Il grande show del cielo

Il grande show del cielo TECNOLOGIA 8. DIDATTICA Il grande show del cielo Iplanetari tra cultura e divertimento CHE fai tu, luna, in ciel? Oltre a non ricevere rispo�ste, il giovane astronomo dilettante Giacomo Leopardi og�gi non riuscirebbe neppure a «mirar in cielo arder le steUe». Con l'inquinamento luminoso, per molti l'unica possibilità di ammirare la volta celeste in tutta la sua beUezza sembra queUa di visitare i planetari. I primi planetari, reahzzati nel Settecento, erano modellini del sistema solare, realizzati da abUi e raffinati orologiai per aristocratici con la passione per le steUe. Poi, a partire dal 1923, con il «Model 1» della ditta tedesca di ottica Cari Zeiss, sono arrivati i planetari come li intendiamo oggi: apparecchi d�proiezione che mostrano l'im�magine deUa volta celeste su una cupola. Dopo U boom degli Anni Ses�santa, parallelemente aUa con�quista deUa Luna (quando ce n'erano persino di portatUi e di gonfiiabili), i planetari sembra�vano'; essere passati di moda. Ma oira si stanno prendendo la rivincita. Il merito è dei compu�ter e dei laser, entrati prepotentemenite nei nuovi planetari. Come l'Universarium Model IX, installato l'estate scorsa allo Chabot Space 8Science Center d�Oakland, in California (su Internet al sito www.chabotspace.ojrg). L'auditorium è simile a quelli per gli schermi IMAX (che proiettano film a schermo avvolgente): volta sferica del raggio di dieci metri, 240 como�di sedili, inclinati leggermente e disposti ad anfiteatro. Al cen�tro della sala, ITIruversarium ha l'aspetto di ima sfera metalli�ca buchereUata (in gergo, "star ball"), simile a quelle deUe luci stroboscopiche in discoteca. Do�tato d�60 motori e 130 proietto�ri, questa sfera mostra invece più di novemUa corpi celesti. A differenza del passato, le tecno�logie a fibre ottiche permettono di riprodurre le steUe in manie�ra molto realistica, davvero puntiformi e con luce del giusto colore. Risultato; un cielo steUato dieci volte più luminoso di queUo ottenuto attraverso le ottiche tradizionah. Altri otto proiettori indipendenti mostra�no il sole, la luna e i pianeti, con movimenti governati da un sof�tware di simulazione astrono�mica, che può essere pure pro�grammato a distanza. Le fibre ottiche (che "guida�no" la luce che proietta le singo�le steUe) permettono di simula�re anche la scintiUazione, cioè la variazione in luminosità e posizione deUe steUe, dovuta aUa rifrazione neU'atmosfera teriestre. Echssi lunari e solari vengono mostrate esattamente come accadono in natura. In�somma, l'Universarium (prodot�to sempre da Cari Zeiss, su Internet al sito www.zeiss.de) permette un tour virtuale del nostro cielo. Perfino daUo spa�zio. Grazie alle immagini deUe sonde spaziali, è possibile ab�bandonare per un attimo la nostra visione geocentrica e osservare la volta celeste da un pianeta vicino. Il tour prosegue infine nel tempo. Universarium, infatti, può proiettare l'immagine di come era U cielo durante gh ultimi 10 nula anni o come sarà nei prossimi 10 nula. Proprio in questi giorni, Chabot Space 8Science Center ha in program�ma un viaggio nei cieli dell'anno 2 dopo Cristo, all'inseguimento deUa leggendaria «steUa di Bet�lemme». Giovanni Valerio Una storia che inizia nel Settecento con la costruzione di raffinati modelli a orologeria del sistema solare L'informatica ed il laser oggi consentono di simulare viaggi nello spazio e nel tempo Il proiettore di un moderno planetario. Con questi apparecchi è possibile rappresentare la volta celeste cosi come appare in un qualsiasi luogo della Terra e In qualsiasi.tempo del presente, del passato e del futuro

Persone citate: Bet, Chabot, Chabot Space, Giacomo Leopardi, Giovanni Valerio, Model, Model Ix, Space

Luoghi citati: California, Oakland