Sgambetto dei rabbini al ritorno di Netanyahu

Sgambetto dei rabbini al ritorno di Netanyahu Decisivo il voto del partito Shas. S�alle norme che consentono all'ex premier di candidarsi, ma lui: a queste condizioni non corro Sgambetto dei rabbini al ritorno di Netanyahu Respinta la legge che prevedeva lo scioglimento della Knesset AldoBaquis TEL AVIV Dopo tre mesi di combattimenti, israeliani e palestinesi tornano o^gi a Washington nel tentativo di trovare una mtesa basata sulle proposte discusse a luglio a Camp David. In Israele, al tempo stesso, si accende la corsa al posto di primo ministro. La Knesset ha approvato nella notte la cosiddet�ta legge Netanyahu, che permette�rebbe all'ex primo ministro di presentarsi alle elezioni fissate a febbraio.La legge finora in vigore impediva la candidatura a chi non fosse membro del Parlamen�to e Netanyahu, non essendo de�putato, sarebbe stato tagliato fuo�ri dal voto. Ma l'ex premier ha fatto sapore che non intende en�trare in lizza se non viene conte�stualmente sciolto il Parlamento. Il disegno di legge era stato appro�vato in prima lettura il 28 novem�bre a grande maggioranza. È sta�to respinto ieri con 69 voti contro 49. Non vi sono stati astenuti. Ora con ogni probabilità il candi�dato dell'opposizione alla carica di capo del governo nelle elezioni limitato alla scelta del premier sarà il leader del Likud Ariel Sharon. A decidere del destino di Netan�yahu sono stati quattro austeri rabbini uno famoso (Ovadia Yossefl e tre sconosciuti (Shimon Baadani, Shalom Cohen e Moshe Maya) riunitisi ieri in un appar�tamento alla periferia di Gerusa�lemme. I quattro membri del Consiglio dei Saggi della Bibbia hanno infatti istruito i 17 deputa�ti di Shas ad assecondare il proget�to di Barak di limitarsi a un voto sul premier e a vanificare l'inizia�tiva di Netanyahu per lo sciogli�mento anticipato della legislatu�ra. In un comunicato atteso alla Knesset (in quanto Shas fungeva da ago della bilancio) il Consigho dei Saggi ha espresso simpatia verso Netanyahu: ma non al pun�to di rischiare un indebolimento della sua forza parlamentare. La reazione di Netanyahu in testa nei sondaggi è stata adira�ta. Non gh interessa, ha detto, essere eletto primo ministro in una Knesset frammentata. Oggi ha anticipato sfiderà Ariel Sha�ron per la guida del Likud: ma senza lo scioglimento della legisla�tura non si candiderà alla carica di premier. Nei Territori, intanto, la violen�za non accenna affatto a calare. Ciò nonostante gh israeliani Shlomo Ben Ami e Ghilad Sher e i palestinesi Yasser Abed Babbo e Saeb Erekat tenteranno da oggi negli Stati Uniti di trovare nuove intese sulle gestione della Spiana�ta deUe Moschee, su Gerusa�lemme e sulla definizione di confi�ni in Cisgiordania che consentano a un certo numero di coloni di restare nelle loro abitazioni. A testimoniare la difficoltà delle questioni di sicurezza reciproca nelle delegazioni sono stati inclu�si due esperti del ramo: l'israelia�no Israel Hasson e il palestinese Mohammed Dahlan. Gli israelia�ni hanno fretta di concludere un'intesa in modo da poterla sot�toporre all'elettorato. I palestine�si replicano che la sorte politica di Barak li interessa poco. Del resto il Likud ha avvertito le autorità palestinesi che un loro eventuale accordo con il governo Barak non sarebbe vincolante. L'episodio più drammatico della giornata è avvenuto a Sudanya (Gaza) quan�do una granata israeliana è esplo�sa in una stazione di polizia ucci�dendo il vice capo della polizia palestinese, generale Abdel aiMoti al Sabawi. Secondo una prima versione, si trattava di un ordigno sparato giorni fa, rimasto inesploso sul terreno. Ma al Sa�bawi è stato subito proclamato «martire dell'intifada», lasciando cos�l'impressione che le autorità palestinesi non escludono che sia stato eliminato da Israele.

Luoghi citati: Cisgiordania, Gaza, Israele, Stati Uniti, Sudanya, Washington