«La grammatica nasce con noi»

«La grammatica nasce con noi» Secondo studiosi americani riconoscono subito suoni e segni del linguaggio «La grammatica nasce con noi» Lo prova un esperimento su bimbi di sette mesi NEW YORK. Gli esseri umani vengono al mondo con la capacità di riconoscere gli insiemi di suoni e segni che formano il linguaggio: è la tesi sostenuta da uno studio pubblicato sull'ultimo numero della rivista americana «Science». Lo provano gli esperimenti condotti da ricercatori della New York University su un gruppo di bambini di sette mesi che, sottoposti a una serie di stimoli uditivi e visivi, hanno mostrato un'attiva propensione all'apprendimento. Negli esperimenti sono state create una lunga serie di frasi composte da tre parole che sono poi state diffuse con gli altoparlanti in stanze dove diversi bambini, 45 in tutto, non erano altrimenti distratti da altro, mentre delle luci che si accendevano e spegnevano accompagnavano i vari gruppi di suoni. In realtà, non si trattava di parole ma di suoni monosillabici di per sè privi di significato come «li-ti-li» oppure «wo•fe-fe». Pur non avendo un significato, simili combinazioni di suoni contengono delle strutture grammaticali: la prima si definisce, per esempio, A-B-A e la seconda A-B-B. Ogni volta che una certa sequenza di suoni veniva diffusa, sugli altoparlanti si accendeva una luce corrispondente e diversa a seconda del tipo di sequenza in questione. Dopo aver ripetuto per due minuti la stessa sequenza con la stessa luce, i bambini mostravano un'attenzione maggiore appena si trovavano di fronte a una nuova sequenza. Il punto delia ricerca, ha chiarito lo psicologo Gary Marcus che ha diretto lo studio, non sta solo nella diversa attenzione mostrata dai piccoli davanti a questo insieme di suoni diversi ma soprattutto nella lunghezza dell'attenzione che hanno dimostrato: nove secondi in media davanti a ogni frase nuova. Questa indicazione ha suggerito che i bambini non notavano una semplice differenza ma cercavano di coglierne la struttura. Non si tratta di una prova definitiva, ha ammesso Steven Pinker che con Marcus ha firmato l'articolo di «Science» ma un'indicazione certa che la formazione di regole grammaticali «non è acquisita nel tempo ma esiste fin dall'inizio. Si tratta forse di un meccanismo cerebrale di base». Implicazioni filosofiche a parte, lo studio, stando a Pinker, suggerisce che l'approccio ai problemi medici legati all'apprendimento del linguaggio e dell'apprendimento in generale non può trascurare la base neurologica. [Ansa]

Persone citate: Gary Marcus, Pinker, Steven Pinker

Luoghi citati: New York