«A Porta a Porta uno spot per Berlusconi» di Amedeo La Mattina

«A Porta a Porta uno spot per Berlusconi» «A Porta a Porta uno spot per Berlusconi» Vespa: vogliono intimidire. Il Cda e Celli lo bacchettano Amedeo La Mattina ROMA Una vera bufera si è abbattuta su «Porta a Porta» e su Bruno Vespa accusato dal centrosinistra di aver «montato e rimontato», l'al�tra sera, uno spot ad uso e consu�mo di Berlusconi. Il giornalista non ci sta a salire sul banco degli accusati e contrattacca a testa bassa: «Volete intimidirmi? Avete sbaghato indirizzo». E poi c'è un fronte tutto intemo alla Rai, con una lettera di richiamo da parte del direttore Celli e un botta e risposta violentissimo tra Vespa e il vertice del séivizio pubblico. Alla fine il presidente Zaccaria intima a Vespa di non superare «il confine non troppo sottile tra il suo ruolo di autorevole giornali�sta televisivo e quello dell'edito�re». Ma cosa era successo a «Porta a Porta»? Berlusconi si lancia nel giudicare sbaghato l'intervento di Ciampi su Haider. Quando il porta�voce Bonaiuti legge le agenzie, capisce al volo che la frase avreb�be provocato un incidente con il Quirinale. Si precipita a informare il capo durante la pausa pubblici�taria, che dura venti minuti, cioè molto di più del normale. Intanto, Berlusconi cerca di famiharizzare con i cartelloni preparati dalla Rai per spiegare agli italiani il suo programma «Grandi Opere». E pri�ma di andare di nuovo in onda. Vespa chiede al Cavaliere se inten�de chiarire la sua uscita su Ciampi che «sbagha». Cosa che il leader del Polo fa: «Il capo dello Stato merita tutto il nostro, rispetto...». H retroscena finisce sui giorna�li e parte la carica. «Una comme�dia all'italiana», dice Veltroni, che non se la prende, però, con Vespa. Il segretario dei Ds, infatti, irride Berlusconi sul fatto che si è messo con la penna in mano a ricalcare righe già tracciate, promettendo di «sfondare montagne, e costrui�re non so quante strade»: «Sembra�va quella scena di "Amici miei" quando vogliono buttare giù la chiesa per fare l'autostrada. Frot�tole per ingannare gli altri...». Gli altri esponenti dell'Ulivo, invece caricano sul «Gran Ciambellano» della Rai. E lo fanno perfino sul piano personale. Per esempio, il Verde Paissan è rammaricato che Vespa butti via cos�la «sua profes�sionalità» e il sottosegretario alle Comunicazioni Lamia è deluso. «Nessuna meraviglia che Vespa avesse una predilezione per il Cavaliere afferma l'esponente del Ppi solo che lo consideravo più professionista». Anche l'altro sottosegretario alle Comunicazio�ni, il diessino Vita, scagha i suoi fulmini sullo «sconcertante episo�dio, senza precedenti nella storia della Rai». I radicali sfidano «Striscia la notizia» a svelare il «giallo» dei tagli e delle correzioni e il respon�sabile comunicazione dei Ds si appella al «giornalismo libero». Dunque, meglio se «Porta a Porta» andasse in diretta. Megho se la Rai venisse privatizzata, aggiunge Parisi che l'altro ieri era in collega�mento con «Porta a Porta». Scende in campo anche l'Usigrai, il sinda�cato dei giornalisti Rai, che accusa Vespa di aver collaborato con Berlusconi a rendere più efficace il suo messaggio. A difendere Ve�spa tutto il centrodestra. Per An la sinistra «ha perso la testa», men�tre Buttighone sostiene che il con�duttore di «Porta a Porta» è stato ineccepibile e bravo. E infine si fa sentire lo stesso Berlusconi attraverso il suo porta�voce Bonaiuti; «Altro che comme�dia all'italiana, cari compagni: state mettendo in scena la solita commedia bulgara. Siamo passati dal teatrino della politica al teatri�no dell'assurdo». Ma il più affilato è lo stesso Vespa finito nell'occhio del ciclo�ne. Afferma che si sta montando un caso sul nulla, che i «consueti parlamentari vogliono intimidire, come avviene da anni», che il trattamento riservato a Berlusco�ni è quello garantito anche a Rutelli: tutti vengono messi al corrente delle agenzie «e se le notizie arrivate sono rilevanti si riparte da esse». E poi chiama in causa come testimoni i due diretto�ri di giornali che si trovavano in studio. E' la lettera del direttore Rai che lo manda su tutte le furie. Celli, in coda ad una riunione del Cda che ha discusso la vicenda, raccomanda di fare grande atten�zione a non dare l'impressione che la Rai abbia propensioni di parte. «Indicatemi i momenti in cui si sarebbe verificata la più remota disparità di trattamento», replica ruvido Vespa, che si rammarica del fatto che altre trasmissioni in cui la parità è stata violata siano sfuggite all'attenzione dei massi�mi dirigenti della Rai. «Attento a ' non superare i limiti», è stata la controreplica di Zaccaria. La frittata è fatta e lo stesso Cda si spacca, con Emiliani che parla di ((palese accondiscenden�za» verso Berlusconi, mentre Gamaleri rende la sua testimonian�za. «Ero presente alla registrazio�ne del programma sia quando era ospite Rutelli e sia in quella dell'al�tro ieri con Berlusconi, e, franca�mente, non ho notato disparità di trattamento». Il leader del Polo Silvio Berlusconi alla lavagna di Porta a Porta, con Anna Falchi

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