Inter con Saggio, in panchina

Inter con Saggio, in panchina Inter con Saggio, in panchina Djorkaeff: noi e il Parma siamo da scudetto APPIANO GENTILE. Roberto Baggio, Youri Djorkaeff. In teoria, l'uno non esclude l'altro, in pratica sì. A Udine e con la Roma, l'ex Codino ha sostituito in corsa proprio il campione del mondo, timbrando la «doppietta» dell'Inter: assist a Ronaldo, per l'unghiata maramalda dell'1-0, magie assortite al cospetto di Zeman, sul filo di una straripante rimonta (da 0-1 a 41). Dato per disperso, Baggio è tornato ad allenarsi ieri. Il ginocchio destro cigola un po' meno e, quindi, a Parma ci sarà. In panchina. Moda che vince, non si cambia. Per ora, Lucescu scopiazza Simoni. Djorkaeff, lui, sa come si dribblano i cenoni di Natale e San Silvestro. Il 5 gennaio del 1997, alla ripresa, siglò un fantastico gol in Inter-Roma 3-1. Quella rovesciata, assolutamente superba, nobilitò la gra¬ fica degli abbonamenti societari: diventò un'acrobazia formato tessera. Il 4 gennaio del 1998, sempre a San Siro, Youri infilò la Juventus con il fioretto passatogli in velocità da Ronaldo. Una stoccata d'autore, fra gli applausi. Il punto è un altro. C'è Baggio in agguato, e al Tardini l'Inter non ha mai vinto: 2 pari e 4 sconfitte consecutive, l'ultima firmata da Crespo e condita con l'aceto di un rigore sbagliato (Ronaldo) e una rete misteriosamente annullata (Simeone). «Sì, con la Roma non ho gradito la sostituzione, e allora?» Djorkaeff non si nasconde: «Meglio così che il contrario: io, a questa maglia, ci tengo. Lucescu ha detto che il varo della formazione è di sua competenza, e che se le sostituzioni non risultano azzeccate, sono cavoli suoi. Patti chiari. Lo spoglia¬ toio non c'entra. A ognuno le sue responsabilità». La rivalità con Baggio? «Normale. Roberto è un campione, come nell'Inter ce ne sono tanti». Preoccupato dalla sosta? «Al contrario. Ci ha permesso di lavorare sugli schemi. Oggi, l'Inter è ancora più forte di quella che ha suggellato, come meglio non avrebbe potuto, il 1998». Il Parma, a Parma, è la vostra bestia nera: «Un fior di squadra. Organizzatissima e potente, con carrozzeria francese: Thuram, Boghossian. Il mio amico Lilian è di gran lunga il miglior difensore al mondo. Sarà una partita intensa, bella. Vincerà chi ha più testa, chi ha più fame. Ai fini dello scudetto, giudico Parma-Inter più importante di Milan-Juventus». Perché? «Noi e il Parma siamo da scudetto più del Milan, e la Juve è già indietro». A buon intenditore... Capitolo mercato. Nel giorno in cui ufficialmente si apre, Sandro Mazzola lo chiude a doppia mandata: «Con l'ingaggio di Simic, l'Inter è a posto. Non arriverà più nessuno sino al termine del campionato. Quanto ai prestiti, viceversa, staremo a vedere». A tutt'oggi, l'Inter ha smistato in prestito il centrocampista Cristiano Zanetti al Cagliari, mentre resta da definire la posizione dei centrocampisti francesi Camara (piace al Bari) e Dabo, in bilico fra Bologna e Vicenza. Spiragli anche per il portiere Mazzantini e il difensore Mezzano. Caso Panucci. Mazzola è lapidario: «Nessuna trattativa in corso». Grana Kanu: «Ho saputo da amici olandesi che si sarebbe operato (menisco). Da lui, però, non abbiamo ricevuto alcuna notizia». La riconoscenza non è di questo mondo. [n. sor.]

Persone citate: Cristiano Zanetti, Roberto Baggio, Sandro Mazzola, Youri Djorkaeff

Luoghi citati: Appiano Gentile, Bologna, Parma, Roma, San Siro, Udine, Vicenza