Tre storie vincenti per il 2001 di M. Me.

Tre storie vincenti per il 2001 SCOPERTE E RICERCA NEL MONDO DELLA MEDICINA E DELLA SCIENZA Tre storie vincenti per il 2001 Le conquiste dei giovani scienziati italiani TRAPIANTO RECORD Per la prima volta sostituito l'intestino MODENA Il 2000 si chiude con un nuovo «prodigio» della chirurgia. Al Policlinico di Modena è stato eseguito ieri, per la prima volta in Italia, un trapianto di intesti�no semplice. Un intervento raro anche all'estero: non sono più di 80 quelli realizzati finora in tutto il mondo. A ricevere il trapianto, un uomo di 35 anni di Catanzaro affetto da una grave e rarissima forma di ostruzione cronica in�testinale: non aveva alcuna pos�sibilità di essere alimentato, neppure per via endovenosa, e le speranze di vita erano ormai ridotte a pochi giorni. Finché, gioved�mattina, è arrivata una telefonata dalle Molinette di Torino con l'annuncio di un organo compatibile con quello del paziente, un intestino da prelevare a un uomo di 42 anni morto in un incidente stradale. La «macchina» del Centro Tra�pianti modenese, che pure è ancora in rodaggio (ha iniziato l'attività appena due mesi fa) si è messa in moto. Era fondamen�tale non perdere neppure un attimo perché l'intestino han�no spiegato i chirurghi deve essere reimpiantato al massimo entro 7 ore, limite oltre il quale si rischia la necrosi. La corsa verso Torino in auto (l'aereoporto di Bologna era chiuso per nebbia), l'espianto, il ritorno a Modena dove, nel frattempo, erano già stati asportati al pa�ziente due terzi dello stomaco, metà duodeno, tutto l'intestino tenue, il colon e il crasso. Subito è iniziata la ricostruzione, un intervento delicatissimo durato 8 ore. Si tratta del primo trapianto d'intestmo isolato (cioè sempli�ce) che rientra in un speciale programma autorizzato dal Con�siglio Superiore di Sanità. I Centri Trapianti autorizzati in Italia per questo speciale pro�gramma sono per ora due: Tori�no e Modena e, come ha spiega�to il direttore del Centro Nazio�nale Trapianti, Alessandro Nan�ni Costa, una commissione d'esperti seguirà i risultati dei primi interventi, cos�com'è sta�to fatto per il trapianto di ma�no. I malati che possono benefi�ciare del trapianto d'intestmo semplice hanno malattie che impediscono anche il nutrimen�to per via endovenosa attraver�so fleboclisi. Prima di oggi i pazienti che avevano bisogno di questi inter�venti erano costretti ad andare all'estero e uno dei centri che ha maggiore esperienza mondia�le è quello di Miami dove, non a caso, si è perfezionato il diretto�re del Centro Trapianti modene�se, Antonio Pinna. [r.q.J -^...-^ T *? *,,■■ Un centro di ricerca Giuseppe Lancia, 37 anni, friulano, ricercatore all'Università di Padova è l'unico italiano che lavora al progetto «Genoma» sul Dna Il Capodanno ha un significato forte per gli occidentali perché rappresenta un rito di passaggio, un divenire verso il futuro. Per questo abbiamo scelto tre storie di speranza: il primo trapianto di intestino avvenuto in Italia; il giovane ingegnere che costruirà l'aereo più grande del mondo e il racconto dell'italiano che per primo ha visitato la «fabbrica del genoma» in California L'INGEGNERE Lavora per costruire il «gigante del cielo» PALERMO Il suo sogno era quello di fare il pilota da combatti�mento, ora si ritrova a fare parte dell'equipe di inge�gneri che costruirà il jum�bo più grande del mondo. Protagonista dell'avventu�ra un ingegnere aeronauti�co palermitano di 25 anni, Emanuele Costanzo. E' nell'equipe che a Tolo�sa, in Francia, lavora al jumbo più grande, l'airbus ASSO che trasporterà 800 passeggeri. L'incarico è ar�rivato a tre anni dalla lau�rea conseguita nella facol�tà palermitana. Costanzo, campione di football nella squadra loca�le dei Cardinals, diploma di maturità nel liceo scientifi�co «Galilei», in realtà sogna�va di diventare un top gun, ma era stato scartato alla visita militare. Gambe trop�po lunghe (68 centimetri contro i 65 massimi consen�titi) per il congegno di espulsione da azionare in caso di emergenza per ab�bandonare il velivolo. Cos�aveva dovuto accontentar�si di un «normalissimo» brevetto di pilota per picco�li aerei. Dopo un curriculum sco�lastico di tutto rispetto (maturità con i massimi voti, laurea con 110 e lode e due menzioni) è stato segnalato da un altro inge�gnere palermitano che a Tolosa lavora da tempo. Salvatore Dolcimascolo. Dopo un primo stage di sei mesi, il salto nei laboratori e negli hangar in cui il Consorzio europeo dell'airbus con Francia, Gran Bre�tagna, Germania e Spagna progetta le nuove sfide ae�ronautiche. Costanzo è uno dei più giovani ingegneri dell'equipe di Tolosa. Ora il ragazzo palermita�no conta di fare un altro passo avanti e di specializ�zarsi in «p»rove di volo», incarico-chiave molto pre�stigioso. Da febbraio, nel�l'ambito del lavoro del�l'equipe, si occuperà di cer�care di aumentare la capaci�tà di frenare in atterraggio del «gigante del cielo». [a. r.l Il direttore del Centro Trapianti di Modena, Antonio Pinna IL RICERCATORE Lunico italiano del progetto Genoma UDINE Giuseppe Lancia, 37 anni, friula�no, ricercatore all'Università di Padova, è l'unico italiano, del settore informatico, che lavora alla Celerà, l'azienda americana dove è stata compiuta la più importante scoperta del 2000 e alla quale la rivista «Science» dedica la copertina di fine anno: il completamento della lettura del Dna. «Credo dice il ricercatore di essere l'unico italiano che colla�bora al progetto «Genoma», ma alla Celerà lavorano davvero tan�te persone e non posso averne la certezza assoluta». Alcuni mesi fa, dopo aver lavorato per un periodo nei laboratori di matema�tica applicata del governo ameri�cano. Lancia è passato alla Celerà dove rimarrà ancora qualche me�se prima di rientrare a Padova. «Quello che è stato annunciato spiega Lancia è il completamen�to della lettura del Dna. Ma il lavoro è ancora lungo: quello che è stato letto è costituito da tanti frammenti da riordinare. Ora ab�biamo tutto il libro, ma è come se ogni pagina fosse stata ridotta in pezzettini e i pezzettini mescolati in un sacco. Dobbiamo ricomporli in ciascuna pagina e poi ordinare le pagine fino a formare il libro completo». Un lavoro duro, impegnativo, stressante. Niente di meglio, per distendersi, di una bella battaglia. Alla Celerà si combatte duramen�te. E non solo per ricomporre il Dna dopo averne completato, al�cuni mesi fa, la lettura. Alla Cele�rà si combatte come nei film: i ricercatori impugnano pistole, mitragliette e fucili a pompa e, nei corridoi, si sparano addosso pro�iettili di gomma messi gentilmen�te a disposizione dalla stessa azienda insieme ad appositi elmet�ti con tanto di cora da vichingo. «Verso sera racconta il ricercato�re o il venerd�pomeriggio, si scatenano grandiose battaglie tra colleghi nei corridoi che dividono una fila di box-ufficio dall'altra. Credo che sia un modo, anche se davvero bizzarro, per aiutarti a scaricare lo stress». [m. me.]

Persone citate: Alessandro Nan, Antonio Pinna, Emanuele Costanzo, Galilei, Giuseppe Lancia, Nazio, Salvatore Dolcimascolo, Tolo