CHI VUOL BRUCIARE IL FUTURO di Aldo Rizzo
CHI VUOL BRUCIARE IL FUTURO CHI VUOL BRUCIARE IL FUTURO Aldo Rizzo IL vertice europeo più atteso, dopo quello di Maastricht di nove anni fa, si è aperto con l'adozione della Carta dei dirit�ti fondamentali dei cittadini dell'Unione, mentre per le strade di Nizza continuava la guerriglia urbana dei contesta�tori della globalizzazione. Stra�no contrasto. Ed era triste vedere, tutt'attorno al palazzo dell'Acropolis, dov'erano riuni�ti i leader europei, negozi chiusi e radi passanti. Proprio mentre l'Ue sembrava segnare un punto sulla via di un'identi�tà civile e non solo economica. I dimostranti di ieri.erano molto diversi da quelli che avevano sfilato ordinatamente alla vigilia del summit, sotto l'egida dei sindacati. Erano una minoranza violenta, preda di un abbaglio ideologico estre�mista, che va ben oltre la Carta, investendo come un male assoluto l'inevitabile in�terdipendenza delle economie. Forse più specificatamente con�tro la Carta, perché non abba�stanza pacifista o addirittura «socialista», erano i manife�stanti sindacali, o una loro parte. La realtà è comunque un'altra. La Carta non è l'espressione di un capitalismo aggressivo. Cos�come non è quella svolta federale che vede�vano o auspicavano i più accesi fra i suoi sostenitori. E' un documento dell'identità euro�pea, dei valori comuni dei Paesi dell'Unione, quasi tutti già presenti nelle rispettive legislazioni. Anche per il mo�do in cui è stata firmata, sotto tono rispetto alle attese, è lontana dall'essere la base del Superstato che temono i visio�nari di sinistra, anche non violenti (e gli oppositori di destra). Ben altro è il percorso che l'Unione deve compiere per essere una realtà «strategica», in senso globale (politico-eco�nomico e anche militare). E una prima tappa, questa s�cruciale, è il raggiungimento a Nizza di un accordo sulle regole di gestione interna, prima che l'allargamento a Est e a Sud, storicamente necessa�rio, provochi una paralisi deci�sionale. Questa è la vera posta in gioco, da qui a domenica.
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