Blitz in Senato di Visco e Bianco

Blitz in Senato di Visco e Bianco IL BRACCIO DI FERRO RAFFICHE Di EMENDAMENTI E TRE ORE DI DIBATTITO Blitz in Senato di Visco e Bianco Appello alVaula per confermare il giro di vite il caso VIDEOPOKER, che passio�ne! Tanto interesse parla�mentare per ima materia s�importante, ma non certo decisi�va... desta se non altro sorpresa. E ieri sul tema l'aula di Palazzo Madama ha impegnato almeno tre ore di dibattito. E per confer�mare il giro di vite a suo tempo deciso, il governo ha dovuto muo�vere addirittura due ministri «pe�santi»: quello del Tesoro Visco e quello degh Interni Bianco. A dire il vero, parte dei 180 minuti di discussione sono stati dedicati a un altro argomento evidentemente molto sentito dai senatori: l'introduzione di ima casa da gioco per Regione. Ma la norma che tanta fatica è costata al governo far approvare è quel�la che introduce una giocata massima di 2.000 hre per gh appassionati dei popolarissimi videopoker. Ancora, si stabilisce che sarà possibile vincere soltan�to altri gettoni per giocare, con una vincita massima pari a 10 yolte la giocata massima: ovve�ro, 20.000 hre. Infine, non man�cano agevolazioni fiscali per «rottamare» le macchine non più in regola. Contro la «stretta» si erano scaghati con veemenza i gestori di locali pubblici della Fipe-Confcommercio. Una protesta che aveva toccato la sensibilità dei senatori, se è vero che in questi giorni l'Esecutivo ha dovuto fare i conti con decine di emendamen�ti, sostenuti in modo bipartisan. In vari casi è stato chiesto lo scrutinio segreto, e il governo l'ha spuntata per un soffio. Visco e Bianco hanno usato toni davvero pesanti, per chiede�re ai senatori il ritiro degh emen�damenti. Il vero e proprio boom dei videopoker, ha detto Visco, ha determinato una situazione «esplosiva» che, per le sue imphcazioni criminali, «mina la socie�tà». Per il ministro del Tesoro, «in Italia ci sono 7-800.000 mac�chinette e si è creato un giro d'affari di chea 40.000 mihardi partendo da zero. Si tratta di un fenomeno del tutto illegale e di un'attività tutta in nero. Sono cose che minano la società, que�sto è un gioco che non dovrebbe essere a disposizione di tutti». Ha rincarato la dose Enzo Bian�co: le «macchinette» attuano «consumatori deboh», come «mi�nori con accentuati problemi di carattere sociale»; danno «assue�fazione, perché per la loro dina�mica tecnica e la loro velocità provocano una sorta di stordi�mento e un'attenuazione della capacità di autocontrollo»; han�no una diffusione capillare, che rende difficile il controllo. E infi�ne, la malavita organizzata ha preso il controllo del settore. Argomenti che hanno fatto breccia, pur con qualche tenten�namento, nella maggioranza. Il relatore alla Finanziaria Giaretta (Ppi) e il responsabile economi�co della Quercia Morando hanno ritirato le proposte con cui anda�vano incontro alle richieste dei gestori dei pubblici esercizi. Pro�poste incentrate sostanzialmen�te tutte intorno al ripristino di una vincita in moneta sonante (massimo 2.500 Ine, inserendo una «scatola nera» nel videopo�ker, facendo vincere bighetti del «Gratta e Vinci», o addirittura cohegando tutte le macchinette via Internet al ministero delle Finanze). Un Senato «infatuato» per i fall e le doppie coppie? Morando nega recisamente: «si sbagha di grosso spiega chi vede un Parlamento intenzionato a favo�rire la delinquenza. In quattro anni è cresciuto un settore pro�duttivo anche avanzato, pur se nel disordine. Dobbiamo tener conto di questa realtà economi�ca». Edi Sommariva, presidente della Fipe, se la prende con Visco (di cui contesta le cifre), e affer�ma che «è stata sancita la fine di un'attività economica legale». Il nodo è proprio la «magìa» delle vincite in moneta: senza soldi, «qui ci sono solo videopo�ker stupidi che fanno vincere ripetizioni di partite stupide». O peggio: «giocatori e gestori dice Sommariva possono mettersi d'accordo per dare un valore economico convenzionale al "gettone"». Infine, l'accusa: «per�ché mettere al bando una rete indipendente dei videopoker. che possono essere governati e controllati, quando lo Stato inve�ce diffonde e protegge i "propri" giochi gestiti da reti che rispon�dono a precisi interessi, come Sisal, Lottomatica, Snai, Totocal�cio?». Sarà. Resta il fatto che nel solo 2000 sono state sequestrate oltre 3.000 macchinette. «La co�sca mafiosa di Brancaccio, attra�verso la gestione dei videopoker, riusciva ad incassare fino a 50 milioni al mese», conclude il Pm Maurizio De Lucia, della Dda di Palermo. Un affare da 40 mila miliardi Circa 800 mila le macchinette installate in Italia Il ministro del Tesoro Vincenzo Visco Ieri in Senato ha detto che 1 videopoker costituiscono «una mina per la società»

Persone citate: Brancaccio, Edi Sommariva, Maurizio De Lucia, Quercia Morando, Vincenzo Visco, Visco

Luoghi citati: Italia, Palermo