La malinconia fa male al cuore

La malinconia fa male al cuore DEPRESSIONE E MALATTIE CARDIACHE La malinconia fa male al cuore E i depressi sono anche più esposti ai tumori LA depressione affligge l'80 per cento della popolazione dei paesi sviluppati almeno una volta nella vita. E' noto che sono le donne a soffrirne maggiormente e che le vacanze e le festività - specialmente quelle di fine anno - sono i periodi più favorevoli alla sua comparsa. Meno noto è che questo disagio dell'anima ha, soprattutto se protratto nel tempo, pesanti ripercussioni sull'intero organismo. Apatia, senso di vuoto, pessimismo, disturbi del sonno, disistima, mancanza di volontà, e la tendenza a comportamenti autolesivi (darsi all'alcol, fumare in modo smodato, trascurare la propria salute) ne sono i tratti più caratteristici. Anche l'alimentazione ne risente; in genere, si dimagrisce, ma nella versione della malattia etichettata come «invernale», perché si presenta in quel periodo dell'anno, si tende invece a mettere su peso. E' evidente che il fisico ne risente, ma i riflessi della malinconia sul corpo non dipendono solo dall'assunzione di abitudini malsane. Un'indagine pubblicata sulla rivista Science suggerisce che esiste un legame diretto tra depressione e problemi cardiaci. Lo studio, condotto dal ricercatore Daniel E. Ford, ha comportato il monitoraggio di un campione piuttosto vasto di uomini, 1190 per la precisione, lungo un lasso di tempo di 18 anni. Bene (o meglio, male!), è emerso che il 12% delle persone che avevano riportato una diagnosi di depressione in qualunque epoca della loro esistenza aveva una probabilità più che doppia di sviluppare malattie cardio-circolatorie rispetto al gruppo di controllo. Commentando gli esiti della ricerca, Robert Carney, uno psicologo dell'Università di Saint Louis, afferma che anche qualora ci si sia trovati in presenza di altri fattori di rischio come alti livelli -di-colesterolo,' abuso di atòcJHtt,,,"ìrfiàbète', 'fumo; "gcc., questi, pur aggravando la situazione, non alteravano in misura significativa il rapporto depressione-infarto. L'ipotesi più plausibile, secondo Carney, è che la malinconia causi in qualche modo una maggiore vischiosità delle piastrine del sangue, portando come conseguenza al formarsi di placche che si depositano sulle pareti delle arterie, ostruendole. Un altro studioso, David Sobel, spiega inoltre che la depressione stimola il sistema nervoso simpatico (la parte del sistema nervoso autonomo legata agli stati di attività, ma anche allo stress). Una sollecitazione prolungata di questo apparato è accompagnata da un aumento della frequenza media cardiaca, da un ispessimento e da un indurimento dei vasi sanguigni e da un aumento della pressione. Nell'organismo esiste una sorta di percorso coordinato che coinvolge strutture cerebrali e ghiandolari: è detto asse limbico-ipotalamico-pituitario-adrenergico. Questo insieme, asseriscono Twardowska e Rybakowsky, è alterato nella depressione. Queste strutture rilasciano sostanze come l'adrenalina, la noradrenalina e il collisolo, ormoni e mediatori chimici cerebrali che trovano specifici recettori nelle cellule del sistema immunitario. Tant'è vero che anche quest'ultimo risulta compromesso quando l'individuo è depresso. Uno studio pubblicato da E. P. Zorilla è altri su .Ameri¬ can Journal of Psychiatry, ha messo in luce che, in chi soffre di questo disagio psichico, è stato riscontrato un indebolimento dei linfociti T e dei neutrofili (i killer del sistema immunitario). I depressi mostrano una reazione «fiacca» alle infezioni. E' indicativo al riguardo che costoro, in seguito alla somministrazione di un vaccino, producano anticorpi di dimensione ridotta. Ricercatori dell'Università della Pennsylvania, partendo da simili constatazioni, hanno svolto un'analisi su una vastità di dati raccolti da 35 pubblicazioni sui fattori che incidono sul progresso e sulla recrudescenza di due malattie virali, scelte la prima perché estremamente diffusa, l'herpes1 syrftplexr, la Seconda perché è tra le più letali, l'Aids. L'esame ha dimostrato che la depressione aumenta il rischio di ricomparsa dell'herpes e, seppure non è provato che accentui in modo uniforme il progredire della sindrome da immunodeficienza, facilita sicuramente la contrazione delle infezioni parassite che spesso l'accompagnano. Un sistema immunitario debole aumenta l'incidenza dello sviluppo di tumori. E' forse questa la causa indiretta che lega cancro e depressione: Persky con altri studiosi, tenendo sotto controllo per 20 anni più di 2000 donne, ha stabilito che chi ha sofferto di forti depressioni ha più probabilità di sviluppare tumori e una più alta incidenza di mortalità per questa causa. Ma anche in malattie meno gravi la depressione ha «da dire la sua»; come nell'asma. Miller e Wood, dell'Università di Buffalo, hanno fatto assistere dei bambini asmatici ad un film in grado di suscitare sentimenti depressivi, senso di perdita e tristezza. In relazione alle scene più «penose» è stato riscontrato un aumento del battito del cuore e un'alterazione della saturazione di ossigeno; queste reazioni portavano ad un riflesso di restringimento delle vie aree (quindi della gola) e alla sensazione di soffocamento. Questo con la^icrion. Nella vita poi... Marco Pacori Il disagio dell'anima avrebbe pesanti ripercussioni su tutto l'organismo 1 I I I I

Persone citate: Ameri, Carney, David Sobel, Marco Pacori, Miller, P. Zorilla, Robert Carney, Wood

Luoghi citati: Pennsylvania