Dalla Liguria il ricordo di un amico del Monviso

Dalla Liguria il ricordo di un amico del Monviso Contribuì a salvare numerose vite in montagna Dalla Liguria il ricordo di un amico del Monviso Da un nostro lettore ligure, Giuseppe Torazza, riceviamo il commosso ricordo di una guida alpina cuneese. Ne pubblichiamo i passaggi principali. A 59 anni aveva ancora un fisico di ferro. Guida alpina da sempre, da sempre nel Soccorso alpino. Le vite che aveva contribuito a salvare sono state innumerevoli. Perché Renzo non teneva conto di ciò che faceva, andava e basta. Era sempre pronto, qualsiasi richiesta di aiuto da qualunque parte provenisse lo vedeva scattare come una molla. La salute degli altri per lui era sacra. Ed è con questo credo che ha operato non solo in quanto appartenente al Soccorso. Chi ha avuto la fortuna di stargli, assieme ne può dare testimonianza. Andare con lui anche in una gita di montagna era un privilegio. Coi giovani aveva grande co¬ municativa. La visione di un camoscio gli illuminava il viso. Quando d'inverno ne vedeva qualcuno in situazione di pericolo li faceva scappare. Per lui la montagna era sacra. Guida alpina: da tantissimi anni la cima del Monviso era la sua meta preferita. Ogni occasione era buona per raggiungerla. Era ancora un ragazzo la prima volta che lo fece. Parlava con riconoscenza del curato di Villanovetta di Verzuolo, suo paese natale, che li accompagnava, ragazzi, al rifugio Gagliardone. «Mettevamo assieme tutto quanto le nostre mamme ci avevano dato da mangiare». Renzo Genovese non contava mai, neppure le vie sul Monviso che aveva aperto. Ed alla fine se ne è andato, in punta di piedi per non disturbare, come sempre, com'era suo costume. Giuseppe Torazza, Genova Un gruppo di escursionisti in Val Varaita con al centro Renzo Genovese

Persone citate: Giuseppe Torazza, Renzo Genovese

Luoghi citati: Liguria, Verzuolo