Contestati i conti sui rifiuti di Paola Scola

Contestati i conti sui rifiuti Accuse del sindaco di Mondovì al Consorzio che gestisce lo smaltimento Contestati i conti sui rifiuti «Inutile avere attivi su cui si pagano tasse» MONDOVÌ'. Sull'attacco all'Azienda Consortile Ecologica Monregalese, è scoppiata la «guerra» in Consiglio comunale. Le comunicazioni del sindaco Riccardo Vaschetti, che ha annunciato un esposto al Coreco (e forse ricorso al Tar) contro il bilancio preventivo '99 approvato dall'assemblea del Consorzio, hanno suscitato accese polemiche durante la seduta dell'altra sera. Vaschetti ha esordito: «Il Consiglio mi ha dato mandato di chiedere all'Acem una riduzione delle tariffe rifiuti, passate dalle 148,782 lire il chilo del '96 alle 166,868 del '99. L'azienda ha accresciuto l'utile da 306 milioni del '96 a un miliardo nel '99. Troppo per una società che si regge sul prelievo fiscale al cittadino». 11 sindaco ha contestato in modo pesante altri dati: «La previsione è di pareggio, ma ci sono l'utile, su cui pagheremo 400 milioni di tasse; 86 milioni 770 mila lire per i monregalesi, e una giacenza di cassa di 2,3 miliardi». «Le tariffe sono alte, secondo l'Acem, per i costi di smaltimento del percolato al depuratore di Mondovì, 600 milioni l'anno per 23,5 milioni di litri di materiale - ha aggiunto Vaschetti -. L'onere di smaltimento potrebbe essere di 2,85 lire il chilo. Ho proposto invano di ridurre di 30 lire il contributo al Consorzio, diminuendo utili e tasse. Solo io e il sindaco di Fra- bosa Soprana abbiamo votato contro il bilancio, non accettando la proposta, accolta dagli altri 25 sindaci, di una revisione delle tariffe fra sei mesi». Dall'opposizione si è levato un coro di proteste, che il presidente Luciano Lorenzi ha cercato di placare, ritenendo gli interventi «non previsti su comunicazioni del sindaco». Marco Botto ha detto: «Sono argomenti pesanti e offensivi verso chi non è qui a difendersi. Non è la sede per discuterne. E poi non penso che 25 sindaci siano stati incapaci di leggere un bilancio». Botto e il leghista Paolo Gazzola si sono scambiati frasi pesanti: Lorenzi ha dovuto sospendere la seduta, mentre il capogruppo del Carroccio ha lasciato l'aula. Polemica vibrante anche tra Lorenzi ed Elio Tomatis, che ha sostenuto: «E' un pessimo vezzo parlare degli assenti, e siamo impreparati per affrontare questo tema». Il presidente dell'Acem Beppe Ballauri ieri ha spiegato: «L'utile e la giacenza di cassa sono destinati alla gestione della discarica di Lesegno dopo la fine della sua attività, alle opere previste dalla legge, a fronteggiare eventuali incrementi di produzione di percolato per fattori non prevedibili». Ballauri ha proseguito: «La tariffa è composta da varie voci. L'unica che dipende dall'Acem è lo smaltimento a Lesegno, invariato dal 1° gennaio '97, se non per l'indice Istat. Per un nucleo di 4 persone con produzione media giornaliera di 850 grammi di rifiuti, significa un aumento di 2295 lire in tre anni, 760 l'anno. Ogni altro aumento fatto dai Comuni sulla tassa rifiuti non è da addebitare alla gestione Acem». Paola Scola A fianco il sindaco di Mondovì Riccardo Vaschetti A fianco il consigliere comunale d'opposizione Marco Botto A fianco il presidente del Consiglio di Mondovì senatore Luciano Lorenzi A fianco il presidente dell'Acem Beppe Ballauri Il consigliere leghista i maggioranza a Mondovì Paolo Gazzola A fianco consigliere di opposizione Elio Tomatis

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