«Pare voce ai Maya massacrati» di Daniela Cotto

«Pare voce ai Maya massacrati» Dopo gli anni della guerra civile viaggio in Europa di una donna-coraggio «Pare voce ai Maya massacrati» Rosellina Tuyuc, una crociata per il Guatemala Daniela Cotto TORINO Parla dei diritti civili in Guatemala, delle «mujeres» vittime delle violen�ze dei militari e delle sofferenze dei familiari dei desaparecidos che lei ha vissuto in prima persona e intanto allatta la piccola Rosita, 22 mesi, ultima dei suoi cinque figli: Rosalina Tuyuc, 43 anni, parlamentare guate�malteca, responsabile dell'oi^anizzazione «Conavigua», è ospite a Torino (farà tappa poi in Spagna, Olanda e Stati Uniti) del comitato «Solidarietà al popolo del Guatemala» e dell'Asso�ciazione «International Help» per denunciare all'Italia le sofferenze del suo popolo antico, erede dei Maya. Il Guatemala, dopo l'accordo di pace siglato il 29 dicembre 1996, è uscito da trent'anni di guenra civile, che ha provocato oltre 100 mila morti, un milione di profughi, e tragedie per i Maya che rappresenta�no il 60D7o della popolazione. Le ulti�me vicende americane che hanno sancito la vittoria di Geoide Bush non la preoccupano: «Certo, avrei preferito una vittoria dei democrati�ci, da sempre impegnati in difesa dei diritti civili. Ma in fondo non cambia molto». Rosalina volerà a Madrid dove la Corte spagnola annuncerà se ha o no competenza per giudicare i crimini compiuti contro gli indigeni del Gua�temala. La prima udienza si è tenuta il 30 novembre e a 20 giorni di distanza deve pronunciarsi. E' stata il premio Nobel per la pace 1982 Rigoberta Menchù, in Italia in questi giorni (parteciperà domani sera al programma «Carràmba che fortuna») ad accusare il gover�no di genocidio con una denuncia, presentata al Tribunale supremo di Spagna, contro sette alti ufficiali delle Forze Armate guatemalteche: «La Menchù spiega Rosalina Tujuc ha presentato casi di famiglie vitti�me della repressione militare. All'ini�ziativa si è unita l'organizzazione "Conavigua". Noi siamo stati testimo�ni diretti del massacro di oltre 100 fedeli, tra cui spagnoli e un missiona�rio italiano, Tullio Maruzzo, un frate francescano di Vicenza, in ima chie�sa cattolica. Cinque anni fa hanno iniziato le esumazioni e il govemo ha dichiarato di aver trovato i resti di ventisei vittime soltanto». Il premio Nobel Rigoberta Menchù e Rosalina Tuyuc si sono rivolte a Madrid per�chè il codice spagnolo prevede i crimini contro l'umanità e spagnole sono le parti lese: sperano di ottene�re una giustizia non solo simbolica e dare un'eco intemazionale ai proble�mi del loro Paese. Chiedono un'azio�ne analoga a quella condotta dal giudice Garzón nei confronti del dittatore cileno Augusto Pinochet. Questa donna-coraggio che viag�gia in Europa e negli Stati Uniti vestita con i tradizionali abiti Maya, jarla della sua vita con la forza che e viene dall'aver vissuto in prima persona prove terribili: «Ho pagato sulla mia pelle la violenza dei mihtari. Mio padre e mio marito sono vittime del regime. Mio padre, il diacono del villaggio, fu sequestrato dai militari nel 1982. Da quel giomo non l'ho mai più rivisto: desaparecido. Insegnava musica ed era conside�rato un sovversivo. Nell'85 l'esercito uccise mio marito, leader dei campesinos. E i miei primi due figli non hanno mai conosciuto il padre».

Persone citate: Augusto Pinochet, Bush, Menchù, Rigoberta Menchù, Rosalina Tujuc, Rosalina Tuyuc, Tullio Maruzzo, Tuyuc