Grande Europa, appuntamento nel 2003

Grande Europa, appuntamento nel 2003 Grande Europa, appuntamento nel 2003 Concordate le tappe del cammino dei 13 Paesi candidati Mario Sensini inviato a Nizza L'aggettivo «storico» per definire questo Consiglio Europeo, sostie�ne Romano Rrodi, non è sprecato. Per l'allargamento della Uè c'è ormai una data sempre più chia�ra, che è quella del primo gennaio del 2003, c'è una nuova strategia negoziale con i Paesi candidati all'adesione e c'è anche un serio motivo in più davanti ai Quindici per superare le divisioni e comple�tare qui a Nizza le riforme istitu�zionali lasciate in sospeso ad Am�sterdam. Prima di avviare formalmente i lavori del vertice, i leader dei quindici Paesi Uè hanno incontra�to ieri mattina i capi di Stato e di governo dei tredici nuovi Paesi candidati Gl'ingresso. Ed era dal vertice di Londra del marzo '98, che aveva dato avvio al dialogo strutturale con i Paesi dell'Euro�pa centro orientale, che non c'era�no incontri a que�sto livello. Insie�me hanno concor�dato le tappe del cammino e defini�to le nuove proce�dure per le tratta�tive. «Più traspa�renti e soprattut�to più rapide» ha detto Prodi. I capi di Stato e di governo euro�pei si sono esposti ed hanno preso impegni precisi, tanto ben recepiti che il premier po�lacco Jerzy Buzek, ha subito assi�curato che il suo Paese potrà concludere i negoziati per l'ade�sione entro il 2001 ed entrare nell'Unione dal 2003, con un an�no di anticipo rispetto ai tempi previsti. «Tutto ciò comihenta Prodi rappresenta una gi'ande responsabilità per noi e per que�sto Consigho: dovremo finalizza�re tutte le riforme necessarie per l'allargamento. A questo punto diventa un obbligo politico e mo�rale concludere U vertice con un successo». Voto a maggioranza qualificata, riponderazione dei voti degli Stati membri, modifica della composizione della Commis�sione Europea non possono esse�re più rimandate. Anche perché se è vero che si sono esposti, i leader europei hanno preteso impegni più strin�genti dai nuovi potenziali partners. A cominciare da una più attenta verifica dei progressi com�piuti su due fronti fondamentali, la stabilità macroeconomica e quella finanziaria. Criteri che si aggiungono a quelli fìssati a Cope�naghen e che già molti rispettano. In un rapporto al Consigho di Nizza, l'Ecofin riconosce che Ci�pro, Malta, Estonia, Ungheria, I Quipretendoimpegnsulla sdelle ec ndici ono però i precisi abilità onomie Polonia, Repubblica Ceca, Slove�nia, Lettonia ed ora anche Litua�nia e Slovacchia possono già esse�re considerate «economie di mer�cato funzionanti», anche se solo i primi due Paesi (ma a breve an�che Estonia, Ungheria e Polonia) sono in grado di «far fronte alla concorrenza e alle forze di merca�to esistenti nell'Unione». I due criteri di Copenaghen, però, non bastano più, perché per entrare a pieno titolo nella Uè è necessaria, come ha sottolineato anche il ministro degli Esteri, Lambero Dini, anche la «stabili�tà», dell'economia nel suo insie�me e del sistema finanziario e creditizio in particolare. Ed è per questo che i leader europei, nelle conclusioni del verice di Nizza, chiederanno anche al Comitato Economico e Finanziario, presie�duto da Mario Draghi, di effettua�re un'attenta verifica dei progres�si fatti su questo fronte, almeno due volte l'anno. «Se insieme al�l'apprezzamento per gli sforzi fatti finora abbiamo ravvisato l'esigen�za di raccomanda�re un rafforza�mento delle condi�zioni macroeconomiche spiega Di�ni è per fare in modo che questi Paesi non entrino nell'Unione non in condizioni di de�bolezza». ..Salvo le qiiattrograndi questio�ni istituzionali, difficili da risolve�re perché rimettono in discussio�ne un;già-precario equilbrio tra i Paesi grandi è piccoli della Uè, il quadro normativo è pronto per accogliere i nuovi Paesi. I mini�stri degli Esteri e delle Finanze hanno già chiarito gli aspetti e le procedure (comunque molto lun�ghe) per l'ingresso prima nello Sme2 e poi nell'euro, con la fissa�zione di tassi di cambio irreversibili. A Nizza saranno ratificate formalmente, insieme alle regole che disciplineranno l'ingresso dei nuovi Paesi nella Banca Europea degh Investimenti e soprattutto nel Sistema europeo di banche centrali. «Sulla Bce» spiega Dini «non c'è più alcun problema». La spinta sull'acceleratore c'è stata, le responsabilità di chi è già dentro all'Unione e di chi bussa alla sua porta sono ormai defini�te. I Paesi candidati stanno facen�do di tutto per essere puntuali all'appuntamento del 2003. Là palla, però, resta inesorabilmente nel campo dei Quindici: fare en�trare il vertice di Nizza definitiva�mente nella storia, dipende a questo punto solo dal loro corag�gio di superare le divisioni e concludere le riforme. ' I Quindici pretendono però impegni precisi sulla stabilità delle economie Il presidente francese Jacques Chirac al centro della foto di gruppo, con tutti i rappresentanti dei Paesi presenti, scattata ieri prima dell'inizio dei lavori del vertice

Persone citate: Cope, Dini, Jacques Chirac, Jerzy Buzek, Mario Draghi, Mario Sensini, Prodi