Dopo la sciagura nella campagna di Volpiano che costò quattro vite Elicotteristi, nuovo comandante

Dopo la sciagura nella campagna di Volpiano che costò quattro vite Elicotteristi, nuovo comandante Dopo la sciagura nella campagna di Volpiano che costò quattro vite Elicotteristi, nuovo comandante Nominato il capitano dei carabinieri Garello A poco meno di un mese dalla tragedia nelle campagne alla periferia di Volpiano, il Nucleo elicotteristi dei Carabinieri ha un nuovo comandante. Si tratta del capitano Franco Garello, 41 anni, che ha ufficialmente assunto il comando nella giornata di ieri. La nomina è stata decisa dai vertici dell'Arma immediatamente dopo la sciagura di metà dicembre, nella quale persero la vita il comandante dell'elinucleo, il maggiore Polo Cattalini, e i tre passeggeri del velivolo schiantatosi a meno di un chilometro dalla base: il generale Franco Romano (comandante della Regione carabinieri Piemonte e Valle d'Aosta) e i marescialli Gennaro Amiranda e Giovanni Monda. Nato a Millesimo, nel savonese, sposato, padre di una bambina di 12 anni, il capitano Franco Garello è pilota di elicotteri da 18 anni e ha all'attivo quasi 4 mila ore di volo. Il brevetto lo aveva conseguito a Prosinone; ma dali'80 al '91 ha lavorato come sottufficiale al 1° Nucleo elicotteri carabinieri di Torino. Superata la selezione per l'ammissione al corso ufficiali il capitano Franco Garello ha prestato servizio presso i nuclei elicotteristici dell'Arma di Pisa, Salerno, e successivamente di Orio al Serio. L'ultimo incarico, in ordine di tempo, lo aveva ricopeito proprio in questo aeroporto in provincia di Bergamo, dov'era l'ufficiale responsabile dell'ufficio operazioni. «Mi fa piacere commenta il comandante - tornare in un luogo a me molto familiare. Nel Torinese vive la mia famiglia, qui ci sono tutti i miei amici. Resta, però, il dolore per quella disgrazia, che ha rubato alla vita quattro persone». L'arrivo del nuovo comandante non è, però, l'unica novità all'elinucleo di Volpiano. Con il nuovo anno, infatti, è entrato in funzione anche un altro mezzo. Si tratta di un elicottero A 109, (Fiamma 104) macchina identica a quella andata distrutta nella sciagura del 14 dicembre scorso. L'Agusta 109 è un mezzo potente, utilizzato sia per brevi trasferimenti che nelle frequenti operazioni di servizio oppure nell'ambito di complicati interventi di soccorso. Intanto proseguono gli accertamenti sulle cause della sciagura aerea. Un'operazione complessa, alla quale concorrono tecnici militari e civili. Gli esiti si conosceranno tra mesi, quando saranno completate le perizie sui resti dell'elicottero. L'elicottero A 109 dell'Arma precipitò a breve distanza dalla sede del Nucleo elicotteristi di Volpiano, qualche istante dopo il decollo. Con il rotore di coda urtò una fila di alberi. Ormai senza controllo precipitò ai margini di una radura, incendiandosi e uccidendo sul colpo i quattro occupanti. Quel giorno sulla zona gravava una fitta nebbia: condizione meteorologica che non era affatto proibitiva per il volo. Il velivolo era diretto in Valle d'Aosta dove il generale Franco Romano avrebbe dovuito andare a fare visita ad alcuni reparti.

Persone citate: Franco Garello, Franco Romano, Gennaro Amiranda, Giovanni Monda, Polo Cattalini