolls, Pepi Morgia, Cristina Parodi e Giorgio Gori, Pippo dei Trilli, Ricky Gianco, Key Sandwick e molti altri, fra discografici, musicisti, autori televisivi, giornalisti, esponenti del mondo della cultura, impresari, amici da una vita. La cittadella della musica, della canzone d'autore e dello spettacolo ha voluto essere presente numerosa, con i suoi artisti e nomi più famosi, all'addio a Fabrizio De André, ieri mattina, nella basilica dell'Assunta di Carignano, stretta accanto a Dori Ghezzi, ai figli Cristiano e Luvi, all'ex moglie di Fabrizio, Enrica «Puny» Rignon, rimasta una cara amica di famiglia e come tutti gli altri distrutta dal dolore. Tutti insieme, quasi tutti in piedi, in mezzo alla folla stima¬ ta in oltre dodicimila persone, ma uniti in un grande abbraccio, sotto le volte geometricamente perfette della basilica alessiana, strapiena come non si ricordava da tempo. Poi, dopo l'omelia, breve e intensa e la cerimonia officiata da don Antonio Balletto, il sacerdote genovese, grande amico di Fabrizio, ha accettato di buon grado di rispondere anche alle domande di chi era rimasto piuttosto sorpreso di un funerale religioso per un artista che non aveva mai nascosto la sua «laicità», il suo essere un non credente. «Chi è credente e chi non lo è solo Dio Io sa. Fabrizio sentiva molto la vicinanza di un Cristo che va a cercare la ricchezza fra gli umili, gli emarginati, i disperati. Ha cantato per una vita intera gli ultimi e i vinti, con uno straordinario spirito cristiano», ha risposto don Balletto ai giornalisti. «Fabrizio ha meritato questo bagno di folla, questo grazie così vibrante da parte della sua città alla quale questa famiglia ha dato tanto», ha aggiunto, ricordando il padre, il professor Giuseppe De André, fautore della nascita della Fiera del Mare e il fratello Mauro, avvocato di grande spicco, entrambi scomparsi. A dare l'ultimo saluto a Fabrizio De André sono arrivati a migliaia in piazza Carignano. Giovani e meno giovani, fan e musicisti, tantissimi anonimi orchestrali, qualcuno con gli strumenti sotto il braccio, provenienti da Roma, Milano, dall'Emilia Romagna. Professionisti conosciuti e facce anonime. Tutti con gli òcchi lucidi e increduli di fronte alla bara coperta di rose bianche e blu con dentro le spoglie di Fabrizio De André, fra gli artisti più amati. Stati d'animo ben rappresentati anche dai foglietti lasciati ai piedi dell'altare da tantissime persone, soprattutto ragazzi. «Non sei morto, Fabrizio, continuerai a stare con noi, con le tue canzoni e la tua poesia», si leggeva in una strisciolina di carta lasciata accanto al feretro. Poi, all'uscita, un mare di applausi, fra baci, fiori e l'«Ave Maria sarda» scritta da Fabrizio De Andrò. Un ennesimo atto d'amore per quella terra, aspra e bellissima. «Adesso è finito tutto, Fabrizio se ne va a Stagliene ma il dolore e l'emozione che sento dentro aumentano ancora, e davvero difficile accettare che da un giorno all'altro lui non ci sia più», si sfogava Vittorio De Scalzi con Beppe Grillo e Antonio Ricci scendendo la scalinata della chiesa. Mauro Soccaccio abbraccio tra Dori Ghezzi e Fernanda Pivano, la grande traduttrice di «Spoon River»

Luoghi citati: Carignano, Genova, Milano, Roma