Il Papa delude la Camera

Il Papa delude la Camera Dal Vaticano la conferma: ma la visita è stata soltanto rinviata Il Papa delude la Camera «Aspettavamo con emozione Usuo discorso» Laici e cattolici, almeno una volta, sono d'accordo: a Montecitorio pre�vale la delusione per la mancata visita del Pontefice nel Parlamento italiano, che sembrava ormai fissa�ta per i primi di gennaio, al termine dell'anno giubilare. Dal Vaticano si conferma la notizia pubblicata ieri da «La Stampa», ma si precisa che l'incontro con i parlamentari non è stato cancellato, bens�solamente rinviato a data da destinarsi. Su tutte e due le sponde del Tevere l'imbarazzo è alto: il presi�dente della Camera Luciano Violan�te a maggio aveva lanciato l'invito a Giovanni Paolo II con una intervi�sta a «Parlamento In». Tramite discreti contatti tra la presidenza e la segreteria di Stato vaticana si era pura concordata una data. Ma poi l'avvio anticipato della campagna elettorale, il perdurare di uno scon�tro politico assai acceso, le polemi�che sulla visita di Haider devono aver consigliato alla prudenza il Pontefice. Carlo Giovanardi, del Ccd, è uno dei vicepresidenti della Camera, ed esprime da cattolico il rammari�co dei parlamentari di questa legi�slatura, che avrebbero accolto con emozione Giovanni Paolo II: «Sa�rebbe stato un incontro di straordi�naria importanza, una visita gradi�tissima per tutti, credenti e non credenti». Poi Giovanardi aggiun�ge, con una nota leggermente pole�mica: «Il Parlamento è una istitu�zione, la casa di tutti, a prescinde�re dalle maggioranze: dunque una sede neutra, indifferente ri�spetto a chi governa. Detto que�sto, aggiungo soltanto un concet�to: prima viene il Papa, meglio è». Meno diplomatico il giudizio di un altro dei vice di Violante, il laico Alfredo Biondi, di Forza Italia: «Non capisco perché in Vaticano si sia fatto un ragionamento di oppor�tunità politica, su questa visita. Quando sarebbe stata opportuna? Con un Parlamento addormentato? Secondo me sarebbe giusto che il Pontefice potesse entrare nella ca�sa di tutti gli italiani, dove si ritrovano i rappresentanti del popo�lo, in qualunque momento, anche se si vive qualche fase turbolenta». Nessuna polemica però da Biondi sulla opportunità della visita: «Da laico, ero contento per questo in�contro annunciato: sono per la Chiesa libera in libero Stato, e se il Papa viene a parlare in Parlamen�to, significa che riconosce la più alta rappresentanza popolare del�l'Italia». Prevale il rammarico anche nel centrosinistra. Dice la ministra diessina Livia Turco, di formazione cattolica: «Bene aveva fatto Violan�te a invitare il Papa. Devo dire che io però apprezzo la prudenza del Vaticano, in fondo dimostra un senso di rispetto verso l'autonomia dello Stato». Aggiunge la responsa�bile agli Affari sociali del governo: «Nonostante gli sforzi delle forze politiche, c'era 0 rischio che tutto si sarebbe ridotto alla querelle politi�ca. E questo perché conosco l'impe�gno di Giovanni Paolo II. Mi imma�gino i temi che avrebbe affrontato: la vita, la famiglia, le carceri, l'in�dulto, l'immigrazione. Un discorso che poteva essere interpretato in tanti modi: meglio in fondo il rispetto per la laicità dello Stato». La possibilità di un intervento sull'indulto è l'argomento che sotto�linea l'ex terrorista Sergio Segio in una dichiarazione affidata alle agenzie di stampa: «Credo che tale rinvio o ritiro di disponibilità dice Segio possa essere letto come esito spiacevole, ma decisamente coerente dell'accidentato percorso con il quale il Parlamento si è negato di fronte ai ripetuti e pubbli�ci appelli dello stesso Giovanni Paolo II ad intervenire in favore dei detenuti». « Su questo aspetto non si sbilan�cia il capo della segreteria dei Popolari, Lapo Pistelli, che però fa un ragionamento più complesso: «Il Papa è una straordinaria agen�zia di senso per l'orientamento dei valori in una società che sta per�dendo ogni punto di riferimento. Sappiamo che purtroppo le istitu�zioni politiche sono in fondo alla classifica di apprezzamento da par�te dei cittadini. Una visita cos�storica ci avrebbe sicuramente aiu�tati ad uscire da quell'immagine di rissa continua che emana dal Parla�mento». Conclude Pistelli: «So di parlare attraverso un giornale, ma devo dire che troppo spesso i cronisti parlamentari seguono il gossip del Transatlantico per dimentica l'au�la, con la sua serietà e i suoi lavori su temi concreti». Aggiunge il diri�gente del Ppi: «La sensibilità politi�ca del Santo Padre del resto è già stata dimostrata in più di una occasione, l'ultima è stato il Giubi�leo dei parlamentali. Una emozio�ne grandissima». [g-pa-1 L'aula di Montecitorio avrebbe dovuto accogliere nel mese di gennaio la prima visita di un Pontefice al Parlamento della Repubblica italiana riunito in seduta

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