«Li ho sentiti urlare, era troppo tardi»

«Li ho sentiti urlare, era troppo tardi» «Li ho sentiti urlare, era troppo tardi» Il testimone del rifugio: è morto per salvare il suo cane inviato a BERGAMO «Gigi è caduto, Gigi è caduto! Li ho sentiti che urlavano e sono uscito dal rifugio ma ho capito subito che non c'era più nulla da fare. Erano passa�ti qui davanti verso le 10 e mezza. Erano in quattro con quattro cani. Gli animali ar�rancavano e anche loro mi sono sembrati già un po' affaticati. Gli ho detto se volevano lasciare i cani da me. "Non preoccuparti", han�no risposto, "sono cani da neve, animali di montagna, ce la fafanfao". Poi però uno è tornato indietro e mi ha affi�dato la cagna: "E' la più vecchia, meglio che stia qua". Avran fatto altri 150 metri, li ho visti fermarsi, sbracciar�si...Poi quell'urlo». Attilio Riz�zi sta al rifugio "Capanna 2.000" da cinque anni; gli sembra impossibile che la sua montagna abbia reclamato co�sì, d'improvviso, tutte queste vittime. «Non era mai succes�sa una cosa del genere. Io su queste montagne ci sono nato e disgrazie così, sul Pizzo, non ne avevo mai viste». Il "Pizzo" chiude in una scenografia superba l'alta Val Brembana ed è la meta preferi�ta, in inverno come in estate, di escursionisti di tutte le età. Soprattutto gente del posto, delle valli vicine, alpinisti taciturni abituati al passo greve della montagna, al rispetto delle-cimer-aL-timore dei cambi repentini di clima. Come Gigi Lazzaretti, Pieran�gelo Episi Alessandro Berlendisv-iAgosthio Ghilfu-diV i 4 escursionisti morti ieri tra i crepacci dell'Arerà, ciascuno in punto diverso ma a distan�za di pochi minuti l'uno dal�l'altro. Ieri qui c'era il sole, il cielo era limpido, la neve splende�va: giornata perfetta per sali�re al Pizzo, per allenare i cani, per scattare due foto. Non per morire. Non per far scoppiare in lacrime la giovane moglie di Epis, il ragazzo dolce e sportivo che aveva deciso di affrontare la montagna per portare soccorso alle prime vittime. Non per far stringere i pugni del padre di Gigi davanti alla porta del piccolo cimitero di Oltre il Colle, dove le salme dei quattro escursio�nisti sono state ricomposte pietosamente dalla gente del paese andata a recuperarli sull'Arera. I primi ad avventurarsi sono stati i quattro amici con i loro cani, tutti husky. Erano più o meno le 10 e 30 e la disgrazia è accaduta ad appe�na 150 metri dal rifugio di Attilio, sotto i suoi occhi. Un cane è scivolato in un crepac�cio per duecento metri e il suo padrone, Gigi Lazzaretti, 34 anni di Cologno al Serio, nel tentativo di salvarlo è caduto a sua volta. «E' arrivato pro�prio ai piedi dell'animale che si era soltanto ferito una zampa. Ma l'uomo è precipita�to». Gli altri tre amici a quel punto si sono fermati e hanno chiesto al rifugista di chiama�re soccorsi. «C'era già un elicottero che volteggiava qua sopra cercando un ragaz�zo che si era ferito. Ho chiesto se poteva intervenire subito ma mi hanno risposto che avrebbero mandato altri due mezzzi. Il tempo di farli arri�vare e nel rifugio sono entrati altri escursionisti spiegando�mi che altri loro amici erano morti». Uno era il fratello di Agosti�no Berlandis, 39 anni, operaio di San Pellegrino: era sconvol�to perchè lo ha visto precipita�re dalla cima del Pizzo per, 600 metri, mentre si stavano apprestando a discenderlo. Gli altri erano i tre amici di' Agostino Ghirlandi, 63 anni, di Alzano, caduto un poco più a valle dal costone sud. E' stato tra queste due disgrazie che Pierangelo Epis, un vero esperto di queste montagne, ha deciso di avventurarsi da solo su quella neve ghiacciar ta, scivolosa come un vetro bagnato per tentare di presta�re i primi soccorsi. Pierange�lo, sposato da pochi anni, prima di iniziare a salire ha telefonato al suocero, un al�tro appassionato esperto di arrampicate. «La neve è dura come acciaio, però non preoc�cuparti starò attentissimo: uno è caduto da queste parti, lo vado a cercare», ha detto Pierangelo al parente. Poi nes�suno ha più saputo nulla. Lo hanno trovato, incrèduli, le guide di Oltre il Colle, in tarda mattinata, in fondo a un bur�róne. E ora lo piangono, men* tre il Pizzo lassù riverbera gli ultimi raggi stendendo un'om�bra sinistra e pietosa sul camposanto del paese, [p. col.] Uno dei soccorritori cade in un burrone subito dopo aver fatto una telefonata: «Qui la neve è dura come acciaio» Nelle stesse ore altre due vittime in Val Brembana Una delle vittime delta giornata di ieri, mentre viene portata via dai soccorritori

Persone citate: Agosti, Agostino Ghirlandi, Attilio Riz, Epis, Episi Alessandro Berlen, Gigi Lazzaretti, Pierangelo Epis

Luoghi citati: Bergamo, Cologno Al Serio, Oltre Il Colle