Bush-Gore, un giomo do brivido di Andrea Di Robilant

Bush-Gore, un giomo do brivido Bush-Gore, un giomo do brivido Tre sentenze cruciali e un colpo di mano Andrea di Robilant corrispondente da WASHINGTON Le elezioni americane arrivano al capolinea. Oggi la Corte suprema della Florida dirà ima volta per tutte se le 14 mila schede elettorali che potrebbero ribaltare il risulta�to elettorale vanno esaminate a mano oppure no. I legali di Al Gore hanno assicurato ieri che non faran�no altri appelli. Vada come vada, la lunga battaglia giudiziaria attomo a quelle schede si conclude. Se i sette giudici diranno no al conteggio, la vittoria di George W, Bush sarà confermata ed è possibi�le che Gore faccia il suo «discorso della concessione» già stasera per non dare l'impressione di voler trascinare la partita un minuto oltre il necessario. Persa la Casa Bianca, dicono i suoi collaboratori, il suo obiettivo sarà quello di uscire di scena il più dignitosamente pos�sibile. Se i giudici decidessero di andare avanti con il conteggio di quelle schede, la gara ovviamente ripartirebbe. Sarebbe una corsa contro il tempo la data limite è il 12 dicembre ma Gore è convinto che avrebbe buone «chance» di farcela. I suoi legali hanno sempre sostenuto che in quelle 14 mila schede respinte dal lettore elettro�nico e mai esaminate a mano, c'è un «tesoro» di voti democratici sufficiente per dargli la presidenza. Ma un s�della Corte alla conta dei voti scatenerebbe una rivolta del parlamento della Florida domi�nato dai repubblicani, tale da apri�re davvero una crisi costituzionale. Il parlamento ha annunciato che si riunirà oggi in sessione straordina�ria per impegnarsi ad eleggere co�munque Bush a prescindere dal verdetto della Corte e dall'eventua�le conta a mano delle schede. La decisione è ad alto rischio ed è stata duramente criticata anche in certi ambienti repubblicani più moderati perché rischia di infiam�mare pericolosamente una vicenda che finora si è mossa su binari sicuri. Qual è, allora, la logica degli ultra repubblicani dietro l'apertu�ra di questo nuovo fronte? La Florida deve designare entro il 12 dicembre i suoi 25 «elettori» per la nomina del nuovo presiden�te. Se la vittoria di Bush sarà confermata gli «elettori saranno ovviamente tutti repubblicani e l'intervento del parlamento diven�terà inutile. Ma nell'eventualità di un nuovo conteggio favorevole a Gore, dovranno essere i democrati�ci a nominare gli elettori. E i jarlamentari repubblicani, con 'appoggio del governatore Jeb Bu�sh, fratello di George, hanno già fatto sapere che non accetteranno una lista di elettori democratici. In tal caso, la Florida si presente�rebbe al Congresso qui a Washin�gton con due delegazioni di elettori una repubbhcana e una democra�tica. Il Collegio elettorale si paraliz�zerebbe e la scelta del nuovo presi�dente passerebbe alla Camera, che è controllata dai repubblicani e che dunque eleggerebbe Bush. Ma l'intervento a sorpresa del parlamento della Florida è solo uno degh sviluppi che potrebbe portare al caos invece che alla rapida risolu�zione di questa complessa partita. Oggi si concluderanno due processi potenzialmente esplosivi. Il primo riguarda 15 mila schede compilate irregolarmente dai repubblicani nella contea di Seminole. Il secondo simile al primo riguarda 10 mila schede nella contea di Martin. I democratici hanno chiesto di invaMare quelle 25 mila schede. E se i due giudici dovessero farlo, Gore passerebbe in testa ma ci sarebbe un'insurrezione dei repubbhcani. II presidente della Corte Suprema della Florida Charles T. Welles

Persone citate: Al Gore, Bush, Bush-gore, George W, Jeb Bu, Welles

Luoghi citati: Florida, Washington