Addio di Clinton all'Unione europea di Andrea Di Robilant

Addio di Clinton all'Unione europea Addio di Clinton all'Unione europea Monito sull'Airbus. Vertice Usa-Ue, Prodi e Chirac non vedono Bush Andrea di Robilant corrispondente a WASHINGTON Romano Prodi ha approfittato della sua visita a Washington in occasio�ne dell'ultimo vertice tra Stati Uniti e Europa dell'amministrazione Clin�ton per prendere contatto con la squadra di George W. Bush e impo�stare i nuovi rapporti tra Europa e Stati Uniti. Il presidente della Com�missione europea ha incontrato Clin�ton insieme con il presidente di turno dell'Ue Chirac e il responsabi�le della politica estera e di difesa europea Javier Spiana. Ma non ci sono state svolte sul contenzioso commerciale, principale punto d'at�trito nei rapporti tra l'Europa e gh Stati Uniti. «Le nostri posizioni rimangono immutate», ha detto Prodi, che si è poi recato al Brookings Institution per colloqui con esponenti repubbli�cani, tra cui Robert ZoeUick, perso�naggio-chiave del prossimo gover�no, di cui si è parlato come responsa�bile per i negoziati commerciali. Nessuno, del resto, si aspettava grandi svolte durante il passaggio di potere da un'amministrazione all'al�tra. Alla fine, il summit è servito a Clinton per riassumere il quadro intemazionale che lascia in eredità al suo successore. Ed è servito ai tre leader europei per fare un ultimo tributo ad un presidente che si è rivelato amico dell'Europa. «Il rap�porto tra Europa e Stati Uniti è molto solido», ha ricordato Chirac. «E questo lo dobbiamo in larga misura all'impegno personale del Presidente Clinton, al quale oggi è doveroso rendere omaggio». Prodi gli ha fatto eco: «Questo è stato l'ultimo di tanti, tanti, tanti incontri e gh rendo tributo per aver saputo instaurare un nuovo rapporto con l'Europa». Clinton ha partecipato a ben 15 vertici Stati Uniti-Europa, spesso calandosi con pazienza e puntiglio nei complicati dettagli del contenzioso commerciale (argomen�to che ha irritato i rapporti tra americani ed europei durante buo�na parte della sua amministrazio�ne). Ma prima di ricevere la troika europea Clinton aveva espresso il desiderio di «non parlare di banane» durante il suo ultimo vertice, secon�do fonti della Casa Bianca. Lo stesso Chirac ha minimizzato l'assenza di risultati concreti: «Non dimentichia�mo che la disputa sulle sovvenzioni commerciah riguarda solo il 2 per cento dei nostri rapporti commercia�li». Così, durante la colazione di lavo�ro alla Casa Bianca Clinton e i suoi ospiti europei hanno parlato soprat�tutto di Balcani, di Russia, di Nato, di Orni. Da Clinton è arrivato l'enne�simo monito sull'Airbus: il finanzia�mento pubblico del nuovo superjumbo rischia di rilanciare la guerra commerciale con gh Usa. «U presi�dente ha sottolineato la sua preoccu�pazione per il rischio che, se non verrà affiontato, la questione deh' Airbus possa influire negativamen�te sui rapporti commerciah tra Usa e Uè» ha riferito Gene Speriing, consigliere economico della Casa Bianca. Poi la discussione è finita sulla questione dei contributi alle Nazione Unite e l�ha rischiato di impantanarsi nuovamente. Prima del summit Chirac aveva fatto le bizze, lamentandosi del fatto che in quanto capo di Stato avrebbe avuto diritto ad un incontro a tu per tu con Clinton. Gh americani l'hanno ac�contentato, e nel loro mini-vertice i due presidenti hanno parlato di Me�dio Oriente, e delle prospettive che i colloqui previsti qui a Washington nelle prossime settimane possano sfociare in un accordo tra israeliani e palestinesi. n vertice ha coinciso con la pri�ma visita di Bush a Washington da futuro presidente. Chirac ha fatto sapere che «per dehcatezza» non ha chresto un incontro. «Tanto più che solo domani (oggi, ndr) Bush incon�trerà Clinton alla Casa Bianca. Ma devo dire che ho seguito con passio�ne questa elezione e sono rimasto colpito dalla vitalità della democra�zia americana e dal rispetto per la Costituzione». In realtà l'avvento della nuova amministrazione susci�ta preoccupazione in Europa. Alcu�ni temono un prematuro disimpe�gno militare dai Balcani. Altri non vedono di buon occhio l'insistenza della nuova leadership americana in favore di uno «scudo spaziale». Ma Chirac ha detto di non aver «alcuna inquietudine».