Usa, la lunga notte della Corte Suprema

Usa, la lunga notte della Corte Suprema Usa, la lunga notte della Corte Suprema In attesa del verdetto che assegnerà la Casa Bianca Andrea di Robllant corrispondente da WASHINGTON All'interno dell'austero palazzo neo�classico dove ha sede la Corte Supre�ma, i nove giudici faticano più del previsto a esprimere un verdetto, cos�l'America è costretta ad aspet�tare per altre 24 ore il suo nuovo presidente, con.un misto di frustra�zione e logora suspense. A tarda sera i giudici supremi, chiaramente divisi tra di loro e in difficoltà, non avevano ancora reso nota la senten�za che potrebbe essere l'ultima parola nella rocambolesca e intermi�nabile partita per la Casa Bianca tra Al Gore e George W. Bush. Fin dal primo mattino la tensione è stata fortissima perché il pronun�ciamento della Corte poteva arriva�re da un .momento all'altro. Non viene mai preannunciato, e l'attesa per la parola dei giudici, che ha sempre un che di mist.erioso, ieri aveva un'intensità tutta particolare vista la posta in gioco. Fedele al suo stile 'luned�è •andato a farsi ima corsetta proprio quando è cominciata l'udienza alla Corte Suprema Bush ha continua�to a ostentare ima grande tranquilli�tà. «Se i miei avvocati sono sereni, allora lo sono anch'io», ha detto il governatore del Texas prima di incontrarsi con Andrew Card; il capo di gabinetto nell'amministra�zione virtuale dei repubblicani. Qui a Washington, nel suo bunker all'Osservatorio navale che è residenza dei vice presidenti Al Gore ha atteso il verdetto per tutta la giornata, circondato dai famiglia�ri. I suoi collaboratori più scretti stavano discretamente buttando giù Una boaza del discorso con cui Gore avrebbe concesso la vittoria al rivale in caso di sentenza sfavorevo�le. La settimana scorsa la Corte Suprema aveva sospeso con una maggioranza di un solo voto (5 a 4) la conta a mano di circa 45 mila schede ordinata dalla Corte Supre�ma della Florida. Ora deve decidere se dare via libera a quella conta oppure dichiararla incostituziona�le, dando cos�la vittoria a Bush. L'esito finale dipenderà dai cosid�detti «swing vOters» della Corte: Anthony Kennedy e Sandra Day O'Connor, due giudici conservatori che tuttavia si sono spesso schierati con i tre giudici moderati (Stevens, Ginsburg e Breyer) e che sono turbati da questa ingerenza della massima Corte federale in una istan�za che riguarda in primo luogo le corti della Florida. La Corte sa che il Paese aspetta con ansia, che il tempo corre. Ma è anche consapevo�le del pericolo di una sentenza che riveli una Corte spaccata in due schieramenti politici, conservatori contro moderati. E la ricerca di un compromesso ha evidentemente fat�to slittare la sentenza. Un'eventuale decisione di riman�dare la causa in Florida, dando cos�via libera alla conta e riesumando ancora una volta la candidatura di Al Gore, creerebbe un problema di tempi. La legge dice che i 25 elettori della Florida avrebbero dovuto esse�re designati entro il 12 dicembre, cioè ieri. Ed è chiaro che quella data dovrà slittare di qualche giorno se la conta sarà ripresa. Ma c'è un'al�tra data che non può essere modifi�cata quella in cui i 25 «elettori» nominano formalmente il loro can�didato alla presidenza. Dice la Costi�tuzione che quel giorno deve cadere «il primo luned�dopo i due primi marted�di dicembre». Quest'anno è il 18 dicembre. Nel caso che la conta andasse avanti, insomma, tutto do�vrebbe essere fatto entro luned�prossimo. Ma nel frattempo il Parlamento della Florida si è già mosso per conto suo. Ieri la maggioranza re�pubblicana della Camera e del Sena�to ha deciso di proclamare comun�que i 25 elettori della Florida tutti repubblicani, tutti favorevoli a Bu�sh a prescindere da ciò che dirà la Corte Suprema degli Stati Uniti. La prova di forza dei repubblica�ni ha naturalmente provocato un'in�surrezione dei democratici. Se la conta andrà avanti e Gore, alla fine, risulterà vincitore, la Florida si ritroverà con due liste di 25 «eletto�ri» una democratica e una repub�blicana. A quel punto il Congresso dovrà intervenire peisbloccare l'im�passe. Ieri, intanto, la Corte Supre�ma della Florida ha respinto l'appel�lo di due attivisti democratici che avevano chiesto l'invalidazione di 25 mila schede elettorali nelle con�tee di Seminoie e di Martin. Se lo avesse accolto. Gore sarebbe passa�to in vantaggio di circa 4 mila voti su Bush.