Excelsior al Regio con Carla Fracci di Sergio Trombetta

Excelsior al Regio con Carla Fracci Excelsior al Regio con Carla Fracci D* (OBBIAMO farcene una ra�gione. A fine '800 mentre nella Russia d�Marius Petipa la danza volava alto con «Schiaccianoci», «Bella Addor�mentata» o «Lago dei cigni», mentre a Parigi, ancorché in decadenza, si metteva in scena «Coppella», in Italia si ballava celebrando i fasti dell'unità, la fiducia nel progresso e nelle scoperte: la lampadina di Edi�son, la pila voltaica, il battello a vapore, il traforo del Monceni�sio, il telegrafo, il canale di Suez. Il «Ballo Excelsior», che la Scala porta al Teatro Regio dal 20 dicembre alle 20,30 fino al 7 gennaio (tel.OI 1/8815.241) con Carla Fracci amatissima stella ospite, è stato, in assoluto, il più grande successo della danza italiana. Noi questo teniamo. Colpa dei tempi, dell'avanza�re delle tecnica e del progresso, della fiducia positivistica nella scienza, di quello che volete voi. Ma il pubblico del 1881, quando «Excelsior» con la musica di Romualdo Marenco e la coreo�grafia di Luigi Manzotti andò in scena alla Scala, questo voleva: il ballo grande all'italiana, fatto di temi magniloquenti (il pro�gresso, appunto, ma anche lo sport o Pietro Micca), esotismi, scene grandiose, grandissime ballerine. E l'epoca lo acconten�tava. Anche sul piano delle ese�cutrici: la fine dell'800 è stato infatti il perìodo che ha regalato ai teatri di tutto il mondo il più folto manipolo di ballerine ita�liane. Che volavano sui palco�scenici sull'onda di successi mondiah; come «Excelsior», ap�punto, che è dilagato in tutti i continenti dall'America a San Pietrobugo. Rephcato, ripreso, rielaborato sino alla prima guer�ra mondiale. E' di quegli anni infatti la versione cinematogra�fica muta (ma la musica veniva eseguita dal vivo in sala) di cui sono rimasti pochi preziosissi�mi minuti di pellicola. L'«Excelsior» rinasce nel 1967 dopo l'alluvione di Firen�ze, al Maggio Musicale, a indica�re la volontà della città di risol�levarsi. E rinasce con le. cure coreografiche di Ugo Dell'Ara, la regia di Filippo Crivelli, la rielaborazione musicale di Fio�renzo Carpi e le scene e i costu�mi di Giulio Coltellacci. E da allora, dovunque si riprenda «Excelsior», a Firenze e Milano, Napoli o Roma, la Fracci è presente nel ruolo della Civiltà. Col passare del tempo, la gran�de danzatrice ha preferito ritagliarsi una parte tecnicamente meno impegnativa, ma sempre di grande effetto, quella della Luce. E sarà ancora lei, la Luce a illuminare un balletto che è rientrato a pieno diritto nella nostra tradizione ed è giusto preservare e far conoscere. Ac�canto a Carla Fracci danzeran�no due altre luminose stelle di estrazione scaligera: Roberto Bolle nel ruolo dello Schiavo e Massimo Murru in quello dell' Oscurantismo. Da notare, in margine, che Torino ha fatto il miracolo: toma a far ballare la Fracci con il corpo di Ballo della Scala. Era dalla scorsa stagione che la ballerina non si esibiva più con la compagnia milanese. I rap�porti si erano rotti bruscamente dopo la mancata nomina della danzatrice alla direzione del corpo di ballo del teatro. Ma anche se tornano a ballare insie�me non corre certamente buon sangue fra le masse coreutiche e l'ètoile. Prova ne sia il fatto che per assicurarsi la sua pre�senza il Regio ha concluso con la stella un contratto separato da quello che impegna il corpo di ballo. E non c'è da sperare che l'aria natalizia induca a rappacificazioni sotto l'albero. Sergio Trombetta LO SPETTACOLO FINE OTTOCENTO DI MANZOTTI E MARENCO CHE CELEBRA LA VITTORIA DEL PROGRESSO VA IN SCENA DAL20CON IL CORPO DI BALLO DELLA SCALA Excelsior al Regio con Carla Fracci A sinistra al centro Carla Fracci, la Luce. Qui sopra una scena

Luoghi citati: America, Firenze, Italia, Milano, Napoli, Parigi, Roma, Russia, Suez, Torino