Ciampi avverte Haider: sull' Italia sbagli

Ciampi avverte Haider: sull' Italia sbagli Ciampi avverte Haider: sull' Italia sbagli «Non è vero che siamo troppo generosi con gli extracomunitari» AldoCazzullo ROMA Haider? Carlo Azeglio Ciampi apre le braccia in un gesto di sconforto. L'Italia troppo genero�sa con gb immigrati? Il capo dello Stato sgombra il campo da equi�voci: «E ima posizione che non mi trova assolutamente d'accor�do». E' lo stesso Ciampi che la settimana scorsa da Firenze chia�mava la pobtica e le forze dell'or�dine a «fare muro contro la clan�destinità», che il mese scorso a Brescia sollecitava più severità nel governare l'immigrazione. Ma che ripete come l'Itaha non debba e non intenda confondere clandestini e regolari, chi lavora e chi delinque. Ed è lo stesso Ciampi che fin dal summit di un anno fa a Davos metteva in guar�dia l'Europa dai pericoli del nazio�nalismo esasperato e della xeno�fobia che si celano dietro l'ascesa degli Haider. E' una difesa dell'Itaba e della sua pobtica, quella che il presi�dente fa a Berna. «Il nostro è un Paese dalla grande e forte umani�tà, che per decenni e decenni è stato anche un Paese di emigran�ti, quindi sa cosa voghono dire certe cose». Ciampi parla dalla Svizzera, che è stata meta di una forte immigrazione itabana. Un'esperienza da cui abbiamo appreso che si deve garantire la «massima accogbenza a chi oggi cerca una vita migbore in Italia come in Europa». Questo è un «punto fermo, come un altro pun�to fermo sta QeU,'applicare .con severità le leggj» che regolano il sistema di Schengen e in partico�lare gli ingressi in Itaba. Questo perché «non si dia occasione alla criminaUtà di affermarsi. Da que�sto punto di vista che la criminabtà sia organizzata o individuale fa poca differenza». Parlando di immigrazione, il presidente non si è mai nascosto che esiste un allarme sociale, legato a nuovi tipi di reati la cui diffusione è coincisa con la crescita dell'immi�grazione clandestina. Ma si è sempre rifiutato di fare propria l'equazione tra immigrazione e delinquenza. Ora reagisce ad ac�cuse che giudica false ed inesatte. Haider chiama in causa gli accor�di di Schengen, che il lassismo italiano renderebbe superati e inappbcabili. Ma la visione del Quirinale in tema di cooperazio�ne europea non lascia spazio a ripensamenti. In Itaba le parole di Ciampi vengono commentate alla luce della polemica sull'imminente vi�sita d�Haider in Vaticano, dove è già arrivato l'abete che la delega�zione della Càrinzia donerà al Papa, e dove sono sorti comitati di benvenuto (animati dal Movi�mento sociale Fiamma tricolore) e di «non accogbenza» (raccolti attorno a Rifondazione comuni�sta). «Le dichiarazioni del capo dello Stato fanno onore a lui e all'Itaba», dice il capogruppo Ds alla Camera Fabio Mussi. «Ciam�pi ha fatto molto bene a ricordare che la democrazia non ha nulla a che spartire con gli eccessi di Haider», fa eco il leader dello Sdi Enrico BoseUi. La visita è «pobticamente inaccettabile» per il co�munista Obviero Dibberto; viene «strumentalizzata dalla sinistra» secondo Gianfranco Fini («Roma è città etema, ci sono passati tutti); non va «caricata di signifi�cato pobtico» per Pierluigi Castagnetti, diviso tra la condanna di Haider («un pericolo») e la difesa del Vaticano («un abete è un abete»). Il no al leader nazionalista austriaco non ha ovviamente esaurito la giornata svizzera di Ciampi. Che, dopo l'incontro di Berna con il presidente Adolf Ogi, ha ricevuto a Losanna una medagha d'oro dal Centro Jean Monnet, uno dei padri dell'idea euro�pea. Occasione per commentare la Conferenza di Nizza, che Ciam�pi non considera affatto una bat�tuta d'arresto nel processo di integrazione; semmai, «un buon compromesso, che consente di marciare più speditamente verso un'Europa più integrata e più ampia», e di avviare un processo costituente che faccia della Carta dei diritti il fondamento di una nuova Costituzione europea. Ciampi ha lodato il ruolo svolto dall'Italia, e sottolineato l'impor�tanza «dell'ardire delle avanguar�die», quei gruppi di Paesi che sanno andare oltre gh accordi per segnare la strada agb altri. Rife�rendosi alla vignetta pubbbeata da un giornale svizzero, in cui i Quindici erano raffigurati seduti intomo ad un tavolo con una tovagba a forma di bandiera euroDea, ognuno intento a tirarla dala propria parte, Ciampi ha detto che «a Nizza il compito dell'Itaba è stato quello di chi non tira per sé la bandiera, ma la stende per coprire megbo il tavolo. Questo è lo spirito che prevarrà in futuro, uno spirito realmente europeo».