Bonn, la guerra degli immigrati

Bonn, la guerra degli immigrati Una raccolta di firme contro il piano del governo che interessa sette milioni di stranieri Bonn, la guerra degli immigrati La Cdu: no alla doppia cittadinanza BONN NOSTRO SERVIZIO Sconfitte duramente alle elezioni di settembre, le unioni cristiane allora guidate da Helmut Kohl, e oggi strette attorno a Wolfgang Schaueble, sui banchi dell'opposizione partono alla riscossa con l'obiettivo di seppellire sotto le firme di milioni di cittadini il progetto di riforma delle leggi sulla nazionalità avanzato dal governo rosso-verde del Cancelliere Gerhard Schroeder. Mettendo mano ad una legislazione che risale al 1913, socialdemocratici ed ecologisti intendono offrire agli immigrati residenti da lungo tempo in Germania la possibilità di richiedere la cittadinanza tedesca pur mantenendo quella loro di origine. Ma per Schaueble, capo dell'unione cristiano-democratica (Cdu), il passo finirebbe solo per suscitare un'ondata di risentimento in tutto il Paese contro gli stranieri. «Il progetto va contrastato per mezzo di una mobilitazione popolare che noi promuoveremo con ogni mezzo» e anzitutto con una raccolta di firme da avviare nei prossimi giorni, ha assicurato Schaueble incontrando ieri i giornalisti. E dalle pagine del settimanale «Focus» ieri in edicola, Edmund Stoiber, esponente di spicco dell'unione cristiano-sociale (Csu), alleata bavarese della Cdu, avvertiva che il progetto rosso-verde rappresenta una minaccia per la sicurezza pubblica più grave ancora dei terroristi di sinistra della Raf, la «Rote Armee Fraktion» protagonista degli «armi di piombo» in Germania. Con la loro campagna, ha commentato Marie Luise Beck, delegata del governo per gli stranieri, le unioni si avviano a giocare con il fuoco. Chi stabilisce un collegamento fra i sette milioni di stranieri venuti in Germania e i terroristi della «Raf» alimenta consapevolmente pregiudizi e risentimenti che possono mettere in pericolo la pacifi¬ ca convivenza. Per i partiti di governo vi è anche una motivazione politica: le unioni cristiane, affermano, hanno deciso di cavalcare il tema anti-immigrati guardando alle eleziom in programma ai primi del prossimo mese nella regione centro-occidentale dell'Assia, attualmente governata da una coalizione guidata dai socialdemocratici. In effetti quello sarà il primo appuntamento con le urne dopo le politiche di settembre, quando la Cdu e la Csu insieme videro ridursi del 6,2% il loro voto e scesero al 35,2% rispetto al 47,6 rosso-verde. Ma gli uomini di Schaueble hanno subito ribattuto sventolando i dati più recenti sulle immigrazioni clandestine: nell'anno appena trascorso il numero degli extracomunitari bloccati alle frontiere mentre tentavano di introdursi illegalmente nel Paese è risultato più elevato di quello del 1997, oltre 39.000 contro poco più di 35.000. Il dato non è ancora ufficiale, ma il ministero dell'Interno ha confermato la tendenza all'aumento. Ma per i rosso-verdi la riforma delle leggi sulla cittadinanza è, oltre che un impegno preso con gli elettori, un passo sulla via della moderniz¬ zazione del Paese. La normativa sulla nazionalità, risalente agli anni che precedettero la Prima guerra mondiale, rimane largamente basata sulla legge del sangue e del suolo e la Germania, a differenza di molti suoi vicini, continua a respingere la doppia cittadinanza. Nei sedici anni in cui sono state al potere le unioni cristiane hanno sempre resistito ai tentativi riformisti, anche quando questi venivano dagli aUeati di governo liberali. La nuova legge proposta da Schroeder per la prima volta concederebbe automaticamente la cittadinanza agli stranieri del¬ la terza generazione nati in Germania e consentirebbe agh stranieri residenti regolarmente da almeno otto anni in terra tedesca di chiedere la naturalizzazione. Il progetto, che dovrebbe essere trasformato in legge nei prossimi mesi, è stato accolto con entusiasmo dagli immigrati (tra cui oltre due milioni di turchi e circa 600.000 italiani), molti dei quali ancora si sentono esclusi dalla società tedesca nonostante abbiano trascorso larga parte della loro esistenza in Germania. Alberto Gini Edmund Stoiber «L'ipotesi della doppia cittadinanza è una minaccia più grave del terrorismo» Una manifestazione di turchi immigrati in Germania (sono due milioni) e il Cancelliere Gerhard Schroeder

Persone citate: Alberto Gini, Edmund Stoiber, Gerhard Schroeder, Helmut Kohl, Wolfgang Schaueble

Luoghi citati: Germania