Jospin lancia l'allarme sicurezza
Jospin lancia l'allarme sicurezza In un'intervista a Le Monde il premier rivitalizza la sua immagine offuscata nei sondaggi e sulla politica estera ruba la scena a Chirac Jospin lancia l'allarme sicurezza «L'ordinepubblico sarà la nostra priorità» PARIGI DAL NOSTRO CORRISPONDENTE Lionel Jospin striglia Chirac, che parlerebbe troppo spesso come leader supremo dell'opposizione e non da Presidente, redarguisce con asprezza gli Usa sulla crisi irachena, dichiara la «sicurezza» - ovvero l'ordine pubblico - massima priorità governativa dopo l'impiego, plaude all'euro quale antidoto contro il re dollaro e auspica una Francia più vigorosa, attiva, pugnace... sulla scena internazionale. Per un premier apparso nelle ultime settimane silenzioso, anzi depresso (nei sondaggi è ormai l'Eliseo in pole position) con il 1999 si direbbe scocchi la riscossa. Jospin sceglie • «Le Monde» per mostrare che non è groggy. Due pagine di intervista. E fotografia assassina. Il quotidiano della me Claude Bernard lo immortala su uno scranno in broccato all'Eliseo. Una profezia? Le malelingue affermano che da mesi Lionel Jospin ha una sola ossessione: vincere le Presidenziali battendo chi lo sconfisse nel '95, cioè Chirac. Si comporterebbe, insomma, da Presidente ombra. Donde le molteplici interferenze in quello che Francois Mitterrand chiamava la «privacy istituzionale» dell'Eliseo: Difesa e politica estera. Dicendo «bisogna che Parigi si affermi di più sullo schacchiere planetario», Jospin rimprovera a Chirac di non far bene il suo mestiere. Che prenda lezioni dal suo governo. L'esecutivo arcobaleno ha contribuito «in modo sostanziale» a restaurare l'immagine «positiva» della Francia nel mondo. Traduzione: la coppia Chirac Juppé non faceva che deteriorarla. «Il mondo ha bisogno di noi» prosegue Jospin. Ma la Francia deve imparare a «non essere banale, seguendo il "pensiero unico"». Sinora la «pensée unique» figurava solo sulle labbra di Chirac che ne prodiga l'impiego dalla vittoriosa campagna elettorale '95. Lo slogan nacque per sintetizzare la ribellione contro i conformismi vari che allignerebbero tra la classe politica e nell'intellighentsia. Vuole difendere, guarda caso, il «Paese reale» dagli apparatnik (euro)burocratici. Ma è ormai approdata al rango di contumelia interscambiabile. Destra e Gauche la usano come proiettile - o zeppa - nelle polemiche. Monopensatore sarai tu. Con Jospin la formula si internazionalizza e come un boomerang ricade sul capo di chi la scagliò per primo. In filigrana leggiamo critiche all'eccessivo appiattimento di Chirac su Clinton nel dossier Saddam. «Gli Usa» dice il premier «si comportano spesso in modo unilaterale». Ma la Francia «ha un piano per uscire dalla crisi assicurando una duratura sicurezza nel Golfo e, nel contempo, la fine dell'embargo». Quale? «Lo presenteremo a tempo debito». Dovrebbe incaricarsene Chirac. E tuttavia Jospin, che non gradisce le numerose prediche inutili rivoltegli dalla Presidenza, per doverosa rappresaglia lo stuzzica volentieri nel suo campo. Logoro io? Il responsabile dell'Hotel Matignon replica utilizzando un'ironia sempre più diffusa nei suoi interventi. «Il tempo non implica di per sé l'usura. Serve anche a costruire. In 19 mesi ci siamo forse logorati meno di quanto il governo abbia messo in piedi». Saldo positivo, quindi. Però a Lionel Jospin non basta. Vuole diminuire le tasse (ma la Francia si rassegni: nessuno scoop sulla liberazione fiscale) e applicare la legge sull'intero territorio nazionale, banlieues incluse. Anche qui scippa il povero Chirac. Il quale da mesi aveva fatto della «sicurezza» il suo leitmotiv. Ma nella Francia '99 l'ordine pubblico è contesissimo: Destra e Gauche lottano sul filo di lana per esserne i paladini ufficiali. Buon ultimo, lo sviluppo. Al 2,7 per cento nessuno ci crede più. Ma facendo prova di lealismo irriducibile verso il «pensiero unico», Jospin si guarda bene dal rettificarlo al ribasso. «Vedremo in primavera...». [e. bn.l Il primo ministro francese Lionel Jospin
Persone citate: Chirac Jospin, Claude Bernard, Francois Mitterrand, Lionel Jospin
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