Alessandro Magno, carriera e capricci di un condottiero

Alessandro Magno, carriera e capricci di un condottiero Alessandro Fo Alessandro Magno, carriera e capricci di un condottiero lAnabasi I 25,6). L'episodio è studiato con finezza in Maurizio Bettini Le orecchie di Hermes, "studi di antropologia e letterature classiche" appena usciti presso Einaudi (pp. 426, L. 38.000): un libro importante per avvicinare gli antichi con strumenti nuovi e ricco di indicazioni anche per chi desideri intraprendere la carriera di eroe, scegliendo magari strade 'alternative' come la finta ottusità (Bruto maggiore) o l'enigmistica (Edipo). Fra i latini, spicca la monografia di Curzio Rufo (I d.C.). Delle sue Storie d'Ales�sandro Magno la collana della Fondazione Valla completa ora l'edizione e o m mentataafALESSANDRO Magno (Fella, presso Edessa, 356-Babilonia, 323 a.C): no�me con cui è passato alla storia Alessandro III re di Macedonia (336-323 a.C). Figlio di Filippo H e di Olimpiade, principessa epirota, fu prepara�to all'esercizio del potere dal padre, che ne curò sia l'addestramento fisico-militare sia la formazione culturale; lesse giovanissimo i poemi omerici e dal 343 a.C. ebbe per alcuni anni come precettore Aristotele". Cos�inizia la voce sul Macedone nella neonata 'garzantina' dell'Antichità CZassica, prezioso manuale di pronto riferimento per ogni sorta di notizie storiche, letterarie e antiquarie, e dono di sicura utilità per dilettanti o meno. Vi si segnala come fin dalla distruzione dell'insorta Tebe (nel 335), Alessandro, risparmiando la sola casa del poeta Pindaro, rivelò la commistione «di crudeltà e rispetto della tradizio�ne» che lo avrebbe caratterizzato. Un modello mentale che 'esportò' durante la sua conquista divenu�ta, da impresa di liberazione delle città greche sottomesse all'impero persiano, colossa le espansione: per esem�pio quando soggiogò l'Egitto (dove fondò Ales�sandria) vi mantenne un accorto rispetto della tra�dizione faraonica. La sua avventura dila�tò oltre ogni segno gli orizzonti geografici e mentali del mondo ellenico, giungen�do a includervi ter�re, come l'India, rimaste semileggendarie. Gli eccezionali succes�si favorirono lo sviluppo di una prospettiva mitico-eroica che egÙ stesso contribu�a incrementare, come quando impose quella sorta di genuflessione di fronte al sovrano, nota come proskynesis. Un'originaria idea ìanellenica si evolveva in progetto imperiae. Questo tendeva a una «fusione» di popoli in un composto multietnico a dominante greco-macedone, ma si venava anche di crescente dispotismo e di autodivinizzazio�ne, fino a suscitare malcontento e rivolte. La sua vicenda biografica e il rivoluziona�rio rilievo della sua personalità destarono subito enorme interesse. Fra le fonti antiche più importanti svetta Plutarco, che nelle Vite parallele abbinò Alessandro a Giulio Cesare. Accanto a lui Amano, che nel II d.C. scrisse un importante resoconto delle impre�se orientali del re, corredandolo di una sorta di appendice, per noi oggi particolarmente importante, riguardante L'India; recente e preziosa novità della BUR Rizzoli, in cui già figurava, oltre a Plutarco, appunto VAnaba�si di Alessandro . Nell'esistenza di un grande, anche i particolari più quotidiani mutano dimensione; se Alessandro schiac�cia un pisolino ed è disturbato da una rondine che, scacciata, si congeda con irrive�renza, deve subito accorrere l'indovino fiancando al I (uscito nel '98), il II volume ; così, nel quadro di un più ampio progetto editoriale sul Macedone, che ha già registra�to la pubblicazione della splendida silloge Alessandro nel Medioevo Occidentale, rag�giunge nel segno di quel grande il suo centesimo volume. Tra fastosi sfondi natu�rali, un clima 'imperiale' romano di lusso ed eccessi, esaltazione e capriccioso arbitrio sembra riflettersi sempre più acceso in questo segmento che va dalla morte di Dario di Persia alla celebre pagina che dipinge il decesso di un mito. Sebbene Curzio Rufo non lo attesti nell'epico-romanzesco resoconto della tra�versata del deserto egizio per raggiungere l'oracolo di Giove Aminone (IV 7), pare che allora il dio abbia raccomandato al futuro collega: «quando un Natale presiederai ai consigli librari sui classici, non scordarti di segnalare qualche spettacolare capolavoro straniero, come Le metamorfosi di Ovidio (le avrà tradotte Guido Paduano per la Plèiade Einaudi, pp. 1656, L. 140.000), i Miti di Igino tradotti da Giulio Guidorizzi per Adelphi (pp. 604, L. 70.000) e, data l'occasione, lo splendido «meridiano» Mon�dadori sulla Vergine, a cura della comunità di Bose, e intitolato Maria (pp. 1540, L.85.000). ntiquarie, e dono di sicura utilità per ilettanti o meno. Vi si segnala come fin alla distruzione dell'insorta Tebe (nel 335), lessandro, risparmiando la sola casa del oeta Pindaro, rivelò la commistione di crudeltà e rispetto della tradizio�e» che lo avrebbe caratterizzato. Un modello mentale che 'esportò' urante la sua conquista divenu�a, da impresa di liberazione elle città greche sottomesse ll'impero persiano, colossa e espansione: per esem�io quando soggiogò Egitto (dove fondò Ales�andria) vi mantenne un ccorto rispetto della tra�izione faraonica. La sua avventura dila�ò oltre ogni segno gli rizzonti geografici e mentali del mondo llenico, giungen�o a includervi ter�e, come l'India, imaledizione o m mentataaf Curzio Rufo Storie di Alessandro Magno, voi. Il (libri Vl-X) a cura di John E. Atkinson. traduzione d�Tristano Gargìulo FondazioneL Valla-Mondadorì, pp. 620, L. 48.000. Enciclopedia dell'Antichità Classica Garzane pp. 7650, L 72.000. BIOGRAFIA E ENCICLOPE D I A

Luoghi citati: Egitto, India, Macedonia, Persia