Lady camorra liberata per un errore

Lady camorra liberata per un errore Lady camorra liberata per un errore Coinvolta nell'omicidio di due ragazzi: adesso è fuggita Fulvio Milane Napoli Cinquantuno anni portati ma�le nonostante i capelli ossige�nati, mollemente sdraiata sul bordo della piscina di un cam�ping di lusso affacciato sul mare di Sapri. I poliziotti che l'arrestarono la ricordano co�sì, come una delle tante villeg�gianti in fuga dal caldo di agosto. Invece quella signora discreta e taciturna era Teresa De Luca Bossa,' dark lady della mala, a capo di uno dei clan più potenti di Napoli. I poli�ziotti l'ammanettarono, ma dodo tre mesi e mezzo i giudici lanno dovuto scarcerarla. Pro�prio così: «madama camorra» è tornata ih libertà grazie ad un vizio di forma, ad un banale errore procedurale do�vuto alla disattenzione di un impiegato. La storia di Teresa, camorri�sta moglie e madre di camorri�sti, si svolge nei meandri di una burocrazia giudiziaria da inizio secolo. La Direzione di�strettuale antimafia si occupò di lei ad agosto, dopo l'omici�dio di Luigi Sequino e Pietro Castaldi, due ragazzi ammaz�zati da un commando che li aveva scambiati per guarda�spalle di un boss: la loro unica colpa era stata quella di par�cheggiare l'auto sotto casa di un camorrista nel mirino di un clan rivale. Il duplice omicidio suscitò la rabbia di un intero quartie�re che scese in piazza contro la violenza caraorrista. Scattaro�no anche le indagini della magistratura. Secondo l'accu�sa, fra i clan che infestavano Pianura c'era anche e soprat�tutto quello di Teresa De Luca Bossa, moglie di Giuseppe Marfella, rinchiuso da tempo in carcere, e madre di Antonio, accusato di aver fatto saltare in aria un'auto imbottita di tritolo sotto casa di un camor�rista rivale. Il magistrato emi�se un provvedimento di fermo di polizia giudiziaria per asso�ciazione mafiosa contro Tere�sa che però sfugg�all'arresto. La donna riparò a Sapri, in un camping, e l�la rintracciarono i poliziotti che, mescolati fra i bagnanti, riuscirono ad amma�nettarla. Fu a questo punto che la macchina giudiziaria comin�ciò ad incepparsi. Rinchiusa nel carcere salernitano di Fuorni, lady camorra venne interrogata ai primi di settem�bre dal gip del tribunale di Sala Consilina alla presenza di uno solo dei suoi due difenso�ri; l'altro non era stato infor�mato, probabilmente a causa di un errore di trascrizione degli atti fra il penitenziario in cui la donna era detenuta e la cancelleria del Gip del tribu�nale competente. Un'inezia, insomma, un ba�nale errore al quale i legali di Teresa De Luca Bossa si sono tuttavia appigliati per far gua�dagnare la libertà alla loro cliente. E ci sono riusciti: malgrado i ricorsi dei giudici che hanno fatto di tutto per tenere in carcere la donna considerata uno dei capi più temuti della camorra napoleta�na, il tribunale del riesame ha dato loro ragione, e il boss è tornato a casa. Libera come l'aria, Teresa non è stata nean�che sottoposta all'obbligo del�la firma quotidiana in commis�sariato. Ora che la frittata è fatta, si tenta di correre ai ripari. Il giudice per le indagini prelimi�nari, infatti, potrebbe emette�re nei confronti di «donna Teresa» un altro provvedimen�to restrittivo. All'epoca dell'arresto la don�na era già latitante da tre mesi, perché nei suoi confron�ti era stata emessa una prima ordinanza di custodia cautela�re nell'ambito di un'indagine sui clan del Napoletano. An�che quel provvedimento, però, è stato in seguito annullato dal tribunale dei riesame per mancanza di indizi. Secondo gli inquirenti. Tere�sa conosce tutti i segreti che ancora avvolgono là morte di Luigi Sequino e Pietro Castal�di, trucidati mentre discuteva�no i dettagli di un imminente viaggio in Egitto: i sicari, infat�ti appartenevano proprio al suo clan, protagonista di una guerra di camorra contro la cosca dei fratelli Lago. Guerra ancora in corso, visto che la scarcerazione di «donna Tere�sa» è stata salutata a Pianura con due omicidi. Entrambe le vittime erano fedelissimi del clan De Luca Bossa. Il primo a cadere è stato Giovambattista Lombardi, crivellato dai colpi di pistola di un killer che avrebbe agito da solo. Poi è toccato a Giovanni Russo, ca�duto in un agguato nel tardo pomeriggio. Auno dei difensori non era stato notificato l'interrogatorio Sarà emesso un nuovo mandato di cattura Nella foto piccola, Teresa De Luca Bossa, dark lady della mala, a capo di uno del clan più potenti; nella foto grande, due vittime della camorra a Napoli

Luoghi citati: Egitto, Napoli, Sala Consilina, Sapri