«Legittimi i referendum sulla devolution» di Gigi Padovani

«Legittimi i referendum sulla devolution» «Legittimi i referendum sulla devolution» Contro il governo in campo anche i Consigli regionali Gigi Padovani Nello scontro tra Regioni e governo si apre un nuovo fronte; sono i Consi�gli regionali, dotati di poteri legislati�vi come il Parlamento. Il tema è quello consueto: i referendum sulla devolution proposti in Piemonte, Lombardia e Veneto dall'alleanza Po�lo-Lega. Dopo l'attacco dei «governa�tori» del Nord, ora un documento varato da tutti i presidenti delle assemblee elettive (compresi quelli di centrosinistra, come il toscano Nencini, Sdi, e l'emiliano La Forgia, dell'Asi�nelio) sostiene che «il ricorso alla consultazione del popolo, su base regionale, in una fase che precede l'avvio del procedimento di revisione costituzionale e per temi che riguar�dano in prevalenza l'interesse di una singola regione, deve essere conside�rato legittimo nella misura in cui l'ordinamento della stessa Regione lo ritenga ammissibile». Al di fuori del linguaggio giuridicoburocratico, il documento varato l'al�tra sera durante una riunione a Roma nella Sala del Mappamondo di Monte�citorio, e diffuso ieri, sta a significare una sola cosa: a fianco dei presidenti di giunta eletti direttamente dai citta�dini, scendono in campo anche tutti i consiglieri regionali. Anzi, sta già partendo il meccanismo di elezione che potrebbe anticipare la Camera delle Regioni che tutti i sostenitori del federalismo chiedono, non previ�sta dalla rifonna del titolo quinto della Costituzione ancora all'esame del Parlamento per la seconda lettu�ra. Lo annuncia il presidente della Conferenza dei Consigli regionali, il valdostano Roberto Louvin: «Entro febbraio nascerà il Congresso delle Regioni, sarà composto da 66 mem�bri, con esponenti delle opposizioni accanto a quelli della maggioranza: un oiganismo che prefigura la futura Camera delle Regioni». Quanto alla legge di riforma nazio�nale, è già stato varato in prima lettura da Montecitorio e Palazzo Madama: il provvedimento tornerà alla Camera il 24 gennaio, e i pericoli per la maggioranza sono molti. Per�ciò il ministro agli Affari regionali, Agazio Loiero, ha lanciato un appello ad andare avanti comunque: «Sareb�be un'operazione folle rinviare il vo�to. Meglio affrontare il rischio di andare sotto come maggioranza». Ma i presidenti dei Consigli regio�nali oppongono la loro offensiva in nome dei referendum. Spiega Rober�to Cota, leghista, dal Hemonte: «Il governo ha fatto una dichiarazione di guerra contro le Regioni, presentan�do il ricorso alla Corte Costituzionale. Noi ci opporremmo sul piano giuridi�co, perché Piemonte e Lombardia hanno varato i referendum che chie�dono ai cittadini se vogliono attribui�re più poteri alle Regioni con una semplice delibera, ma anche sul pia�no politico, perché quella rifonna della nostra Carta fondamentale pre�parata dal governo ci farebbe tornare indietro, con un articolo 117 più rigido di quello attuale». Se Cota un «fazzoletto.verde» molto vicino a Bossi presente a tutte le manifestazioni del Carroccio ha tutto l'interesse a forzare i toni, il suo coUega Louvin (dell'Union Valdotaine, eletto da una maggioranza che comprende il centrosinistra) è più morbido nelle forme, ma non nella sostanza. «Sì, quel documento è stato votato da tutti spiega Louvin non perché dà torto ad Agazio o ragione a Galan. Noi chiediamo il riconosci�mento di una autonomia piena, e soprattutto serve un nuovo strumen�to di composizione dei conflitti tra potere centrale e quelli locali. Voglia�mo i giudici costituzionali eletti dalle Regioni e la Camera delle Regioni». Non a caso il documento chiede che si «ponga fine alla continua drammatiz�zazione tanto da parte governativa quanto da parte regionale». Ma il governo, guando si troverà una as�semblea di circa 70 membri da tutti i partiti che sostiene le battaglie dei «governatori», come si comporterà?

Persone citate: Agazio Loiero, Consi, Cota, Galan, La Forgia, Louvin, Nenci, Roberto Louvin

Luoghi citati: Agazio, Lombardia, Piemonte, Roma, Veneto