ILGIRO DELMONDO IN BICI

ILGIRO DELMONDO IN BICI ILGIRO DEL MONDO IN BICI India: dalla riva guardo la notte del fiume sacro Prosegue il giro del mondo in bicicletta di Franco Monnet che racconta la sua avventura, in esclusiva per i lettori di «TorinoSette». Pubblichiamo questa corrispondenza che ci ha invia�to durante l'attraversamento del Nepal e dell'India. Ancora una volta ci trasmette sensazio�ni e la poesia di tante rare immagini. Un indirizzo e-mail collega Monnet al mondo: è nopassport@iol.it IO pedalo e nelle fattorie spre�mono la canna da zucchero, nei campi battono il riso e sulla via le scimmie .si spulciano e i serpenti quasi mai riescono ad attraversare indènni Pedalo da giorni nel nord delTUttar Pradesh, regione del Kumaon: Himalaya. Costeggio il Parco Nazionale John Corbett e attraverso valli dai disli-• velli vertiginosi. Passano un bran�co di giovani cervi, un gruppo di volpi, pavoni e due condor, che sopra ai pini giocano lanciandosi in picchiate e virate mozzafiato. Si inseguono e sulle correnti ascensionali spiegano tre metri abbon�danti di ah. La regione himalayana, per la forte pendenza del territorio e' stata organizzata a «terrazze» e offre dei panorami spettacolari. Valli che si susseguo�no di continuo, si sale e poi giù per strade parzialmente asfaltate e polverose. Cosi tutto il giorno fino ad arrivare ad Almorà, Pithoragarh e Jhoola Chat al confine con il Nepal. Il ponte sul fiume Kali unisce i due paesi, ma dalla parte nepalese non c'è più la via, solò un sentiero di 15 km di trekking porta ad una strada transitabile. E non c'è l'ufficio immigrazione ne la dogana cosi devo.scendere di 200 km verso sud per trovare l'ingresso. Arrivo nel Kumaon attraver�sando il Puqab, lUaryana e in Uttar Pradesh passando da Haridwar, la città del Gran Kumb Mela che ogm 12 anni raduna milioni di pellegrini, turisti e curiosi. Città bagnata dal Sacro Gange, Ganga Marna. Sconfinata tendopoli fo�raggiata dai pellegrini che nel fiume si bagnano, donano fiori e lumi. Umida e brumosa alla matti�na, calda afosa al pomeriggio e incantevole la sera quando si ac�cendono i lumi negli altari, le luci delle case e delle vie. Le musiche si amalgamano ai latrati dei cani e al rumore delle stovighe sfregate con la sabbia e la cenere. Il doop l'incenso pongoso si fa forte e pian piano si chiudono le botte�ghe. Kathmandu, Nepal 10 novem�bre. Lacina ed io ci areniamo nel quartiere di Thamel dopo 14 gior�ni di Himalaya. Il passaggio al Nepal mi immerge nella nebbia, solo nel pomeriggio il sole si fa vedere nella fitta foresta. L'inver�no incalza e l'umidità inzuppa i miei bivacchi; cos�nei villaggi lungo la Mahendra Highway, tro�vo più volte ospitalità nella casa di chi mi dà cena. Si donne sulla panca e si scende al fiume a lavarsi, non c'è la luce elettrica e al chiarore di una candela si consu�mano riso con cavolfiore, patate o lenticchie. Sul forno, in alcune pentole ribollono le pietanze, la tavola è vuota, ina nel paesino frizza un simpatico movimento. Il ponte, sul fiume Ghanghara, a Chisapani è nuovo e moderno, il villaggio no! Sono casette di fango colorato e lamiera con i tetti di frasche e il forno all'ingresso. Tre bus scassati sul piazzale sono prossimi a partire, gli animah razzolano ovunque e i bambini, nudi, sgambettano tra acquitrini e ciotolami. I portatori bighellona�no, c'è chi ritoma dalla foresta con un carico di legna e un gruppo di donne arriva dal fiume, in fila, con fasci grandissimi d'erba sulla schiena. I ragazzini corrono e giocano usando la strada come contile e i venditori urlano, con�trattando fra gerle stracolme di pomodori. Verso le otto di sera siamo tutti coricati. Il nepali rap�presentaci giusto equilibrio fra cinesi ed indiani e a Kathmandu e Pokharà esprime il meglio del Nepal nei servizi. La prima sera in città. Al ristorante, seduto, mi guardo attorno: tutto pulito, tanti tavoli, le luci, i turisti e i piatti, le posate e... non si sente il vagito di alcun bambino, non passano galli�ne e il cane non lecca le stoviglie. Nessuno canta canzoni a Ganesh e non c'è odore. Scendo dalTHimalaya e da Heutada sono in pianura, Birganj e poi entro nuovamente in India : Gopalganj, Gorakpur e Ghazipur. Con 11.180 km ritrovo le rive di Ganga Marna a Varanasi. Alla Puja Guest House con i piedi appoggiati sul parapetto guardo là notte del fiu�me sacro. Sotto: il Nepali Tempie e il Lahta Ghat e da sinistra a destra il fiume si porta tutta la citta in una lunga e ampia curva rivolta ad est. Le luci e i fari sui ghat contornano un dedalo di costruzioni. Hanno la forma di una enorme balena che fa il bagno nel Gange. Le pire ardono, illumi�nano il Ganga Mahal Ghat. L'odo�re è forte, penetrante e le campa�ne dei shadu battono continua�mente seguendo il momento. So�no ritmi mantrici che accompa�gnano colonne di musiche e rumo�ri da ogni provenienza. Sento del�le radio, dei televisori, del vociare, rumore dai vicoli, stovighe che si battono e bambini che urlano, botti e cori. Dietro al Manikamika Ghat un flauto canta tristezze. E' la musica per coloro che non hanno rupie per comprarsi la cre�mazione. Una scimmia è seduta poco in là e vede lo stesso mio «spettacolo». Che casino! e torniamo a sentire, a guardare. Franco Monnet Calcutta, 30 novembre

Persone citate: Franco Monnet, Ganga Marna, Gopal, Guest, John Corbett, Kali, Mahal, Monnet, Puja

Luoghi citati: Almorà, India, Nepal, Torino