Una scultura in movimento di Michele Fenu

Una scultura in movimento Una scultura in movimento Michele Fenu SULLA qualità delle automobili Pi�ninfarina si è sempre scritto molto. Sono state definite esclusive, ele�ganti, cosmopolite, aerodinamiche, fun�zionali, al di là delle mode. Aggettivi impiegati dalla critica ai tempi m «Pi�nin», quando la Pininfarina era un'azien�da artigiana che costruiva carrozzerie speciali per singoli clienti, e ripetuti in questi intensi lunghi anni di presidenza del figlio Sergio, nei quali al design, allo stile e alla ricerca, non solo formale, si sono aggiunte ampie valenze industriali e scientifiche. Un segno di continuità, che si traduce nell'apprezzamento del pubblico, una riuscita estetica che si misura ormai in migliaia di modelli e in decine di milioni di auto con la piccola nobile «f» sobria�mente inserita sulle fiancate. Auto che piacciono, istintivamente, auto belle. «La bellezza è armonia di masse e volumi» dice Sergio Pininfarina. Un con�cetto semplice, il difficile è stato mante�nere in 70 anni una continua tensione di stile e di identità attraverso il ricambio generazionale, l'evolversi della tecnica e degli strumenti tecnologici, l'assorbi�mento del «puro» stile nel design, cioè nella progettazione del prodotto. Un equilibrio miracoloso, che si è tradotto in modelli che spesso e volentie�ri hanno fatto epoca. Si veda, ad esem�pio, la Cisitalia 202 (1947), pensata come un solido modellato unitariamente, in cui i parafanghi si integrano nelle fianca�te: una «scultura in movimento» ospita�ta al Moma di New York; la Lancia Aurelia B24 ( 1954), che segna un cambia�mento negli stili di vita: l'auto sportiva con cui si può andare a teatro; l'Alfa Romeo Giulietta Spider ( 1955), capostipi�te di tutti gli spider moderni: talmente proporzionata e indovinata nella sua purezza formale da piacere ancora oggi; la Dino Berlinetta speciale Pimnfarina (1965), ricca di innovative soluzioni stilistiche (il cofano a profilo deportante, il diedro sulla fiancata) : uno dei numero�si frutti della straordinaria collaborazio�ne fra la Carrozzeria torinese e la Ferra�ri; la Ferrari 550 barchetta Pininfarina (2000), in cui la raffinata aerodinamica del sotto-vettura, che nella denominazio�ne vuol essere un omaggio a Sergio Pininfarina, trasforma questa parte nel�la sesta «faccia» del veicolo. Qual è il «plus» della Pininfarina? L'essere riuscita a creare prodotti sem�plici, funzionali ed equilibrati, mai volga�ri o appariscenti, e di avergli trasmesso forte personalità estetica, fondendo bel�lezza e innovazione. Auto con una carica emotiva, auto con un'anima. Passione e culto del lavoro ben fatto. «Il design è elemento essenziale nella sfida globale dell'auto ama sostenere Sergio Pininfa�rina -, perchè è condizione determinante per affermarsi». Arte e industria, appun�to.

Persone citate: Pininfarina, Sergio Pininfa, Sergio Pininfarina

Luoghi citati: New York