Un brindisi che vnae 1500 miliardi

Un brindisi che vnae 1500 miliardi Primo bilancio di fine anno per le vendite di vini e spumanti sul mercato nazionale Un brindisi che vnae 1500 miliardi Positivo Vassestamento degli ordini dopo le commesse record per il 2000 Vanni Cornerò TORINO Mancano poche ore al più grande brindisi dell'anno. La mezzanotte di oggi ci farà realmente varcare le soglie del nuovo Millennio, accolto in anticipo con la cifra tonda del 2000. Un fiume di bollicine scorrerà, come buon au�gurio, nei calici: secondo le previ�sioni di Assoenologi il consumo mondiale di spumante italiano, tra Natale e capodanno, è di 130 milioni di bottiglie, di cui quasi 70 milioni nel nostro Paese per un valore di oltre 600 miliardi di lire. Ma al conto bisogna aggiungere una cifra almeno analoga per gli altri vini scelti per i cenoni delle feste. Se poi si aggiunge lo Cham�pagne e, calcolati grosso modo, i vari prodotti enologici di importa�zione il valore dei brindisi di casa nostra sfiorerà i 1500 miliardi. «Tra metodo Charmat e meto�do Classico la produzione spumantistica italiana 2000 spiega Giuseppe Martelli, direttore gene�rale di Assoenologi è stimata sui 250 milioni di bottiglie, di cui oltre la metà viene consumata in questo periodo. Il nostro Paese è tra i maggiori produttori di spu�mante al mondo e certamente in questo settore può garantire la più vasta offerta di tipologie e varietà per tutti i gusti e per tutte le tasche». In testa alla produzione (e alle vendite) degli spumanti made in Italy c'è l'Asti: «Quest'anno abbia�mo pagato lo scotto degli ordini superlativi, 80 milioni di botti�glie, fatti per festeggiare il 2000 dice Guido Bili, presidente del Consorzio di tutela una parte di queste sono rimaste nei magazzi�ni dei commercianti e la commes�se attuali hanno visto una stabiliz�zazione sui 70 milioni di bottiglie, ai livelli del 1988, il che è comun�que un buon risultato. Ripetere l'exploit dell'anno scorso era im�pensabile, ma abbiamo un'ottima base per costruire il futuro». E tra le iniziative promozionali messe in campo dall'Asti c'è quella, combinata con l'Associazione in�dustrie dolciarie italiane in colla�borazione con l'Ice, grazie alla quale nel periodo natalizio in oltre venti prestigiosi negozi di New York i clienti hanno potuto accompagnare i loro acquisti brin�dando con lo spumante piemonte�se e gustando una fetta di panetto�ne odi pandoro. Altri due campioni sono il Pro�secco, con una quota del 2207o del mercato e lo spumante «Metodo Classico-Talento», il cui Istituto è presieduto da Etile Carpenè, con il 100zn: per entrambi i prodotti le cifre sono in crescita. A battersi con le bollicine trico�lori, dai piccoli prodigi come quel�li che nascono in Franciacorta alle grandi firme dell'enologia spumantiera, c'è l'orgoglio d'Ol�tralpe, lo Champagne. Ma anche qui si sente la risacca del Capo�danno 2000: dal 31 dicembre 1998 all'ultimo giorno del 1999 gli ordini di Champagne in Italia erano ammontati a 9 milioni 431.994 bottiglie, il 15,630Zn in più dei dodici mesi precedenti. Situa�zione ben diversa quella fotogra�fata al 30 settembre scorso: rispet�to alla stessa data del 1999 gli ordini erano scesi del 20,730Zo, non superando i 3 milioni 574.913 bottiglie. «La partita dell'anno, peraltro come al solito, si è gioca�ta negli ultimi tre mesi spiega Massimo Sagna, concessionario per l'Italia della Roederer e il recupero è stato eccellente: si è arrivati a 8,5 milioni di bottiglie». «La ripresa da ottobre ad oggi è stata significativa conferma Lu�ca Pescarmona, importatore del Taittinger ma bisogna ribadire che l'anno scorso,con il Capodan�no del 2000 alle porte, si era creata una bolla speculativa. Co�me Taittinger oggi il calo è limita�to al 50Zo, confermando il grande appeal del marchio». E i prezzi? «Il mercato è spacca�to in due spiega Pescarmona -: le maison che sono entrate a far parte di grandi gruppi multinazionati preferiscono conquistare fet�te di mercato con prezzi più bassi. I marchi di famiglia, che sono ormai solo più tre: Taittinger, Roederer e Bollinger, invece vo�gliono dare utili agli azionisti e non giocano più di tanto sui listini, ma conservano la determi�nazione di fare un prodotto asso�lutamente tradizionale e la gente lo percepisce» Quanto hanno speso in Cham�pagne gli italiani per solennizzare Le feste di fine d'anno? A tentare una risposta è ancora Massimo Sagna: «Al momento e'un calcolo non facile, ma possiamo azzarda�re un'ipotesi: considerando la ri�presa degli ordini e una media di 40 mila lire a bottiglia direi che ci aggiriamo sui 160 miliardi, consi�derando che le commesse non corrispondono alle vendite finali. Personalmente, parlando di Roe�derer, posso dire che abbiamo superato i livelli dell'anno scorso, battendo il record di tutti i tem�pi». Nella foto piccola il direttore dell'Assoenologi Giuseppe Martelli Capodanno spinge i falsi: in Belgio è stato scoperto uno stock di bottiglie di Champagne (alcune nella fotografìa) che sarebbero risultate contraffatte e piene di vino spagnolo.

Persone citate: Bollinger, Giuseppe Martelli, Guido Bili, Massimo Sagna, Pescarmona, Vanni Cornerò

Luoghi citati: Belgio, Italia, New York, Torino