Stasera al Lingotto l'atteso concerto per la Stagione Sinfonica Rai di Leonardo Osella

Stasera al Lingotto l'atteso concerto per la Stagione Sinfonica Rai Stasera al Lingotto l'atteso concerto per la Stagione Sinfonica Rai Sinopoli e la Quinta di Mahler Anche i cinque Rùckert-Lieder «Santo cielo, verrebbe voglia di ritirarsi in mezzo alla boscaglia e di non avere più nessun contatto con il mondo», «Come sarebbe bello il mondo se si possedessero due iugeri di terra da poter circondare con un recinto e starvi dentro da soli». Queste due frasi, tratte da lettere di Gustav Mahler alla moglie Alma, illuminano un aspetto importante del grande compositore. Il rapporto con gli altri fu sempre per lui conflittuale, e la vita non gli risparmiò certo i colpi bassi. Il desiderio di estraniarsi fu dunque una costante nel pensiero e nell'arte di Mahler, che affidò alla musica il compito totalizzante di esprimere il senso dell'esistenza tra il sogno di ciò che non è e la cruda realtà quale invece è. Punto focale di tutto ciò è il Lied «Ich bin der Welt abhanden gekommen» (Io sono ormai perduto per il mondo), su testo di Friedrich Rùckert. Esso fa parte di un gruppo di cinque che saranno presentati stasera alle 20,30 al Lingotto per la Stagione Rai, nell'interpretazione del baritono Dietrich Henschel e con Giuseppe Sinopoli sul podio. Il direttore, che aggiunge così un altro tassello al «ciclo pluriennale Mahler», ha voluto abbinare i cinque Lieder all'esecuzione della «Quinta Sinfonia in do diesis minore», e la scelta non è certo casuale. Intanto esiste un rapporto di quasi contemporaneità fra «Ich bin der Welt», composta nell'a¬ gosto del 1901, e la sinfonia, scritta fra il 1901 e il 1902. C'è poi un legame espressivo ed artistico profondo con quell'Adagietto che nella «Quinta» rappresenta appunto il momento catartico, l'oblio del mondo. L'andamento discendente del finale di questo quarto tempo richiama le battute conclusive del Lied, a coronamento di un testo che dice: «Sono morto al frastuono del mondo e riposo in un posto silenzioso, vivo solitario nel mio cielo, nel mio amore, nel mio canto». La cinquina dei Lieder di Rùckert annovera, oltre a quello citato, «Respiravo un dolce profumo» (ispirato alla fragranza di un tiglio), «Se ami per la bellezza» (invito ad amare per puro amore), «Non guardare nelle mie canzoni» (il musicologo Deryck Cooke vi ha colto allusioni maliziose), «A mezzanotte» (dagli accenti nie¬ tzschiani, la cui orchestrazione esclude la sezione degli archi). La «Quinta Sinfonia», oltre al celebre Adagietto che al contrario impegna esclusivamente gli archi (con il solo lieve interloquire di un'arpa), propone la Marcia Funebre iniziale, l'energico secondo tempo («Impetuosamente mosso e con la massima veemenza»), lo Scherzo con l'intervento concertistico del primo corno, il Rondò-Finale che riecheggiaTAdagietto. Il concerto, in particolare la Marcia Funebre della «Quinta», sarà dedicato alla memoria del generale Franco Romano, comandante della Regione Carabinieri Piemonte-Valle d'Aosta e estimatore dell'Orchestra Rai, del maggiore Paolo Cattalini, dei marescialli Gennaro Amiranda e Giovanni Monda, morti il 14 dicembre in un elicottero precipitato a Volpiano. Leonardo Osella Giuseppe Sinopoli continua il ciclo dedicato a Gustav Mahler (foto sopra)

Persone citate: Dietrich Henschel, Franco Romano, Friedrich Rùckert, Gennaro Amiranda, Giovanni Monda, Giuseppe Sinopoli, Gustav Mahler, Paolo Cattalini

Luoghi citati: Aosta, Piemonte