E' rissa ai bagni pubblici per il Ramadan di Maria Teresa Martinengo
E' rissa ai bagni pubblici per il Ramadan Il Corano impone ai fedeli le abluzioni nel mese sacro, ma il numero delle docce non è sufficiente E' rissa ai bagni pubblici per il Ramadan // clima di tensione esploso tra gli extracomunitari a San Salvano «Ogni volta è così, durante il Ramadan: i bagni pubblici di San Saivario vengono presi d'assalto, mettendo a rischio rincolumità dei dipendenti». Cesare Formisano (An), presidente della Circoscrizione 8, aveva avvertito vigili e questore alcuni giorni prima dell'inizio del mese sacro dei musulmani, quando la purificazione passa anche per una più intensa frequentazione della doccia: ma nessuna risposta è arrivata né da via Gratt oni né dalla Polizia Municipale. Ieri, però, l'aggressione a un addetto ha scatenato le ire del presidente. «Lunedì, quando il nostro bagno sarà l'unico di turno in città - dice Formisano - non potremo garantirne l'apertura: non è pensabile mettere in pericolo gli impiegati, lasciandoli in babà di centinaia di persone». La «ressa da Ramadan» lascia perplesso l'imam Bouriki Bouchta della Moschea Unicità di Porta Palazzo, gemellata con quella di via Baratti a San Salvano: «I musulmani sono tenuti a fare le abluzio¬ ni prima di ogni preghiera. Durante il Ramadan, poi, è obbligatoria la doccia per chi di notte ha avuto rapporti sessuali: deve purificarsi con molta acqua. Penso però che la folla sia spiegabile col fatto che tanti frequentano la moschea solo in questo mese e che il lavarsi sia una forma di rispetto. C'è poi da dire che poco prima dell'inizio di Ramadan, nei giorni per presentare la domanda di regolarizzazione, parecchi stranieri sono arrivati a Torino: non hanno casa e tanto meno la possibilità di lavarsi». E gli impiegati del bagno? S. C, il giovane aggredito ieri, minimizza: «Ero sul marciapiede. Un nordafricano mi ha dato uno schiaffo e un calcio, poi mi ha intimato di conse¬ gnargli del denaro. Mi sono rifugiato nel bar qui vicino. Era un tipo strano, tutto qui». Più amara è la situazione descritta dai responsabili della struttura, Franco Tibs e Franco Dipinto. «Abbiamo soltanto 35 docce e spesso si formano code di decine di persone. Ogni utente ha mezz'ora a disposizione, l'attesa può prolungarsi e scatta la tensione. Spesso si aggrediscono tra loro. L'altro giorno si tiravano le pietre». Il bagno di San Salvario - frequentatissimo in un quartiere ad alta concentrazione di cittadini extracomunitari regolari e non, dove molti vivono in soffitte prive perfino di acqua corrente - durante il Ramadan osseiva un orario prolungato (13,30-21,30), proprio per andare incontro alla necessità di maggiore pulizia: ne approfittano 80-90 persone al giorno che salgono a 200 il lunedì quando le altre 7 strutture cittadine sono chiuse. Maria Teresa Martinengo L'interno dei bagni pubblici in via Belfiore angolo via Morgari presi d'assalto dai musulmani durante il Ramadan e dove è scoppiata la lite
Persone citate: Bouriki Bouchta, Cesare Formisano, Franco Dipinto, Franco Tibs
Luoghi citati: Torino
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