EPERMIALE UN'AUTORETE
EPERMIALE UN'AUTORETE EPERMIALE UN'AUTORETE Roberto Beccantìni LA mano del derby è impietosa; bacia la Roma, schiaffeggia la Lazio. Dietro all'autorete di Ne�gro, e alla traversa di Nedved, segni precisi e devastanti, si spalan�cano due mondi; il paradiso Sensi, saldamente al comando, e l'infer�no Cragnotti, già fuori dalla Cop�pa Italia e (quasi) dalla Champions League e dalla corsa-scudet�to. Distacchi abissali; Juve a meno sei, Milan a meno nove, Lazio a meno dieci, Parma e Fiorentina a meno undici, Inter a meno quindi�ci. Il rischio che per Natale sia già tutto finito è forte. All'Olimpico si presenta una Juve imbattuta in trasferta e in serie positiva da sette partite, galvanizzata dalla larga vittoria di Lecce e dal ritorno al gol di Filippo Inzaghi. Ma, per riaprire i giochi, deve Vincere. In caso contrario, nella muta dei sedicenti inseguitori potrebbe su�bentrare lo sconforto. E' un campionato segnato al vertice e tambureggiante al cen�tro, che nasconde tesori dove meno te li aspetti, e rovi là dove dovrebbero fiorire (o fiorivano) rose. Piatta, è soltanto la crisi dell'Inter pre e post molotov, bloccata a San Siro anche dal Brescia. La provincia non abdica; per un'Udinese'in caduta libera, alla quarta sconfitta conseputiva, ecco un'Atalanta più seconda che mai, a braccetto della rinfrancata Juventus. E' un campionato che detesta gli zero a zero, brucia sul rogo i guardalinee (che errori, sulla pelle del Milan e di Raggino) e irride il fattore campo. E che, soprattutto, premia chi osa, la solita, spericolata Fiorentina di Terim, l'allenatore che più degli altri, per gusti ed eccessi, si avvicina a Zeman; e lo splendido Perugia di sabato, capace, in dieci per un tempo, d'impartire una solenne lezione, tattica e tecnica, al Bari. Tutto si può dire di Gaucci, e di Cosmi, tranne che l'uno non sappila fare la spesa al mercato delle pulci (Baiocco, Liverani, Pieri), e che l'altro non sprigioni una «paranoia» degna di Sacchi. Guai a togliere il piede dall'ac�celeratore. Guai ad appisolarsi al volante. Prova ne sia il Vicenza, che in una settimana passa dalla polvere laziale all'altare parmigia�no. Segnatevi questo nome; Luca Toni, ha 23 anni e l'hobby di dipingere i gol, in rovesciata come a Bologna, in slalom come al Tardini. Diffìcile annoiarsi, se per�sino il Napoli dell'italianista Mondonico si mette a giocare a tennis con la Reggina, e Magoni, un oscuro imbianchino, sceglie, per non finire schiacciato dagli zoccoli dei sauri imperiali, una rete che è un colpo di cannone.
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