Il Ppi: il bilancio va votato
Il Ppi: il bilancio va votato Ma la Lega contrattacca: bisogna sfiduciare subito il sindaco Il Ppi: il bilancio va votato // messaggio lanciato da Bizjak ai Ds LA CRISI INCOMBENTE OPO il durissimo scontro Verdi-Ds, il dibattito politico in città è molto acceso. C'è dunque grande attesa per il congresso provinciale del Ppi in programma sabato al cinema Lux. Al termine, ha detto ieri in conferenza-stampa il segretario provinciale uscente Alessandro Bizjak, il partito popolare chiarirà la propria posizione ufficiale in merito alla crisi che si è aperta dopo la clamorosa, prima bocciatura del bilancio. Posizione che, tra l'altro, è stata anticipata ieri dallo stesso Bizjak, alla presenza del vice presidente della Provincia Norberto Julini, del segretario cittadino Domenico Trinchitella, e della direzione cittadina del Ppi (Giulio Pretti, Martino Fulminante e Pier Giuseppe Dellavalle). In sostanza, mentre il Pds vorrebbe sfiduciare subito il sindaco, il Ppi chiede che, prima di ogni atto politico, venga approvato il bilancio. «Ovviamente ha detto ieri Bizjak - con tutte le sostanziali modifiche già votate nel Consglio scorso». Dopo l'approvazione del bilancio, secondo il Ppi, tutte le iniziative politiche sono percorribili. «Anche perchè - ha ribadito - il nostro giudizio sul sindaco non cambia». Tuttavia, per il Ppi sarebbe un grave errore sfiduciare Bagnasco prima del bilancio e Bizjak ha definito un «boomerang» le esternazioni fatte in questi giorni dai vertici dei Democratici di sinistra. Il congresso di sabato si articolerà in due momenti significativi. Il mattino (inizio alle 10,30) sarà centrato su una tavola rotonda sullo «sviluppo e l'occupa- zione nella nostra provincia». Interverranno il sottosegretario all'Industria Gianfranco Morgando, il presidente nazionale delle Acli (che tra l'altro è un vercellese) Luigi Bobba e il capogruppo regionale del Ppi Antonio Saitta. Nel pomeriggio, dopo la relazione di Bizjak, discussione ed elezione del nuovo segretario (scontata la riconferma di Bizjak), dei 30 esponenti del Comitato provinciale e dei 20 delegati al congreso regionale del 16 gennaio. Intanto, sulle roventi polemi¬ che all'interno della maggioranza, si inserisce uno dei due candidati a sindaco sinora ufficiali, il leghista Francesco Borasio. Partendo dallo stipendio d'oro al supermanager di Atena, contestato su La Stampa dai Ds, Borasio osserva: «Non si può fare altro che sperare che la maggioranza, in sede di bilancio, tolga la fiducia a Bagnasco e si vada al più presto ad una nuova amministrazione, qualunque essa sia. Infatti le numerose sovvenzioni alle più svariate iniziative che la giunta sta elargendo nelle ultime settimane sono l'inequivocabile segnale di una campagna elettorale in pieno svolgimento. Se i Ds prenderanno atto di ciò e agiranno di conseguenza, faranno il bene della città e la Lega ne condividerà l'operato». Dunque, a differenza del Ppi, la Lega chiede ai Ds di sfiduciare subito il sindaco. «I tempi - osserva Borasio - sono molto stretti: Bagnasco potrebbe utilizzare l'arma del contropiede e presentarsi ai cittadini come vittima della partitocrazia. Occorre usare il bisturi immediatamente». [e. d, m.] Da sinistra il leghista Francesco Borasio e il segretario provinciale del Ppi Alessandro Bizjak
Persone citate: Alessandro Bizjak, Antonio Saitta, Francesco Borasio, Gianfranco Morgando, Giulio Pretti, Luigi Bobba, Martino Fulminante, Norberto Julini
Luoghi citati: Bagnasco
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