Rallenta la crescita, Pil fermo al 2,5% di Lepri

Rallenta la crescita, Pil fermo al 2,5% Rallenta la crescita, Pil fermo al 2,5% L'inflazione sale al2,8per cento nelle atta campione Sietano Lepri ROMA Resta ottimista la Banca centra�le europea, nelle proiezioni che per la prima volta fornisce: nel 2001 le economie degli ormai dodici paesi euro continueran�no a crescere, sia pure con un lieve rallentamento rispetto al 2000. Nuovi dati itahani aggiun�gono sia luci sia ombre a un quadro complesso: andiamo a chiudere l'anno con un aumen�to dei prezzi leggermente supe�riore al previsto, eppure in li�nea con la media dell'area euro; con una crescita mediocre, che però crea molti nuovi posti di lavoro. I numeri arrivati ieri sono tanti, e come al solito ogni parte politica e ogni forza economica tenta di interpretarli a proprio comodo. Differenze di pochissi�mi decimali vengano esaltate come successi o additate come fallimenti. Motivi per guardare con serenità al 2001 sono che a Francoforte c'è meno preoccu�pazione sui prezzi, quindi dile�gua il rischio di un aumento del costo del denaro; e che da noi i consumi natalizi sembrano, dal�le prime indicazioni, vivaci. Per il resto, molto dipende da quan�to succederà in America. In Italia c'è l'inflazione, con i primi dati (4-0,2 per cento) giun�ti dalie città campione nel mese di dicembre, che non rallenta, al contrario di quanto era stato stimato dagli esperti: dovremo attendere oggi per sapere se il dato medio nazionale sarà -l-2,80Zo oppure -t-2,70Zo negli ulti�mi dodici mesi (la media del�l'area euro è -l-2,90Zo in novem�bre). Al calo dei prodotti petroli�feri hanno corrisposto ritocchi all'insù dei generi alimentari. La media annua del 2000/sarà probabilmente H-2,50Zo, più alta del 2,30Zo che era l'obiettivo del governo. Quanto alla crescita economi�ca, i dati definitivi del terzo trimestre pubblicati ieri dall'Istat sono un po' migliori delle anticipazioni. Per farla breve, le ipotesi su quale sarà il risulta�to definitivo dell'anno si sono ristrette: nella migliore delle ipotesi il 2,70Zo, che il ministro dell'Industria Enrico Letta acco�glierebbe come «un ottimo risul�tato, in linea con la tendenza della ripresa» nella peggiore il 2,50Zo che uno degli economisti di punta dell'opposizione. Rena�to Brunetta, giudicherebbe «un risultato non cattivo, però mol�to più basso di quanto preventi�vato». Tra gli analisti, punta sul 2,70Zo la Banca commerciale, sul 2,50Zo la Jp Morgan. Risultano dai dati Istat sul terzo trimestre due cose: che il calo dell'euro ci ha aiutato, sospingendo le esportazioni (-(-5,l0Zo sul trimestre preceden�te); e che gli italiani hanno continuato a stare molto attenti alle spese (solo -l-0,20Zo i consu�mi delle famiglie nonostante il sensibile aumento dei posto di lavoro). Nel quarto trimestre sono cominciati ad arrivare nel�le tasche gli sgravi fiscali, che potrebbero essere tra le ragioni di un cambiamento di tendenza nelle spese del Natale; si vedrà. Che attendersi per il 2001? Secondo alcuni esperti, i dati Istat del 2000 potrebbero esse�re falsati dall'eccezionale nume�ro di giomate festive; in questo caso, l'anno nuovo partirà me�glio di quanto si potrebbe crede�re. Prometeia, il noto centro studi bolognese, pronostica una crescita del 2,50Zo, con 2,30Zo di inflazione; scarsi danni dovreb�be portare il deficit pubblico superiore (l,70Zo del prodotto lordo per il 2000) al limite concordato nel «patto di stabili�tà» europeo ( 1,50Zo). Rassicurante dovrebbe suo�nare il messaggio della Banca centrale europea, elaborato a stretto contatto con le banche centrali nazionali (quindi anche con il ben noto pessimismo della Banca d'Italia). Bisognerà abituarsi, d'ora in poi, a questi responsi sibillini, che arriveran�no due volte l'anno: presentati con ima serie di caveat, non forniscono cifre separate per ciascun paese, solo generali per l'area euro che ormai dal 2001, con la Grecia, sarà composta di dodici Paesi; e anche queste cifre non sono univoche, offro�no invece una ampia «forchet�ta». Così, ad appena 10 giorni dalla fine dell'anno, la stima della crescita del prodotto lordo nel 2000 oscilla ancora tra il 3,20Zoeil3,60Zo. Ma è chiaramente scritto che il 2001 comincia bene. Franco�forte vede una «robusta espan�sione» (tra il 2,60Zo e il 3,60Zo) poggiante «sul perdurare di una forte crescita della domanda intema, sostenuta da condizio�ni di finanziamento favorevoli, e dal notevole alleggerimento dell'imposizione diretta pro�grammato per il prossimo an�no», mentre «l'aumento dei prezzi petroliferi avrà un limita�to effetto negativo». «Un'ipotesi cruciale si legge poi è che la reazione dei salari al tempora�neo incremento dell'inflazione sia molto contenuta»; e, buona notizia per le imprese, «i margi�ni di profitto dovrebbero am�pliarsi». La Bce ottimista sulle prospettive della zona euro anche se il 2001 correrà di meno UNA MANOVRA IN PILLOLE IRPEF Cambia il tetto del primo scaglione L j Irpef, che sale da k À 15 a 20 milioni, ^fes**. .^^H mentre gli altri scaglioni saranno 20-30 milioni, 3060 milioni, 60-135 milioni, oltre 135 milioni, e dal 2001 scendono progressivamente le aliquote. Aumenta la soglia d'esenzione per i lavoratori dipendenti (da 9,1 a 12 milioni annui) e, per i lavoratori autonomi, da 4 a 6 milioni. 350.000 lire in busta paga per tutti a novembre, 200.000 lire per le pensioni incapienti; l'acconto Irpef scende dal 92 all'87%. CASA La prima casa diventa esente da Irpef, vengono prorogati gli sconti del 3607o sulle ristrutturazioni e l'Iva resta al 1007o sull'edilizia. Previste detrazioni per gli affitti concordati. MAMME Passa da 300.000 a 500.000 lire al mese per 5 mesi l'asse�gno per le neo�mamme che non abbiano assistenza previdenziale con reddito familiare inferiore ai 50 milioni. PENSIONI La maggiorazione sociale sale a 50.000 lire al mese tra i 60 e i 65 anni e a 160.000 Uretra i 65 e 75 anni; sopra i 75 arriva a 180.000 lire. Dal primo gennaio 2001 le pensioni di anzianità e di invalidità ed il reddito da lavoro autonomo potranno essere cumulati nella misura del 700Zo. Nessun contributo per coloro che raggiungono i limiti ■di età per la pensione e restano al lavoro. W 9 1 san|ta' 1 Eliminati dal 2001 W ] ^1 tutti i ticket sui Fa I 1 farmac'e su,la diagnostica preventiva anti�tumorale (anche sotto 145 anni). Dal 2002 ridotti a 23.000 i ticket sulla diagnostica generica. CARBURANTI Tra il 2000 e il 2001 sono previsti sgravi per circa 3.800 miliardi. Lo sconto viene esteso al gasolio per il riscaldamento e al gpl. LAVORO Credito d'imposta di 800.000 lire al mese per ogni indeterminato a condizione che abbia almeno 25 anni, che sia disoccupato da due anni e che si creino veramente posti di lavoro in più. ALLUVIONE Stanziati circa 5.450 miliardi, 200 alla Calabria.

Persone citate: Brunetta, Enrico Letta

Luoghi citati: America, Calabria, Francoforte, Grecia, Italia, Roma