A Portacomaro gettate le basi del rilancio dello «storico» torneo. I commenti I monferrini salvano il tambass Interviene anche la Regione: summit con Ghigo ad Asti

A Portacomaro gettate le basi del rilancio dello «storico» torneo. I commenti I monferrini salvano il tambass Interviene anche la Regione: summit con Ghigo ad Asti A Portacomaro gettate le basi del rilancio dello «storico» torneo. I commenti I monferrini salvano il tambass Interviene anche la Regione: summit con Ghigo ad Asti IL CASO UN'ALLEANZA SPORTIVA TRA I PAESI IL tambass è come l'Araba Fenice. Risorge sempre dalle proprie ceneri. E anche questa volta riusciremo à rilanciare questo gioco antico, ad onta dei suoi detrattori». Carlo Cerrato, giornalista Rai, ex sindaco di Portacomaro e presidente dell'Atl (Agenzia turistica astigiana) non ha dubbi: la prova più difficile sembra superata. E' stato lui che, un po' provocatoriamente dalle pagine de «La Stampa», aveva invitato a farsi avanti «quanti fossero davvero interessati alle sorti del tamburello a muro». E giovedì sera si sono presentati in tanti, alla riunione nella Biblioteca del paese. A cominciare da due «memorie storiche» di questo sport, a metà tra tradizione e folclore: il sindaco di Portacomaro, Guido Ravizza e il «patron» del Grazzano, Adriano Fracchia. Due testimoni di un'epoca, in quel mondo degli sferisteri che sa esprimere ancora valori autentici, genuine passioni. Furono loro, con il moncalvese Enrico Bacchiella (assente) a fondare 22 anni fa il «nuovo» torneo monferrino, che rischia (rischiava) adesso di scomparire. Un incontro diventato quasi un «manifesto» di un gioco e di un territorio. C'erano giocatori che sono monumenti. Il fuoriclasse per antonomasia, Aldo «Cerot» Marello e il suo degno antagonista, il campionissimo di casa, Franco Capusso (quasi un secolo in due: alla fine hanno annunciato che faranno coppia nel torneo). E Riccardo Durando, eterno «ragazzo» di quasi 50 anni, ora consigliere provinciale di Asti (ha chiesto di poter far svolgere attività comune, a livello giovanile, tra «libero» e «muro») e i fratelli di Grana, Maurizio e Ivano Monzeglio. E, ancora, il vicequestore Tullio Dezani, un cultore degli sport sferistici. Paolo Luzi, a nome della Federazione, ha dato «l'imprimatur» sportivo all'iniziativa. Erano rappresentati inoltre dirigenti e appassionati di Grazzano, Vignale, Grana, Rocca d'Arazzo, Castell'Alfero, Tonco, Calliano. Adesioni sono arrivate anche da Moncalvo e Vignale. Ospite d'onore la consigliere regionale Cdu, Mariangela Cotto. E' stata lei a «cucire» un inedito rapporto tra l'ente e i responsabili del torneo, facendo da tramite per l'intervento del presidente della giunta regionale, Enzo Ghigo (che aveva scritto a Cerrato, assicurando un intervento diretto a sostegno del torneo monferrino in agonia). E sabato, Ghigo, incontrerà ad Asti, prima dell'avvio delle celebrazioni alfieriane, i nuovi dirigenti della manifestazione. «La Regione - ha spiegato Mariangela Cotto - valuterà un doppio tipo di intervento: da un lato un contributo economico e dall'altro l'inserimento del tambass tra le iniziative tipiche da promuovere e valorizzare». Il tamburello come un grande vino, insomma, da valorizzare e far conoscere: singolare «biglietto da visita» di un territorio. Prima del summit con Ghigo, giovedì, ci sarà una nuova riunione «tecnica» del neo costituito comitato, denominato «Alleanza per il tambass». Coordinatore è stato nominato «per acclamazione» lo stesso Ravizza: una garanzia e un simbolo di continuità con la tradizione. In attesa di allargare i confini di questo gioco, tornando magari a «vecchie culle» come Ovada. I campanili e i bastioni del Monferrato nuovamente riuniti, come una volta, dai rintocchi del tambass. Franco Binello Il campione di tambass Franco Capusso 49 anni Il sindaco di Portacomaro Guido Ravizza

Luoghi citati: Asti, Grana, Moncalvo, Portacomaro