Lo stupore dell'Enel per la neve di Piero Bottino

Lo stupore dell'Enel per la neve Lo stupore dell'Enel per la neve Elieve lieve / cade la neve / sull'alta pieve / di Pontassieve / e il tetto breve / che ne riceve / più che non deve / si fa più greve / sempre più greve / ahi, troppo greve / e cade in breve / non più la neve / sovra la pieve / sibben la pieve / sovra la neve / che cade lieve... ». Ernesto Ragazzoni di Orta, giornalista e poeta d'inizio secolo, autore di altri scanzonati componimenti (si pensi all'«Elegia del verme solitario») esprimeva così l'ambivalenza della neve (lieve e greve) di cui l'Enel pare non aver tenuto conto. «Evento eccezionale» va ripetendo l'ente elettrico a sindaci e gente di montagna: stupiti perché ricordano perfettamente che era nevicato anche l'anno scorso e l'anno prima e quello prima ancora, fino a quando arriva., la .memoria. «Siamo sull'Appennino,1 mica a Pantelleria» .«Ceree,-^naniK>'un po' di più, un anno di meno: ma sempre neve è. E allora che cosa è cambiato? Perché stavolta le linee elettriche hanno ceduto di schianto, in massa? Forse perché esposte all'insidia di rami secchi e pericolanti? Ma transitano per boschi che sono sempre stati lì. O forse qualcosa è cambiato nell'Enel e sull'Appennino, ma è sfuggito alla gente comune. L'Enel è sempre più azienda e meno ente pubblico: deve far quadrare i conti, in vista anche delle privatizzazioni dell'energia e dei nuovi concorrenti. E una linea che serve poche case sperdute - ma anche un paese: tutto è relativo - è un onere da abbattere. L'Appennino, poi, è sempre più una landa dove si va al massimo per funghi, non per tenere in ordine i boschi. Così l'eccezionalità non sta nella nevicata, ma nel fatto che qualcuno si stupisca di quello che è accaduto. Piero Bottino

Persone citate: Ernesto Ragazzoni

Luoghi citati: Pantelleria, Pontassieve