La top model perde la faccia e diventa un Invisible Monster di Giuseppe Culicchia

La top model perde la faccia e diventa un Invisible Monster La top model perde la faccia e diventa un Invisible Monster RECENSIONE Giuseppe Culicchia ALLA sua terza prova dopo Survivor e Fight Club (da cui il fortunato film con un bellissimo Brad Pitt e un bravissimo Edward Norton), Chuck Palah�niuk toma con Invisi�ble Monsters a satireggiare l'Ameri�ca dei giorni nostri. Protagonista del romanzo è Shannon McFarland, giovane -e a questo punto ennesima, dopo Glamorama di Bret Easton Ellis e Professione: Modella di Jay Mclnemeytop model, provvista di tutto l'occorren�te. Innanzitutto, di una camera più che promettente, poi, di un fidanza�to poliziotto, Manus ("Un fico coi capelli sexy"); quindi, di un'amica del cuore, Evie, modella pure lei ("Solo per la lacca che usa c'è un buco nell'ozono sopra la Taylor Robberts Modeling Academy"); e infine di una famiglia: talmente modema da partecipare alla Parata dell'Orgoglio Omosessuale dopo la morte per Aids del figlio, sbattuto RECENGiusCuli IONE ppe hia fuori di casa all'epoca della malattia, e tal�mente premurosa da far trovare alla figlia sotto l'albero di Natale tre maxi confezioni di preservativi ("mio pa�dre dice: 'Non sappia�mo quanti partner tu abbia ogni anno, ma vogliamo che tu sia sempre protetta'... 'Non è solo per l'aids', dice mia madre...'Sai che devi mettere il preservativo non appena il pene è in erezione, vero?'. Dice: 'Ho pagato una fortuna per delle banane fuori stagione in caso tu abbia bisogno di far pratica'"). Il problema però è che un giomo, mentre in autostrada Shannon era al volante della sua macchina, una pallottola calibro 30 partita da chis�sà chi da chissà dove l'ha colpita al volto, strappandole letteralmente via la mascella. Lei ha continuato a guidare fino all'uscita più vicina, poi ha proseguito per l'ospedale e ha parcheggiato davanti al pronto soc�corso. Ma dal momento in cui è scesa dall'auto, lasciando i brandelli della sua faccia sui sedili, è diventa�ta invisibile, nel senso che nessuno ha più voluto vederla. In un amen, Shannon -che per iscritto, dato che non è più in grado di parlare, risponde a chi le chiede che fine abbia fatto il suo viso "se lo sono mangiato gli uccelli": perché cos�è accaduto davvero, mentre lei si faceva medicare, nel parcheggio dell'ospedaleperde non solo la carriera, ma anche il fidanzato e l'amica del cuore (tra i quali, viene fuori, c'è una relazione; un classi�co). Sfigurata, deve farsi ricoverare, adattarsi a mangiare cibo per pop�panti, affidarsi a una logopedista. Salvo poi incontrare, tra gli altri pazienti, la Principessa Brandy Alexander, transessuale con "la sua lipo, il suo silicone, il raschiamento della trachea, la limatura della fron�te, l'avanzamento dello scalpo, il riallineamento della fronte, il rinocontomo per addolcire il naso, le operazioni maxillofacciali per mo�dellare la mascella". Brady è una tipa tosta, ancorché imbottita di ogni genere di farmaci. Prende Shan�non con sé dopo averle spiegato che non si può basare la propria vita sul passato o sul presente, ma solo sul futuro; dopo di che, su un'auto a noleggio e sotto mentite spoglie, le due vanno per l'America a caccia di Evie, cercando vendetta. E non mancheranno i colpi di scena. Palahniuk conferma con questo romanzo la sua brillante vena forse solo apparentemente surrealista: viene il dubbio, infatti, che lui come altri si sforzino di raccontare abba�stanza realisticamente una realtà diventata surreale di suo. Costruito attraverso una serie continuamen�te interrotta e ripresa di flashback, ovvero secondo la struttura testua�le delle riviste di moda che impongo�no una lettura "avanti e indietro" con il rischio di perdersi ("Questo è il mondo in cui viviamo. Limitati a seguire le indicazioni"), Invisible Monsters ha un ritmo notevole e non scende quasi mai di giri, a dimostrazione che l'autore sa ormai condurre i suoi macchinari con grande abilità. Come già nei libri precedenti, anche qui i personaggi orfani del Grande Sogno Americano si produ�cono in cose orribili, talvolta speri�mentando gli effetti delle loro azio�ni direttamente su se stessi: per provare qualcosa di nuovo, o più semplicemente per provare qualco�sa. Ossessionati dal proprio aspetto, da ciò che appare, dalla superficie delle cose, non esitano a mettere in gioco la loro identità, ammesso che ne abbiano una. Il tutto, con uno stile ormai diventato chiaramente riconoscibile: alla Palahniuk, ap�punto. E non è poco. Palahniuk, graffiente e surreale, satireggia un'America ossessionata dall'apparenza, dalla superficie delle cose Chuck Palahniuk Invisible Monsters trad. di Manuel Rosini. Mondadori, pp. 227, L. 22.000 ROMANZO

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