«Visco è un conservatore» di Roberto Ippolito

«Visco è un conservatore» ILMINISTRO DELLE FINANZE AMMETTE ILGOYERNO E'DIVISQ «Visco è un conservatore» Del Turco: lo scontrino è ormai superato intervista Roberto Ippolito ROMA Irriducibile. «Io non rinuncio alla mia battaglia per abolire lo scontrino fiscale, la considero una battaglia di civiltà fiscale» avverte il ministro delle Finanze Ottaviano Del Turco. Insomma Del Turco va avanti nono�stante il ministero del Tesoro, guida�to da Vincenzo Visco, abbia espresso il suo dissenso con una dichiarazione del sottosegretario Piero Giarda. Ministro Del Turco, lei insiste per abolire lo scontrino fiscale. Ma lo sa che nel governo non c'è accordo? «Certo che sono a conoscenza dei dissensi esistenti all'interno del go�verno, a cominciare dalla contrarietà di Visco. So anche però che c'è un orientamento diffuso per l'estensio�ne del ricorso agli studi di settore concepiti per misurare il vero reddi�to dell'attività commerciale superan�do lo Scontrino fiscale». E allora lei cosafa? «L'ho detto: proseguo la battaglia. Del resto lo scontrino fiscale non è l'unico argomento su cui Visco e io abbiamo opinioni diverse. Non mi stupisce la sua ostinazione. Rispetto la sua concezione del fisco, ma penso sia necessario superarla». Si rende conto che lei sta par�lando di una divergenza molto ampia con il collega del Tesoro? «Il fisco è uno degli strumenti con i quali si può favorire un salto in avanti dei commercianti e non solo dei commercianti. E' in gioco il rap�porto tra cittadini e Stato, un rappor�to che deve essere di collaborazione». Lei manifesta un dissenso am�pio con Visco. Può spiegarlo megho? «Visco pensa che mantenere lo scontrino fiscale come misuratore del reddito sia indispensabile e consenta di salvaguardare il gettito e di garan�tire la lealtà fiscale dei commercian�ti. Io penso che lo scontrino abbia avuto una importante funzione per far pagare le tasse e che ora possa essere sostituito. Il fisco deve avere un volto meno cerbero e più amico, in questo campo come in qualunque altro». Quindi per lei Visco sbaglia? «Non ho titoli accademici per distri�buire giudizi del genere. Ma osservo che è stato possibile avviare la ridu�zione delle tasse perchè il gettito fiscale è elevato. L'amministrazione pertanto ha lavorato bene. Nei soli ultimi dieci megi gli introiti dell'Iva sono aumentati del IS1^ Poiché i consumi sono cresciuti molto meno, ritengo che l'incremento dell'Iva di�penda dall'efficacia degli studi di settore. Perciò posso ricavare una sola deduzione: è opportuno che Visco diventi più coraggioso». Ma anche il relatore di maggio�ranza al Senato Giaretta teme che senza scontrino si allenti la lotta all'evasione. Cosa replica? «Bah! Per un'osservazione del genere non ho parole. Ho appena spiegato il contrario: con gli studi di settore i commercianti pagano quanto dovu�to». Gli studi di settore non privile�giano i redditi presunti rispet�to a quelli reali ricavati dagli scontrini? «L'ottimo andamento delle entrate fiscali dimostra che i commercianti hanno convenienza a calcolare il loro reddito con un misuratore più reali�stico deiregistratori di cassa». Ed è sicuro che convengano anche al fisco gli studi di setto�re? «E' possìbile valutare in tempo reale la differenza fra la lealtà dell'eserci�zio che ha aderito agli studi di settore e quella di un esercizio di uguali dimensioni e caratteristiche che si ostina a far riferimento agli scontrini emessi. Oggi c'è una straordinaria occasione per ammodernare la strut�tura commerciale». Che c'entra l'ammodernamen�to della struttura commercia�le? «Il ricorso alle procedure informati�che consente il cambiamento dei negozi che non venderanno più solo le merci tradizionali, ma offiriranno nuovi servizi come il pagamento delle tasse o del canone tv. E i registratori di cassa si trasfonneranno: non serviranno a produrre un pezzo di carta per l'acquirente ma a evitare che i contribuenti siano sep�pelliti da montagne di carta eviteran�no di essere sepolti sotto una monta�gna di carta e di essere awihti da file estenuanti alle poste o in banca». E il fisco... «E il fisco anche sta cambiando. Dal primo gennaio le Finanze non saran�no più un ministero mastodontico, ma riorganizzato in quattro agenzie agili. E cambierà il rapporto con il contribuente che non sarà più basato sul conflitto ma sulla fiducia. Questa via non ha alternative, ma ovviamen�te si scontra con resistenze conserva�trici». Con queste parole accusa Visco di essere conservatore? «Non c'è nulla di più conservatore che immaginare immutabile la real�tà provocata dalle nostre scelte. An�che le intuizioni più felici prima o poi invecchiano. Perlo scontrino la situa�zione èparadossale: Visco è conserva�tore rispetto a qualcosa inventato da un altro ministro delle Finanze^ cioè Franco Reviglio». . Ma non fa male al centrosini�stra presentarsi diviso? «Quando parla il presidente del Consi�gUo parla tutto il governo. E io non ho dimenticato il discorso di Giulia�no Amato all'assemblea generale del�la Confcommercio a luglio quando lui annunciò il superamento dello scontrino fiscale. Quindi io sono asso�lutamente in linea con Amato». Il ministro delle Finanze Ottaviano Del Turco in contrasto con il collega del Tesoro Vincenzo Visco sull'abolizione delio scontrino ; fiscale

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