Chi sono i leader del gruppo neofascista di Guido Ruotolo

Chi sono i leader del gruppo neofascista Chi sono i leader del gruppo neofascista Quando tornarono dalla latitanza c'era Storace ad accoglierli Francesco Grignetli Guido Ruotolo ROMA Tutto cominciò con il rientro in Italia di Roberto Fiore e Massimo Morsello. Due ex terroristi di destra, aderenti ai Nar di Mambro-Fioravanti, amici per la pelle, emersi in quel crogiolo di violenza e follia che fu il terrorismo nero a Roma negli Anni Settanta. Scapparono a Londra nel 1980, quan�do scattarono gli ordini di cattura per la strage di Bologna. E l�vissero per quasi diciotto anni. Seguivano la poli�tica italiana a distanza. Qua emerge�va un collegamento con i naziskin di Movimento politico o di Hammerskin. L�saltava fuori una corrispon�denza con incanutiti detenuti del terrorismo neofascista. E non manca�va il filo con la politica ufficiale. Nel frattempo avevano scoperto la via per guadagnare bene con le agenzia di viaggio e i negozietti dell'usato. Morsello, poi, era anche diventato un cantautore di culto negli ambienti di destra. Cos�non meraviglia che, quan�do i due sbarcarono a Roma, c'era ad accoglierli Francesco Storace. Come prima cosa, fondarono un movimento politico per coaugulare le forze della destra estrema. E nacque Forza Nuova. Si dichiarano preoccu�pati del «contesto drammatico in cui versa il Paese». Annunciano che si presenteranno alle elezioni. Ma intan�to il movimento «traccia una linea oltre la quale è il caos e la resa definitiva delle nostre libertà a un nemico sempre più anonimo e lonta�no; oltre tale linea è la morte dell'Ita�lia». Inutile dire che oltre quella «linea» che tanto li spaventa c'è il traguardo della globalizzazione, del�la società aperta e tollerante, dei diritti civili per i gay e per gli immigra�ti. Non si dichiarano apertamente fascisti. Però c'è un vecchasimo sapo�re mussoliniano nel proclama di rico�struire l'Italia che è «eletta dal cielo a quel religioso impero dell'umanità, che non le può essere tolto fino a tanto che sull'umane vicissitudini risplenda il sole». Secondo quanto dichiara Morsello, sono circa 2000 gli iscritti in tutt'Italia. Molto più prosaicamente, la loro attività viene cos�raccontata dal ministro dell'Interno, Enzo Bianco: «Perdurano segnali di intolleranza razziale in chiave neonazista, che si manifestano sia tra le tifoserie sporti�ve sia con gesti emblematici, quali scritte murarie o slogan comparsi soprattutto nella capitale». A carico di smgoli militanti di Forza Nuova vengono addebitate ag�gressioni, manifestazioni non autoriz�zate, minacce. Pesa poi l'episodio dell'attentato abortito al cinema Nuo�vo Olimpia di Roma, dove si proietta�va un film sull'Olocausto. Parole sem�pre di Enzo Bianco: «Si tratta di un giovane militante del movimento For�za Nuova, personalmente legato a uno dei suoi fondatori e acceso anima�tore di gruppi ultra in seno alla tifoseria della capitale. Peraltro, a proposito dell'ultimo striscione di�spiegato allo stadio Olimpico in onore della tigre Arkan, si osserva che durante il conflitto nei Balcani una delegazione di Forza Nuova si recò nella ex Jugoslavia per esprimere solidarietà al popolo serbo. Non per dire che abbiano l'esclusività, dal' momento che ci andarono molte altre persone». Questa è Forza Nuova, dunque. Volantinaggi pro-Haider e contro Israele. Sit-in contro il Gay Pride e contro raduni della sinistra. Pessimi i rapporti con i giornalisti: si sprecano gli episodi di scazzottature (si cono�scono una aggressione a un giornali�sta del «Corriere della Sera» nella sede di via Marcantonio Colonna e a un giornalista del Gr-Rai nel giorno del Gay Pride) o di minacce telefoni�che. Pessimi i rapporti con la polizia: ad ogni manifestazione lanciano mi�nacce agli-agenti della Digos. Pessimi, infine, i rapporti con i ragazzi del Ghetto. L'ultimo scontro risale all'ot�tobre scorso. Quelli di Forza Nuova manifestavano a favore della nuova Intifada, e furono picchiati di santa ragione dai bancarellari (ebrei) che stazionano davanti al Colosseo; stes�sa scena si ripetè a piazza Venezia qualche giorno dopo. Quella volta, il segretario romano Francesco Bianco, il manesco di piazza Montecitorio, commentò truce: «Se hanno deciso di aprire una nuova stagione di sangue accettiamo l'invito perché è molto probabile che saranno loro a perder�ci».