Il Rockefeller Center perde la famiglia

Il Rockefeller Center perde la famiglia DAVID, NIPOTE DEL CAPOSTIPITE, CEDE LE CHIAVI DEL MITICO COMPLESSO EDILIZIO NEL CUORE DI MANHATTAN Il Rockefeller Center perde la famiglia Vanni Cornerò Sp JLipr ESTER Grown e Jerry Speyer sono i nuovi proirietari di un mito newyorkese: il Rockefeller Cen�ter. Per comprarlo i due soci, il primo è un miliardario di Chica�go e l'altro un grande proprieta�rio immobiliare, sborseranno un miliardo e 850 milioni di dollari, equivalenti in lire a 4000 miliardi. Questa valanga di soldi andrà alla «Rockefeller Center Properties», società in cui a David Rockefeller, la Gold�man Sachs e il magnate greco Stavros Niarchos si affianca la famigha Agnelli. In primavera, quando, come spiega il New York Times, sarà completata l'intesa, il duo Crown-Speyer, che già possiede il 5 per cento del complesso, rileverà le. quote degli altri soci. Una vendita che non segna solo il passaggio di proprietà di uno dei più celebri edifici del mondo, ma soprattutto lo scio;;liersi del nodo che dal 1931 egava i Rockefeller a questo tempio del capitalismo mondia�le. Erano gli anni della «grande depressione» quando John Davi�dson Rockefeller junior decise di costruire questo spettacoloso complesso edihzio e commercia�le su un'area affittata dalla Columbia University. Progetta�to inizialmente dagli architetti Wallace edHarrisonsu 14 edifi�ci il centro assunse l'aspetto attuale nel 1954, quando i palaz�zi che lo compongono divenne�ro 19. Questa città-grattacielo, che svetta sulla Fifth Avenue nel cuore di Manhattan, ospita al suo interno, tra negozi e sedi di celebri compagnie americane (dalla Nbc, alla General Electric, all'Associated Press) il Radio City Music Hall, una pista di pattinajggio e la piazzet�ta in cui mighaia di turisti si radunano ogni anno per assiste-: re all'accensione delle luci che adomano il famoso albero di Natale. «E' triste vendere commen�ta David Rockefeller ma mi solleva il fatto che a comprare sia Jerry Speyer, un buon ami�co, che manterrà per il centro la stessa qualità nel servizio e nella vocazione pubblica, come noi stessi abbiamo sempre cer�cato di fare». E certamente non può essere un momento lieto per la dinastia di supericcbi il cui capostipite, John Rockefel�ler, fece fortuna durante la Guerra civile garantendo i rifor�nimenti di cibo a parecchie città americane, per poi diventa�re il fondatore della Standard Oil, creando il monopolio del�l'industria petrolifera, e che, nel 1911, fu il primo uomo al mondo a diventare miliardario in dollari degli Stati Uniti d'America. Un uomo il cui co�gnome divenne, per antonoma�sia, destinato a designare la ricchezza raggiunta. Jerry Speyer, che presto avrà in mano le chiavi Rockefeller Center, non pare intenzionato a grossi cambiamenti nella gestio�ne, anche perchè, negli ultimi quattro anni, era già lui ad amministrare il centro in veste di presidente della società im�mobiliare Tishman-Speyer. Lo�gica quindi la sua dichiarazione al New York Times: «Siamo felici di poter continuare a gui�dare questo straordinario com�plesso che ha resistito negli anni per la sua eccezionale posizione, la sua bellezza e la sua funzionalità». La cifra d'acquisto del Rocke�feller Center è più che raddop�piata dal 1996, quando la corda�ta guidata da Goldman Sachs lo acqusitò per 900 milioni di dollari dai giapponesi della Mit�subishi Estate, che lo avevano comprato nel 1989 per poi giudi�carlo un cattivo affare. D'altronde anche ai tempi della sua inaugurazione il Roc�kefeller Center era stato bollato come un pessimo investimento, anzi addirittura una follia e un esempio di irresponsabilità so�ciale. Ma ben presto i newyor�chesi si convinsero che John Rockefeller e il suo socio Otto Kahn avevano visto giusto co�struendo quei grattacieU «art Decò» di fronte alla cattedrale di San Patrizio.

Luoghi citati: Manhattan, Stati Uniti D'america