Per capire un quadro guarda dentro il pittore di Marco Belpoliti

Per capire un quadro guarda dentro il pittore Per capire un quadro guarda dentro il pittore RECENSIONE Marco Belpoliti lettori curiosi probabilmente co�noscono già il nome di Michael Baxandal per aver letto nel 1978 in Pittura ed esperienze sociali nell'Italia del Quattrocento (Einau�di) libro dell'allora quarantenne docente al Warburg Institute il capitolo «L'occhio nel Quattrocen�to», in cui spiegava la pittura di quel secolo, vertice dell'arte italiana, at�traverso la predicazione, la danza e la misurazione della capacità delle botti. Nel caso quella prima occasio�ne d'incontro fosse sfumata (ma i libri in libreria o in biblioteca sono sempre l�che ci aspettano), ci sono state due successive opportunità: Scultori in legno del Rinascimento tedesco (1989) e soprattutto Tiepolo e l'intelligenza figurativa (1995), scritto con Svetlana Alpers, uno di quei libri che lasciano incantati, stupefatti per l'intelligenza, l'erudi�zione e la capacità di vedere il mondo di un artista, i suoi problemi figurativi e tecnici dall'interno, qua�si coi suoi occhi (il tema dell'occhio è insistito in Baxandall). Solo perché non ha mai scritto un libro divulgativo, "friendly", co�me quelli di Ernst Gombrich, Baxan�dall, non è conosciuto dal grande pubblico, ma Baxandal è oggi uno dei più hnportati storici d'arte del mondo, insegna in America e gli sono stati dedicati numeri di rivi�ste, e personaggi come l'antropolo�go Clifford Geenz e il sociologo Pierre Bourdieu sono stati influen�zati dalla sua opera. Adesso si atten�de la traduzione di un altro libro importante, Ombre e lumi sulla teoria delle ombre e l'illuminazione degli oggetti e dello spazio nella pittura. Tuttavia il lettore italiano può gustarsi un altro libro del Pro�fessore, un libro un po' più difficile ma molto inteUigente: Forme deli intenzione. Sulla spiegazione stori�ca delle opere d'arte. Dico difficile perché è un libro di teoria come ne può scrivere uno storico dell'arte, cioè un libro in cui sottopone al vaglio critico i suoi stessi criteri d'indagine. Ma dato che le domande che si pone sono semphci perché un pittore ha dipinto quel quadro? alla fin fine anche le conclusioni sono, per quanto aperte e problema�tiche, semplici. Il comphcato sta nel mezzo, per�ché come dice Baxandall fin dall'ini�zio in questo libro, che raccoghe un ciclo di conferenze tenute a Berke�ley nel 1982, non si danno spiegazio�ni dei quadri: "si spiegano le osserva�zioni fatte su di essi. 0 meglio, si spiegano i quadri solo nella misura in cui li abbiamo fatti oggetto di una descrizione o determinazione verba�le". Pai-lare di un libro è diverso che parlare di un quadro: comporta un cambiamento di medium, come sot�tolinea Enrico Castelnuovo nell'in�troduzione al libro. L'obiettivo di Baxandal in queste lezioni che pren�dono in considerazione un ponte celebre, il Forth Bridge e il suo costmttore, Benjamin Barker, il Ri�tratto di Kahnweiller di Picasso, Donna che prende D tè di Chardin e 0 Battesimo di Cristo di Piero della Francesca, è di indagare le intenzio�ni non solo dell'artista, ma di un'ope�ra; sarebbe a dire: il problema specifico che l'artefice cerca di risol�vere realizzando una particolare opera. Questa "intenzione" non è slegata dal contesto sociale in cui si trova ad operare Picasso piuttosto che Chardin, Barker invece che Piero della Francesca. Le pagine più belle sono quelle in cui Baxandall spiega le intenzioni del quadro di Chardin alla luce dei problemi di ottica e visione del Settecento, considerando nel con�tempo l'influenza di Guido Reni e le tecniche pittoriche in gioco. Quelle dedicate a Picasso ci aiutano invece a mettere a fuoco un tema importan�te della modernità, quello del "gioco di posizionamento": ogni artista quando è influenzato da un altro che Iha preceduto finisce per riscri�vere in parte la storia dell'arte in modo retroattivo. E su questo Ba�xandall arriva a conclusioni esatta�mente opposte rispetto a quella del critico letterario Harold Bloom che parla di "ansia dell'influenza" che i poeti e gli scrittori provano nei confronti di quelli che li hanno preceduti. Baxandall ha perfettamente ra�gione quando scrive che "i buoni quadri espongono radicalmente al�la nostra attenzione è pur sempre, tra l'altro, il problema della sostan�za dell'intenzionalità umana". Spesso chi guai da i quadri in un museo o in una mostra sempre più persone di questi tempi ha solo attenzione per i problemi estetici, per il gusto (piace o non piace), o al massimo per il significato del quadro (per questo si diffondono tavole di spiegazioni o walkman), e non considera quasi mai che il quadro che guarda è il frutto di un problema pittorico, artistico, risolto o non risolto. Leo Steinberg, il grande critico e storico dell'arte oggi ottantenne, autore di saggi splendidi su Picasso (il suo scritto su «Les demoiselles d'Avignon», Il bordello filosofico, è il punto di partenza del saggio più avvincente del nuovo libro di Carlo Ginzburg, Rapporti di forza, Feltri�nelli), ci ricorda che molte delle soluzioni pittoriche dell'artista spa�gnolo, che noi rubrichiamo pigra�mente sotto 0 nome di "cubismo" (termine alquanto ambiguo), sono in realtà tentativi di risolvere pro�blemi visivi: raffigurare contempo�raneamente una donna di schiena e di fronte, oppure: come rendere il profilo insieme alla visione frontale di una donna (Steinberg vede dietro a ciò problemi di aggressività eroti�ca, ma questa è già un'interpretazio�ne). Queste sono intenzioni, non meno determinanti di quelle di un ingegnere che deve costruire un ponte per resistere al vento in un braccio di mare dove l'altezza delle arcate è determinata dal passaggio delle navi. L'idea di fondo di Baxan�dall è quella di legare la comprensio�ne dell'opera da parte del pubblico dei fruitori con le intenzioni che questa presuppone ogni quadro è qualcosa di problematico per chi Iha dipinto ma anche d�unire critica d'arte e storia dell'arte. Che i problemi posti dall'arte oggi siano sempre più importanti anche in virtù del sistema sociale ed economico in cui viviamo, lo segna�la la ripresa di un libro celebre e provocatorio della fine degli anni Sessanta, Contro l'arte e gli artisti, di Jean Gimpel, non a caso studioso dell'arte medievale, periodo in cui gli artisti erano ancora "operai" dei grandi cantieri delle cattedrah ro�maniche e gotiche. Libro demistifi�cante, che vuole farla finita con l'immagine dell'artista demiurgo e creatore, resa consueta dal Rinasci�mento e dal Romanticismo, Contro l'arte e gli artisti ci aiuta tuttavia meno del libro di Baxandall a defini�re la centralità inventiva delle ope�re d'arte, a definire la loro indispen�sabile necessità. «Il Battesimo di Cristo» di Piero della Francesca (particolare) STUDIARE L'INTENZIONE DELL'ARTISTA PER SPIEGARE L'OPERA: LE TESI DI BAXANDALL, UNO DEI MAGGIORI STORICI DELL'ARTE, APPLICATE A PIERO DELLA FRANCESCA, CHARDIN E PICASSO Michael Baxandall Forme dell'intenzione tr. it. di Alessandro Fabrizi, Einaudi, pp. 199, L 32.000 Jean Gimpel Contro l'arte e gli artisti, tr. it. di Liliana Magrini, Bollati Boringhieri, pp. 174, lire 38.000 SAGGI

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