L'addio a Marinetto, «uomo buono »

L'addio a Marinetto, «uomo buono » Autorità, esponenti degli ambienti politici, economici e sportivi si sono stretti attorno ai familiari L'addio a Marinetto, «uomo buono » Chiesa e strada gremite per l'ultimo saluto SAVONA. E' gremita la chiesa di S. Domenico e c'è anche gente fuori per dare l'ultimo saluto a Mario Vagnola. Forse neanche lui sapeva di avere tanti amici. La polizia municipale è costretta a chiudere al traffico via Mistrangelo, dopo aver già riservato parte di piazza Diaz alle vetture della Juventus, arrivata in forze e persino con un certo anticipo per dire addio «all'amico Mario». Sulla bara i fiori della moglie Claudia e della figlia Jannette, quelli del club bianconero, sull'autofunebre tanti altri, a cominciare dal cuscino di orchidee inviato dal Savona Calcio assieme alla bandiera. Il funerale di Vagnola è anche occasione per tanti ex giocatori, allenatori ed esponenti del mondo sportivo di ritrovarsi dopo tanti anni: abbracci, vigorose strette di mano, tanti ricordi che affiorano, anche qualche luccicone. Succede sempre in circostanze del genere, non vale la pena di nasconderlo con l'ipocrisia. A riportare il clima nel solco della doverosa compostezza giungono le prime parole del celebrante, il salesiano don Antonio, di Sampierdarena, grande amico di famiglia e che conosceva Vagnola da 32 anni. Si rivolge direttamente all'amico che non è più: «Caro Mario, tocca a me darti l'ultimo saluto: della tua vita conosco la trama. Tu giovane scout, la tua passione per il Savona. Poi il giorno radioso del tuo matrimonio che ti pareva una conquista per il modo che avevi di importi, ad aggredire la vita. Poi la nascita di tua figlia, la tua eredità». Jannette non riesce a trattenere le lacrime, si nasconde il volte tra le mani, mamma Claudia la conforta. Ancora padre Antonio: «Ricordo il tuo lavoro, l'ultimo raduno con gli amici alla Madonna della Misericordia. La tua offerta generosa per le case di Santuario, danneggiate dell'alluvione. E nulla dico delle benemerenze da te acquisite nel campo economico. Sei stato un grande amico, un amico generoso». Emerge da queste parole la figura di un uomo che sapeva fare del bene il più delle volte in silenzio. Dice infatti il celebrante: «Penso alla tua vita, alla bellezza della vita come tu l'hai onorata, vissuta a un ritmo incalzante. E come l'hai fatta vivere a chi ti sono stati vicini. Accanto a te si stava bene. Noi ti promettiamo di tenerti in un posto alto nella nostra memoria». Nella penombra della chiesa ma anche fuori, al sole, c'è chi ha il volto rigato da qualche lacrima. Vecchi e nuovi amici. Vagnola ne aveva tanti. «Non si dava arie - spiega un pensionato del porto - lasciava che tutti gli dessero del tu, un comportamento sincero, spontaneo. Sono siquro di quel che dico. Nella vita ha ricevuto più dei "Ciao, Marietto" che dei "Buongiorno, commendatore"». Poi l'autofunebre ha solcato la folla, si è diretta al cimitero di Zinola dove la salma sarà cremata nella giornata di oggi. Le ceneri saranno quindi tumulate nel cimitero di Varazze, dove già riposano parenti della vedova Vagnola. Quando il furgone funebre ha lasciato via Mistrangelo gran parte dei più giovani interve¬ nuti alla cerimonia erano già andati via per inseguire giocatori e dirigenti juventini usciti da una porta laterale allo sccpo di raggiungere i loro mezzi parcheggiati in piazza Diaz. Il tifo, a un certo punto, ha avuto il sopravvento. Mario Vagnola, in fondo, avrà capito e perdonato, juventino all'osso com'era. Ivo Pastorino La commovente omelia e le lacrime di Jannette consolata dalla mamma Claudia. Alla fine tra i più giovani prevale il tifo A sinistra il carro funebre tra la folla e la chiesa di S. Domenico con la gente rimasta fuori; qui sopra i familiari di Vagnola e a destra l'uscita dalla chiesa dei partecipanti al funerale

Persone citate: Mario Vagnola

Luoghi citati: Savona, Varazze