Chirac «setto processo» a Strasburgo di Maurizio Molinari

Chirac «setto processo» a Strasburgo Chirac «setto processo» a Strasburgo Gli eurodeputati applaudono Prodi, insoddisfatto dell'intesa Maurizio Molinari inviato a STRASBURGO Prodi ha svelato all'Europarla�mento il segreto dell'accordo di Nizza. Alla fine dell'ultima delle quattro notti del summit più travagliato dell'Unione Eu�ropea, all'alba di lunedi, ave�va infatti finalmente visto la luce un Trattato costellato di compromessi, ma fino a ieri mattina era rimasto il dubbio sul perché il Belgio avesse deciso di ritirare il veto. Prodi ha scoperto le carte davanti all'Assemblea di Stra�sburgo per allontanare ogni sospetto di «diplomazia segre�ta», rivelando il momento deci�sivo, ovvero quando i grandi Paesi riuscirono a trovare l'accordo-svolta con quelli piccoli dopo i compromessi a pioggia già raggiunti sulla ripondera�zione. Ecco il segreto cos�come Prodi lo ha raccontato: «Dopo la celebrazione dei Con�sigli Europei già programmati (in Svezia e Belgio, ndr), quelli informali si celebreranno sem�pre a Bruxelles e, quando l'Unione Europea avrà 18 membri, anche gli altri avran�no luogo nella capitale del Belgio». Se fino ad ora il Paese presidente di turno ospitava due vertici in sei mesi il futuro dunque è un altro: Bruxelles è destinata a diventare «la capi�tale» dell'Europa allargata. E' un passo simbolico verso l'Eu-ropa unita, un riconoscimento storico per il Belgio e anche una soluzione di grande comodi8asf*tiigMiétìrò6fatì. Ma è soprattutto questa la promes�sa che Chirac ha fatto al premier belga Guy Verhostadt per convincerlo a ritirare il veto dal Trattato. Prodi stesso lo ha sottolineato, attribuendo il «merito» di questa idea a Chirac e dando atto al premier belga di aver difeso con tena�cia le giuste ragioni dei Paesi minori. E' stata questa l'ultima pun�tata del duello a distanza fra il presidente della Commissione e il capo dell'Eliseo, che aveva�no avuto momenti di forte tensione durante il summit, seguiti da una gelida tregua. Fatto l'accordo, al termine di una maratona di venti ore, si erano presentati alle 5 del mattino di lunedi davanti a centinaia di assonnati giornali�sti dando subito una lettura diversa di quanto era avvenu�to. Chirac presentava cos�il «summit riuscito»: «L'Europa è l'arte del possìbile, non è ridicolo difendere i nostri inte�ressi, non si può fare l'Europa senza gli europei». Il premier Lionel Jospin forzava un sorri�so e lo sosteneva: «Se avessi�mo fallito sarebbe stato un disastro, quest'accordo apre la strada all'allargamento». Poi toccava a Prodi, che face�va subito capire di non voler sposare la linea della Realpoli�tik. «Mi rammarico per non essere riusciti a fare qualcosa di più, provo una minima dose di delusione», affermava, dan�do atto alla Francia dei «passi compiuti» ma lamentando i «troppi veti indiscutibili» dei Quindici. La difficile notte finiva con una ricostruzione storica di Chirac che faceva impallidire italiani e belgi: «L'Europa è nata quando Fran�cia e Germania dopo la guerra si sono messe d'accordo e hanno coinvolto l'Italia e il Benelux». Davanti all'Assemblea di Strasburgo, ieri mattina. Chirac e Prodi hanno continuato a duellare: il primo sottolinean�do la «tappa storica compiuta per la riunificazione del Conti�nente» e invitando a mostrare «realismo», il secondo denun�ciando r«intrasigenza» degli Stati nazionali e ammettendo di non voler rinunciare alle «ambizioni». I deputati si sono schierati a suon di applausi con il presidente della Commis�sione. I capigruppo popolare, socialista e liberale hanno par�lato un'unica lingua: «Nizza non sarà ricordata come un successo, mancano i motivi di soddisfazione, con tre maggio�ranze qualificate non si decide nulla, vi siete dimenticati del Parlamento Europeo». I Verdi con Daniel Cohn Bendit sono andati oltre, pronunciandosi contro il Trattato e chiedendo all'Europarlamento di bocciar�lo quando si esprimerà in gennaio. La pressione e le critiche dei deputati sul presidente francese sono cresciute con il passare delle ore. Il ministro delle Politiche Comunitarie, Pierre Moscovici, ha risposto con franchezza: «Voi che criti�cate tanto ricordatevi che i governi presenti a Nizza rap�presentano i popoli d'Europa che sono poi quelli che vi eleggono». E ancora: «Attenti a non voler rappresentare inte�ressi sovranazionali non ade�renti alle realtà». E' la linea Chirac, ispirata al timore che «questo Trattato deve essere ratificato adesso dai Quindici» e che i referedum «si perdo�no», come avvenuto inuanimarca per l'euro, o si vincono «per un soffio», cóme avvenne iniprancia per l'Unione mone�taria. In un'atmosfera già sur�riscaldata i deputati tedeschi sono andati su tutte le furie quando Chirac ha affermato che «solo per un errore di battitura» erano stati attribui�ti più voti alla Spagna che alla Polonia. «La Francia è da sem�pre amica della Polonia», ha aggiunto Chirac fra le furibon�de proteste dei tedeschi che ricordavano come «Varsavia è stata obbligata a protestare per iscritto per non vedersi sacrificata dai francesi». I Verdi chiedono all'Assemblea di bocciare il documento Il presidente della Commissione Uè denuncia gli Stati «intransigenti» HÉI^pitTICE RIFORMA DEL CONSIGLIO Popolazione Voti L'accordo Membri attuali (min di ab.) attuali di Nizza ©GERMANIA 82,0 v 10, CANDIDATI l'fASE REGNO UNITO UMNCIA D ITALIA ^J SPAGNA^ OLANDA ig'GRECIA (J BELGIO* ^fÒmOGALLQ* '' SVEZIA .OiSTfHA UT DANIMARCA O Irlanda TOTALE UE 15 59,2 58,9 57.6 15,7 10,2 8,9 5,3 -:^i ■■:: 0,4 374.9 10 10 n 8 ' •1 , ,^ :A •f ! :-287 .w 1? REP.CECA Q UNGHERIA tiP SLOVENIA S ESTONIA ^ CIPRO CANDIDAI FASE 4J ROMANIA ip BULGARIA ^SLOVACCHIA m LITUANIA W LETTONIA sj MALTA TOIAIEUE27 Popolazione Voti L'accordo (min di ab.) attuali di Nizza 38,6 10,3 mi 1'9 J:-y:1,4 0,7 PRIMA DOPO DI NIZZA L'ACCORDO I QUINDICI IN PARUWIMTO DOPO L'ACCORDO SPAGNA SO OLANDA 25 GRECIA 22 ITALIA 72 DOPO L'ACCORDO krìzm ' . H ■ •;.. Hii Membri attuali dell'UE: 15 *L,UE ha accettato formalmente la "lirchia, ma solo a determinate condizioni, per cui al vertice non possedeva ancora lo statuto di Paese candidato H. TOTALE DEI VOTI DI TUTTI I PAESI E * DI 345 732 i SEGGI TOTALI IN PARLAMENTO BELGIO! SLOVENIA 7 ESTONIA 6 I CANDIDATI CIPRO 6 Candidati 1afase:6 2a fase: 6+1* ROMANIA 33 1 LUSSEMBURGO 6 LITUANIA 13 LETTONIA g 8 |L MALIA