L'Austria lo vede debole «Ma con un grande seguito»

L'Austria lo vede debole «Ma con un grande seguito» IL GIUDIZIO DELLA CARINZIA UN ANNO DOPO (/ELEZIONE DEL GOVERNATORE L'Austria lo vede debole «Ma con un grande seguito» inchiesta Hi AIDER un anno dopo. So�miglia di più o diimeno al Paese che vorrebbe rap�presentare? E soprattutto, cosa pensano di lui gli austriaci, quelli che lo hanno votato, quelli che hanno manifestato per le strade al grido di «Jorg nazista!», quelli che semplice�mente lo vedono alla televisio�ne o che ne leggono sui giorna�li? «Il Freiheitliche Partei Òsterreichs (Fpo) è sempre più debo�le dice Christa Zòchling, gior�nalista del settimanale austria�co «Profil» e autrice del libro «Haider. Luci e ombre di una carriera» e lo stesso Haider, politicamente, è in ribasso, so�prattutto dopo la sconfitta del suo partito nelle regionali in Stiria (ottobre scorso) e dopo lo scambio di accuse con il cancel�liere democristiano Wolfgang Schuessel. Ma il suo seguito fra la popolazione resta forte e nel suo programma non c'è niente di mutato dai tempi dell'ingres�so sulla scena politica. Le idee contro l'immigrazione e contro l'Europa non si sono modifica�te, nonostante ogni tanto si lasci andare a dichiarazioni apparentemente più tolleranti. È un maestro nel gestire la sua immagine». Più del nazionalsocialismo e dell'antieuropeismo l'argomen�to forte di Haider è sempre stato contrastare l'ingresso de�gli stranieri in Austria. «Gli africani che arrivano qui spac�ciano la droga e seducono le nostre donne recitano i suoi slogan i polacchi sono specia�lizzati nel furto di auto, gli jugoslavi nelle rapine e i turchi sono maestri nel traffico di eroina. Per non parlare dei russi, esperti in ricatti e aggres�sioni». E su questo tasto ha sempre riscosso consensi: «Ho votato Haider per i seguenti motivi: scrive il dottor Hartwig Roth, 52 anni, abitante della Carinzia, sul forum on line della Technische Universitàt di Vienna dedicato al dibat�tito sulla situazione politica attuale non ne potevo più del monopolio della sinistra in ogni ambito della stampa nazio�nale e soprattutto ero stanco di vedere le nostre strade insicure e i nostri giovani senza lavoro a causa dei troppi stranieri». «Mi scusi gli risponde Christof Weniger, 21 anni, studente sono austriaco e ho studiato un anno in California. Ebbene pos�so dirle che l�il conflitto socia�le è molto più forte che da noi: nelle scuole ci sono le bande, ognuna fa capo a un gruppo etnico, girano le armi, spesso gli scontri sono violenti, e le strade, la sera, sono molto più pericolose che a Vienna. Ma le persone non sono cos�intolle�ranti. E che dire del lavoro? Io sono andato a specializzarmi in America perché le nostre scuo�le non sono abbastanza compe�titive, non perché uno stranie�ro mi abbia preso il posto». «Sono d'accordo aggiunge Mehmet Saryar, studente turco che ha vissuto prima a Vienna e poi a Los Angeles In Austria non potrebbe mai succedere che quattro poliziotti bianchi ottengono la libertà dopo aver ucciso un uomo con 43 proietti�li! Questo non significa che tutti gli austriaci sono ok, ma penso che i vari Haider 8Co. siano una minoranza». «Io ho paura scrive invece Barbara Wicha, professoressa dell'Uni�versità di Salisburgo vedo che nelle nostre università c'è scar�sa integrazione e sento arriva�re un vero "freddo sociale". Le autorità dovrebbero interveni�re di più sui programmi, renderli più aperti all'incontro multi�culturale. Io vedo molto isola�mento tra i ragazzi». «Gli austriaci non sono parti�colarmente solidali con gli stra�nieri, è vero aggiunge Christa Zòchling ma il problema è un altro: sono in grado le istituzio�ni di far rientrare il fenomeno Haider, di stringerlo nell'ango�lo del razzismo folcloristico, di impedire che le sue tesi diventi�no unanimemente condivise? Personalmente penso che Hai�der sia potenzialmente perico�loso, ma confido nella capacità istituzionale di questo Paese e dell'Europa nel tenere a freno questi istinti». Quali sono le condizioni in cui quella potenzialità può tra�sformarsi in un pericolo effetti�vo? «Non tanto le affermazioni di Haider sul nazionalsociali�smo che sono s�preoccupanti, ma che riscuotono l'ascolto di pochissimi quanto le batta�glie contro la corruzione delle istituzioni, usate con finalità puramente demagogiche, e il tema dell'immigrazione. Oggi l'Austria non è interessata da flussi migratori consistenti, e gli stranieri che vivono qui sono tutti abbastanza integra�ti, hanno un lavoro, una casa, mandano i loro bambini nelle scuole pubbliche. Ma mi chiedo cosa potrebbe succedere se im�provvisamente il Paese si tro�vasse a ricevere nuove ondate di persone provenienti dall'Est europeo...». Nel frattempo, Haider va in visita ufficiale al Vaticano. «Co�sa ne pensate?» si chiede un gruppo di discussione dedicato alla politica interna austriaca (at.gesellschaft.politik). Le ri�sposte per ora non sono molte: «Speriamo che il Papa lo redi�ma» scrive Sabine, 19 anni, primo anno di Lettere. Nazionalsocialismo e antieuropeismo fanno presa, ma ancor più la scelta di contrastare l'ingresso degli extracomunitari Un cinquantenne applaude il suo leader «Non ne potevo più del monopolio politico della sinistra» Un giovane «Sono andato in America per studiare meglio non certo perché uno straniero ha preso il mio posto» Il governatore della Carinzia Haider ieri a passeggio per Roma scortato dai carabinieri